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BALDIN (M5S): A VENEZIA TRASPORTO PUBBLICO EMERGENZA IRRISOLTA, SERVONO ORDINANZE SPECIFICHE DELLA REGIONE

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«Dopo la mole di ordinanze che la Regione ha preparato per normare anche le situazioni più di nicchia, riteniamo sia giunto il momento di affrontare, con forza e determinazione, il rebus del trasporto pubblico a Venezia. Sia sulla terraferma che in laguna». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sugli spostamenti ancora problematici per passeggeri e pendolari in autobus e vaporetto di questi ultimi giorni.

Prosegue Baldin: «Non capisco perché i frequenti disservizi e gli episodi di irritazione da parte degli utenti non debbano avere la stessa attenzione che la Regione ha dedicato, nelle scorse settimane, alle proteste plateali di alcune categorie. È ormai evidente che il Tpl veneziano è una delle grandi emergenze irrisolte della pandemia. Che non può essere gestita con la stessa ordinanza che vale a Vicenza o Rovigo, per ovvie peculiarità morfologiche del territorio. Un pendolare non può arrivare da Burano in bici o in monopattino. La frase fa sorridere, ma chi resta a terra ,e ha un vaporetto all’ora, ha poco da sorridere».

«Data la complessità di Venezia e dei trasporti in laguna – ribadisce la consigliera M5S – niente e nessuno vieta al presidente Zaia di adottare ordinanze ad hoc, con misure operative più stringenti e specifiche. Serve un mix di provvedimenti organizzativi, mirati e puntuali, per sbrogliare questo intrico. Dalle prenotazioni online al controllo scrupoloso degli accessi, dal ferreo obbligo di Dpi allo spaziamento per garantire più persone per viaggio, a tutti gli strumenti che i tecnici troveranno per limitare i disagi».

«Il trasporto pubblico in laguna – conclude Baldin – indispensabile se vogliamo che Venezia non diventi una Disneyland deserta, è un problema straordinario. Che va risolto con impegni specifici e straordinari. A prescindere dal nodo risorse di Actv, per cui facciamo appello all’impegno del Governo, anche per i dipendenti che ora sono a casa: la cassa integrazione non dura in eterno e gli stagionali aspettano risposte».

Mercoledì 20 maggio 2020


La foto è tratta dal sito web del National Geographic, che ringraziamo


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa

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AttualitàComunicati stampaLavoro

CORONAVIRUS/LAVORO. BALDIN (M5S): DOPPIO ERRORE PER ASSESSORE DONAZZAN SU SCOMPOSTO ATTACCO PER NUMERI CIG IN DEROGA. RISPETTI LE MIE PREROGATIVE, FORNISCA I DATI E NON POLEMICHE

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«Leggiamo con stupore la nota scomposta dell’assessore regionale al Lavoro del Veneto Elena Donazzan, che mi attacca sull’impervio terreno degli ammortizzatori sociali, mischiando, ahilei, peri e pomi.». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sul Comunicato n° 719 della Regione Veneto, che inizia con un eloquente: “Erika Baldin deve venire in Direzione Lavoro e chiedere scusa a chi vi ci lavora”.

«Puntualizzo la situazione in maniera il più possibile didascalica, più per chiarirla ai cittadini veneti, che non per rispondere alle attenzioni dell’assessore, spero tradita da una lettura troppo veloce di qualche agenzia. Confermo – ribadisce la consigliera M5S – di avere compiuto, qualche giorno fa, un accesso agli atti per conoscere i numeri delle pratiche di cassa integrazione in deroga processate dalla Regione e inoltrate al livello superiore. È una mia prerogativa e un mio diritto, in qualità di consigliere regionale. Ruolo che Donazzan conosce bene, e che deve rispettare. Non si permetta di eccepire su un tale strumento, finché il Veneto e l’Italia restano una democrazia. Anche perché la Regione dovrebbe essere una casa di vetro, come diceva Zaia qualche tempo fa, oppure qualcuno anela un regime senza trasparenza, dove le opposizioni si limitano a tacere?».

Prosegue Baldin: «Ricordo all’assessore che la mia richiesta di accesso agli atti è stata rigorosamente limitata agli uffici, senza essere comunicata sulla stampa, sui media o sui social. Sono rispettosa delle strutture regionali, e a loro ho formalmente richiesto dei dati che mi riservavo di esaminare. Non ho fatto nessun annuncio, né illazioni preventive.

Altro promemoria per Donazzan. Prima di scagliarsi contro la sottoscritta con tanta veemenza, si prenda qualche minuto e controlli le mie dichiarazioni. Vedrà che non c’è nessun attacco alla Regione sulla questione degli ammortizzatori sociali. Nemmeno una riga. Zero. Sono disponibile a qualsiasi confronto pubblico con lei, basta che dica quando, e la vedrò scivolare dagli specchi preoccupati sui quali si è arrampicata».

«Già, perché Donazzan ha preso un abbaglio. Se vuole criticare il Governo per le ruggini con il suo assessorato, critichi Roma, non Baldin. Se vuole rispondere a chi, tra il M5S, ha fatto delle osservazioni sul suo operato, si rivolga ad altri, non a me. Io, ripeto, ho richiesto e aspettavo i dati. Che non ho ancora avuto. Al loro posto solo dolci e affettuose parole da palazzo Balbi. Per concludere – afferma la politica veneziana – invito l’assessore a ritirare il suo attacco scomposto. Anche perché, se i numeri e le tempistiche della Regione Veneto nella gestione della Cassa integrazione per il Covid-19 sono così perfetti e inappuntabili, non vedo perché Donazzan non me li abbia forniti subito, facendo parlare loro, invece di polemiche doppiamente inutili».

Venerdì 15 maggio 2020


Aggiornamento. Qui sotto la notizia sui quotidiani del gruppo Gedi: La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, (come puoi trovare anche nella pagina della rassegna stampa)

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