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Comunicati stampaIstruzione

Il Consiglio regionale dalla parte degli insegnanti con diploma magistrale esclusi dalle graduatorie

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Il consiglio regionale del Veneto si schiera con gli insegnanti. Nella seduta di ieri, 27 marzo,  l’assemblea ha votato all’unanimità una mozione per impegnare il governo regionale a sostenere gli insegnanti con diploma magistrale esclusi dalle graduatorie ad esaurimento. Il consiglio ha inoltre votato all’unanimità la risoluzione che chiede di non vengano licenziati in massa i docenti magistrali. I diplomati magistrali, ben 50.000, che già insegnano nella scuola italiana con il vecchio titolo preso entro il 2001 non saranno assunti.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che non hanno diritto ad entrare nelle graduatorie a esaurimento e chi è già dentro, ammesso con riserva, rischia di essere espulso. In riferimento è alla sentenza del Consiglio di Stato del 20/12/2017 che come ricorda la consigliera regionale nega infatti l’inserimento nella graduatoria ad esaurimento ai docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno 2001/2002, pronunciandosi in contraddizione con le sentenze precedenti n. 1973/2015 – 3628/2015 – 3673/2015 – 3788/2015 e 4232/2015 che avevano accolto nel merito le richieste dei ricorrenti diplomati magistrali ante 2001/2002: la stessa sentenza impedisce l’accesso alla graduatoria ad esaurimento adducendo come motivazione che i diplomati magistrali avrebbero dovuto presentare nel 2007, a pena di decadenza, la domanda di inserimento nella sopracitata graduatoria.

C’è ora il rischio che migliaia e migliaia di bambini restino senza i loro insegnanti e senza continuità didattica i lavoratori che subiranno gli effetti della sentenza retrocederanno nella graduatoria. Si salva solo chi ha ottenuto una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, ma non ha scampo chi è stato inserito nelle graduatorie con riserva ed ha quindi ancora il giudizio di merito pendente. Una vera spada di Damocle per questi ultimi che, conoscendo i tempi elefantiaci della giustizia italiana, dovranno attendere a lungo per conoscere il loro destino. Un pauroso dietrofront su tutta la linea che sta spaccando in modo irreversibile il mondo della scuola da sempre contrapposto tra chi è detentore di diritti, perché assunto a tempo indeterminato, e chi invece vive la condizione di precario, a volte per decenni. Possiamo avere un Ministro non laureato all’istruzione, ma guai all’esercito di diplomati colpevoli solo di aver insegnato così come la scuola del caos garantiva loro. E noi questo non possiamo accettarlo.

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Comunicati stampa

Ospedale di Chioggia, Serve dare urgenti risposte al territorio e al personale

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Centinaia di posti di lavoro in meno, innalzamento dell’età media dei lavoratori e riduzione delle retribuzioni: i dati sulla sanità veneziana che vengono forniti dalla Cgil compongono un quadro preoccupante della situazione. A dirlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin, che sottolinea come sia indispensabile costruire un progetto sociosanitario in grado di dare risposte ai cittadini e agli operatori del settore.

“Occorre investire sul servizio – ribadisce la consigliera regionale – investire sui lavoratori e sulle professionalità della sanità perché la qualità del servizio ha ripercussioni fortissime sulla qualità della vita dei cittadini”.

I dati forniti dalla Cgil confermano che sono stati persi posti di lavoro fra gli infermieri e che sono gli operatori sociosanitari sono cresciuti di un centinaio di unità nel veneziano. Questa situazione determina un passaggio di competenze dagli infermieri agli oss, ma secondo le sigle sindacali il trend si basa su una logica di risparmio sul costo del lavoro.

Anche gli amministrativi sono diminuiti, a fronte di un’esternalizzazione di servizi importanti come i cup. Mentre si è alzata l’età anagrafica media del personale.

“Sono a stretto contatto con gli operatori della sanità clodiense, molto preoccupati per quello che sarà il futuro dell’ospedale di Chioggia – spiega Baldin – visto il recente trasferimento all’Angelo di Mestre di servizi importanti come l’anatomia patologica, indispensabile per la diagnosi del cancro. Ma forti sono anche le aspettative sull’attivazione dell’hospice, promesso ancora nel 2015”.

“Serve dare urgenti risposte al territorio e al personale– annuncia la consigliera – a tal proposito farò tutto ciò che il mio ruolo mi consente per andare a fondo delle questioni”.

 

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