close
olga-kononenko-zQEmEAb-WpY-unsplash

Venezia, 13 febbraio 2024 – «Il fatto che il Veneto sia la quarta regione per Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), con più di 18 mila testamenti biologici presentati ai comuni nonostante la totale assenza di campagne informative istituzionali, fa capire quanto sia sentita la questione del fine vita dai cittadini veneti. Chiedo a Zaia e Lanzarin di attivarsi, assieme ai sindaci, per informare i cittadini di questo loro diritto». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, in una nota a commento dei dati presentati dall’associazione Luca Coscioni che ha “mappato” con un accesso agli atti generalizzato le Dat presentate negli 8 milia comuni italiani. «Dobbiamo dire grazie all’associazione Coscioni, trovo assurdo che sia la società civile a dover ricostruire una banca dati di interesse pubblico. La legge sulla Dat risale al 2018: dopo sei anni il governo dovrebbe svolgere un monitoraggio. Così almeno ci si accorgerebbe che manca del tutto l’informazione e così, nei fatti, viene negato un diritto», dichiara Baldin.

«La Regione sia protagonista almeno sulla Dat, dopo che l’Emilia Romagna ci ha soffiato il primato nella regolamentazione dell’aiuto medico alla morte volontaria», aggiunge la consigliera regionale. «Il voto del 16 gennaio ha aperto una frattura tra la politica veneta e la società: larga parte della maggioranza di Zaia e una consigliera del Pd hanno respinto la proposta di legge d’iniziativa popolare “Liberi Subito”, che gode però di un consenso largamente maggioritario tra i cittadini. Ricordo però che il Consiglio si era già espresso sul fine vita, approvando la mia mozione nel maggio dello scorso anno con l’impegno, rivolto alla Giunta, “a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici”. L’obiettivo della legge è stato mancato, ora però Zaia ha la possibilità di rispettare quell’impegno approvando con la sua Giunta una delibera come in Emilia Romagna e come richiesto anche da Marco Cappato e dal comitato promotore», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

Tags : aiuto medico alla morte volontariaassociazione coscionieutanasiafine vitaliberi subitosuicidio medicalmente assistito
erika baldin

The author erika baldin

Leave a Response