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Venezia, 5 aprile 2024 – «La Regione del Veneto è inadempiente rispetto agli impegni promossi (e sottoscritti) dalla Regione stessa. Nel 2018, con il Piano regionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, Zaia aveva promesso l’assunzione di 60 tecnici della prevenzione negli Spisal delle Ulss venete. Invece sono passati sei anni e le carenze d’organico restano gravissime». Lo afferma Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in consiglio regionale, esprimendo «cordoglio per l’ennesima tragedia sul lavoro, che ha visto coinvolto un operaio di 45 anni al teatro Momo a Mestre».

«Lo scorso dicembre, la maggioranza di Zaia ha bocciato il mio emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale che chiedeva il “rafforzamento dell’organico relativo agli ispettori SPISAL”: quel voto, nella seconda regione per morti sul lavoro, al termine di un anno che ha visto 101 infortuni mortali, è stato semplicemente vergognoso. Ormai siamo al negazionismo delle morti sul lavoro», osserva Baldin. «La realtà è che il Veneto è indietrissimo sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro: lo scorso anno, le denunce di infortunio registrate dall’INAIL sono state 69.643 a livello regionale e le malattie professionali hanno raggiunto quota 4.633, con un aumento del 18% rispetto al 2022», aggiunge la consigliera regionale.

«Da uno studio dello Spisal di Padova è emerso che il 52% degli infortuni analizzati è riconducibile a una violazione delle norme sulla sicurezza. In altri termini, un infortunio su due, tra quelli gravi o addirittura mortali, poteva essere evitato. Aggiungiamo che un’azienda su tre risulta fuorilegge dal punto di vista delle norme sulla sicurezza e capiamo l’importanza della prevenzione e dell’apparato di controllo. Per questo ripeto che la Regione dovrebbe rispettare gli impegni del Patto per la sicurezza sul lavoro, firmato anche dai sindacati e dalle parti datoriali, e assumere i tecnici Spisal come promesso ormai sei anni fa», conclude Baldin.

erika baldin

The author erika baldin

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