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Comunicati stampa

IL LICEO CLASSICO DI CHIOGGIA DEVE AVERE LA SUA IV GINNASIO ANCHE IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO: HO SCRITTO PER UNA DEROGA

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Chioggia, 11 aprile 2024 – Liceo classico di Chioggia, continua la mobilitazione per salvare la formazione di una classe di IV Ginnasio anche nell’anno scolastico 2024-2025. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio Regionale, Erika Baldin, ha infatti scritto all’Ufficio Scolastico veneto -emanazione territoriale del Ministero della Pubblica Istruzione- per chiedere una deroga alle direttive del governo, le quali prevedono l’iscrizione di almeno 15 studentesse e studenti al fine di riuscire appunto a formare una prima classe. Nelle scorse settimane si sono chiuse le iscrizioni, e allo stato dei fatti risultano solo otto le persone che hanno scelto il classico con sede a Borgo San Giovanni.

«Sono al corrente -scrive la consigliera- che sia il sindaco di Chioggia che il vescovo, monsignor Giampaolo Dianin, si sono rivolti alle autorità sovraordinate, chiedendo una soluzione che consenta a quelle otto giovani intelligenze (e magari ad altre persone, da iscrivere nelle prossime settimane) di compiere il percorso scolastico prescelto. Rimane evidente che, quale alternativa, l’unica via è rivolgersi ad altri istituti scolastici ubicati fuori città, oppure rinunciare ai benefìci di una preparazione classica, a vantaggio di differenti indirizzi. Ciò limiterebbe assai il diritto di scelta da parte delle giovani e dei giovani, in una città che conta quasi cinquantamila abitanti, la sesta del Veneto».

Non sfugge a Baldin come, in tempi di spinta verso le cosiddette discipline STEM e di sottoposizione della scuola secondaria alle esigenze delle imprese, la scelta classica possa apparire controcorrente, “romantica” forse, per alcuni meno adeguata al vorticoso mutare della società: «Ma posso confermarlo per averlo frequentato: niente come il liceo classico apre la mente, abitua a ragionare in maniera analitica, offre possibilità e completezza anche a chi poi lavorerà in settori apparentemente lontani. Questo grazie anche all’impegno e alla passione di docenti preparati».

Nel caso di Chioggia, inoltre, con la perdita della IV Ginnasio (ovvero della V per l’anno venturo, della I Liceo tra due anni, etc.) verrebbe a mancare un supporto fondamentale anche all’importante attività teatrale che da circa quarant’anni trova albergo nell’istituto, vocata agli autori greci, che si concretizza alla fine di stagione scolastica attraverso spettacoli partecipati e applauditi. «A corollario -aggiunge l’esponente del M5S- giova considerare come il liceo classico di Chioggia ha partecipato con profitto a molti concorsi teatrali in tema, vincendone non di rado, oltre che -annualmente- alla Notte del liceo classico, su scala nazionale. Tiene quindi alta la bandiera della città nei luoghi dove la cultura entra in circolo, e non verrebbe rimpiazzato da qualcosa di simile».

In virtù di quanto sopra, Erika Baldin chiede dunque di ripensare alla piena agibilità del Liceo classico Giuseppe Veronese di Chioggia anche per il prossimo anno scolastico, consentendo in deroga la formazione di una classe di IV Ginnasio e promuovendo ulteriori iscrizioni: «Sono certa che anche il mio appello non verrà lasciato cadere nel vuoto, e rimango a disposizione per ogni iniziativa istituzionale che consenta la soddisfazione di questi bisogni studenteschi e familiari, a Chioggia come altrove».

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ENERGIA CIVICA ENTRA NELLA GIUNTA DI CENTRODESTRA A CHIOGGIA: ROSSI E CHIO SOSTERRANNO LA FILIERA CHE HA VOLUTO IL DEPOSITO DI GPL, E CHE ORA NON LO SMANTELLA

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Venezia, 4 aprile 2024 -.«Non sono stupita, anche se dovrei esserlo. Del resto, già tre giorni dopo le elezioni comunali del 2021 Maria Rosa Boscolo dichiarava alle telecamere che nel programma di Armelao c’erano “molti argomenti in comune” con quello di Energia Civica, e che quindi “di sicuro” avrebbero potuto collaborare».
Il disincanto di Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, non nasconde l’amarezza per l’evolversi della crisi amministrativa a Chioggia: «Le parole del capogruppo civico Roberto Rossi -osserva la consigliera- relative ad una presunta “nuova fase” senza Fratelli d’Italia in Giunta sono inequivocabili. L’offerta di un assessorato da parte della maggioranza di centrodestra c’è stata, e la lista emanazione del comitato No GPL non ha detto di no».

Baldin ricorda che non si tratta del primo abboccamento tra le due parti: «Rossi aveva ottenuto la vicepresidenza della commissione Ambiente, e già lo scorso mese c’era stato un incontro-fiume con il sindaco per accordare il sostegno. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno: la trattativa era in corso, prova ne siano l’atteggiamento di difficoltà della stessa Boscolo nell’ultima seduta del Consiglio comunale, e la sua assenza alla manifestazione delle minoranze il giorno precedente sotto il Municipio».

L’esponente del M5S è ironica: «Chissà cose ne pensano, coloro che nel settembre di oltre due anni fa avevano votato Energia Civica, di questa nuova intesa. Non è noto se siano almeno stati convocati e consultati attraverso una delle assemblee dal basso, tanto care al loro gruppo che non ha mai avuto né programma né obiettivi, ma solo un metodo impolitico che non si può applicare a tutto.

L’unico fronte che teneva unite queste persone era la lotta al deposito di GPL in Val da Rio, voluto dalla filiera di centrodestra: come spiegano, ora, il fatto di sedersi allo stesso tavolo con chi non sta smantellando l’impianto, dopo che fu il governo progressista Conte II a bloccarlo grazie al decreto Agosto?».

I nodi della crisi amministrativa, tuttavia, rimangono tutti irrisolti: «Li ha enumerati efficacemente il capogruppo chioggiotto Daniele Stecco -conclude Erika Baldin- pescando dal programma inapplicato del centrodestra. Dal dimezzamento del trasporto pubblico urbano all’aumento della TARI e della tassa di soggiorno, dalla carenza di parcheggi “rosa” alla mancata preparazione e nomina di un disability manager, l’assenza di colonnine per la ricarica elettrica e nessun aiuto alle giovani coppie in cerca di casa: di quello che avevano messo per iscritto, pochissimo hanno realizzato, se non tagliare nastri delle opere programmate e finanziate dalla precedente giunta Ferro. Solo selfie e blitz a favore di telecamera.

I princìpi dell’ecologia politica vorrebbero che la decisione fosse di nuovo affidata alla cittadinanza e alle urne, invece si assiste a una soluzione pasticciata che ci conferma come allora avevamo fatto bene a non sottostare alla richiesta dei civici di esprimere a tutti i costi la candidatura a sindaco di una possibile coalizione unitaria».

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