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UN ESPOSTO AL CO.RE.COM. PER CENSURARE LA VIOLAZIONE DELLE REGOLE DI PAR CONDICIO DA PARTE DEI CANDIDATI LEGHISTI MANERA E CONTE

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Venezia, 7 maggio 2024 – Scatta la par condicio elettorale, e con essa subito le prime infrazioni. Non è passata inosservata la performance, certo non sportiva, dell’onorevole Rosanna Conte (Lega), che domenica scorsa 5 maggio ha partecipato alla maratona “Treviso in rosa” sfoggiando un cartello con lo slogan “Conte in Europa”: «Un comportamento di cattivo gusto, e del tutto censurabile -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- non solo per il palese aggiramento delle norme vigenti in tema di comunicazione elettorale, ma anche per il basso livello di mettersi in mostra durante un evento benefico, come appunto la maratona trevigiana per raccogliere fondi da destinare alla lotta contro i tumori».


La consigliera annuncia un esposto al
CoReCom, il comitato veneto che cura l’osservatorio di applicazione delle regole di par condicio: «Anche perché non è stata solo Conte a violare la norma -aggiunge Baldin- ma pure il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, altro candidato alle elezioni europee per la Lega, è intervenuto quando il regolamento afferma in modo chiaro che la comunicazione istituzionale in questo periodo deve avere caratteri di necessità e impersonalità. Così invece è stata una passerella di mera propaganda, che solo chi è al potere era in grado di esercitare, a scapito di tutte le altre liste in lizza».


Non può essersi trattato solo di una leggerezza: «La concezione proprietaria delle istituzioni non è cosa nuova, così come l’assenza di pudore nell’esporsi dove non si può -ammonisce l’esponente del M5S- e ogni occasione è buona per fare brutta figura. Conte ha anche parlato al microfono in uno spazio che evidentemente non era fruito da alcun altro candidato, se non il suo collega di partito, imbarazzando per prima l’organizzazione dell’iniziativa benefica, alla quale manifesto la mia solidarietà».

Dello scivolone si è accorto addirittura lo stesso sindaco leghista di Treviso, che successivamente ha fatto rimuovere il cartello. Erika Baldin conferma quindi l’intenzione di rivolgersi al CoReCom: «Un organismo indipendente non potrà che accertare la violazione in atto e sanzionare chi l’ha commessa, sperando che sia l’ultima volta in cui si deve assistere a cose del genere». 

erika baldin

The author erika baldin

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