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CORONAVIRUS. BALDIN (M5S): FONDI GRUPPI, NOI DEL M5S ABBIAMO RESTITUITO CENTOMILA EURO A TESTA IN PIÙ DEI LEGHISTI

consiglio regionale venezia palazzo ferro fini

«Fatto salvo che è un gesto positivo e una buona notizia, sapere che gli Zaia boys in consiglio, uniti gli ortodossi di Bibano e i salviniani, provvedano a dar corpo ad una legge che hanno proposto e si sono votati, rientra nella logica. Quando si parla di numeri, però, meglio essere precisi. Soprattutto quando sono i soldi che, dai fondi per la politica, vengono restituiti alla collettività. Già che siamo sul tema, mi corre infatti l’obbligo di ricordare alcune cifre.». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle e candidata alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Venezia, sul versamento di 950mila euro da parte dei gruppi consiliari Lega Nord – Liga Veneta e Zaia Presidente (fondi non spesi) per finanziare politiche regionali di contrasto all’emergenza Coronavirus.

«Il nostro gruppo, fin da primo giorno al Ferro Fini, ha provveduto a due tipi di restituzione. Dall’inizio della legislatura – prosegue Baldin – abbiamo sistematicamente rinunciato ai fondi del Gruppo, andando a devolverli specificatamente all’area sociale. Lo abbiamo fatto da subito, senza aspettare nessuna legge apposita. Abbiamo inoltre rinunciato ad una parte dei nostri compensi personali, facendo delle donazioni via via diverse. Perché, piccolo promemoria per i leghisti, sappiate che per fare delle donazioni non c’è bisogno di nessuna norma da farsi approvare in aula.».

«E veniamo alle cifre. Noi del M5S – spiega – tra i nostri stipendi (293mila euro) e i soldi del gruppo cui abbiamo rinunciato (300 mila) in questa legislatura abbiamo restituito alla società veneta oltre 593mila euro. Ovviamente se il Covid fosse arrivato prima, anche ai fondi specifici per il Coronavirus sarebbero andate le nostre risorse che, se permettete, sono estremamente più “pesanti” di quelle leghiste. Perché noi del gruppo M5S (per i primi tre anni con donazioni di 5 consiglieri, poi in 4 dopo l’addio di Bartelle) abbiamo restituito, a testa, 148mila euro. Ciascuno. Se la matematica non è un’opinione, sommando i componenti dei gruppi Lega Nord + Lista Zaia, arriviamo a 22 consiglieri. Il conto è presto fatto: 950mila ÷ 22 = 43mila euro ciascuno. ».

«Se parliamo di fondi della politica restituiti alla società – conclude Baldin – va bene qualsiasi cifra. Ma, nella sostanza, tra i leghisti e noi del M5S la differenza è abissale, sia come concetto fondativo che come estratto conto. Noi, 148mila contro 43mila, abbiamo donato ai veneti OLTRE CENTOMILA EURO A TESTA IN PIÙ. ».

lunedì 20 luglio 2020


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.



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MUSEI/TURISMO. BALDIN (M5S): IN TOSCANA RILANCIANO GLI UFFIZI CON LA FERRAGNI, DA NOI I MUSEI SONO CHIUSI E GLI INFLUENCER CHI LI HA VISTI MAI?

ferragni uffizi e musei veneziani chiusi 2

«In Toscana la Ferragni promuove gli Uffizi e fa il pieno sui social. Da noi sono più i musei chiusi di quelli aperti, e degli influencer promessi e sbandierati da Zaia si è persa traccia. Qualcuno li ha visti? Se il Veneto vuole rilanciare la cultura abbinandola al turismo e usando i media digitali, direi che siamo ancora fermi ai box». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, dopo il grande risalto (con altrettanto clamore, polemiche e ancor più visualizzazioni) che hanno avuto sui social media le immagini di Chiara Ferragni testimonial degli Uffizi di Firenze. La celebre influencer è stata protagonista di uno shooting per una rivista e ne ha approfittato per effettuare un tour del museo, guidata dal direttore. Ferragni, testimonial di un progetto in collaborazione con gli Uffizi che mira ad attirare visitatori nei musei e nei centri culturali, ha definito – in un post su Instagram – la galleria toscana come “uno dei posti più speciali del mondo”.

«Proprio martedì ho partecipato alla protesta dei lavoratori dei musei veneziani: avere 400 lavoratori in cassa integrazione da marzo, perché i musei restano chiusi, è una sconfitta per la città e per l’intera regione. Prendo atto – ribadisce la consigliera M5S – delle promesse riaperture, a spizzichi e bocconi, ma certo che il confronto con il colpo mediatico degli Uffizi segna la nostra mancanza di intraprendenza. Che sia Ferragni o un altro personaggio di fama mondiale, l’operazione di Firenze (e simili in altre città italiane ed europee) mostra una forte volontà di rilanciare la cultura e un disegno preciso, che valorizza l’offerta museale per dare ossigeno al turismo».

Prosegue Baldin: «Come ho ripetuto in più occasioni, non sostenere la cultura è un grave errore strategico. Rappresenta un baluardo della nostra economia per il forte legame con il turismo e, come ricadute, con l’alberghiero e la ristorazione. A Firenze l’hanno capito e lo shooting fotografico agli Uffizi ha colpito nel segno, anche con le polemiche suscitate, che generano visualizzazioni, interesse, coinvolgimento, passaparola. In una parola, benzina per far arrivare nuovi visitatori.

«A noi – conclude Baldin – tra musei mezzi chiusi e lavoratori sul lastrico, non resta che chiedere alla Regione: che fine hanno fatto gli influencer desaparecidi? In attesa di una (speriamo) solerte risposta, al Veneto “social” serve qualche rissa da movida in meno e qualche museo in più».

sabato 18 luglio 2020


Nell’immagine di copertina abbiamo evidenziato le differenze tra i musei a Venezia (chiusi, i lavoratori che manifestano) e a Firenze (con gli Uffizi sui social di mezzo mondo, grazie ad una grande influencer, che al Veneto manca)


AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.

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