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Comunicati stampa

VAJONT, LE CARTE PROCESSUALI RIMANGANO A BELLUNO: BENE L’IMPEGNO PRESO DALLA REGIONE, MA ORA VOGLIAMO I FATTI

vajont

Venezia, 17 luglio 2023 – «Il fascicolo processuale del Vajont dev’essere mantenuto a Belluno, dove attualmente è custodito dopo il trasferimento dall’Archivio di Stato de L’Aquila successivo al terremoto del 2009. La Regione, rispondendo ad una mia interrogazione, ha confermato l’intenzione di avviare un confronto con le istituzioni locali e statali per trovare una soluzione che permetta di mantenere in loco la documentazione storica. Ed è proprio quello che chiedevamo: ora però, alle dichiarazioni d’intenti devono seguire i fatti». Così Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, a margine della seduta odierna a palazzo Ferro Fini dove la Giunta regionale ha risposto all’interrogazione a risposta immediata n. 402 del 25 maggio 2023 “Vajont, le carte processuali sono patrimonio UNESCO. Quali le azioni della regione per scongiurarne il trasferimento a L’Aquila?”.

«Mantenere l’archivio a Belluno costituirebbe una sorta di riconoscimento etico: un impegno in tal senso era già stato votato dal Consiglio regionale nella passata legislatura, il 25 settembre 2019, con una mozione approvata all’unanimità. Oggi la Giunta, rispondendo alla mia interrogazione, non fa altro che rinnovare quell’impegno», ricorda Baldin, e ribadisce: «ora vogliamo i fatti. Tra poche settimane saranno 60 anni da quel 9 ottobre 1963, quando alle 22.39 una frana di 270 milioni di metri cubi di roccia si staccò dal monte Toc per invadere il bacino del lago della diga del Vajont. In quattro minuti morirono 1910 persone tra i comuni di Erto e Casso, Longarone e Castellavazzo. Intere frazioni e il centro storico di Longarone scomparvero per sempre dalla faccia della terra».

«Sono serviti otto anni di processo per arrivare ad una condanna: la frana era prevedibile, la sentenza fu di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Si capisce quindi l’importanza di conservare nel territorio, anche fisicamente, la memoria contenuta in quelle carte. Carte che, grazie all’Associazione Tina Merlin, al Comune di Longarone e alla Fondazione Vajont, sono state recentemente inserite nel Registro Internazionale del Programma UNESCO “Memory of the World”. Complessivamente, il fascicolo giudiziario contiene ben 5205 documenti, contenuti nei circa 250 faldoni dell’archivio processuale: un patrimonio per sempre legato alla storia del Veneto, una testimonianza preziosa che deve rimanere a Belluno», conclude la consigliera regionale.

erika baldin

The author erika baldin

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