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Venezia, 27 marzo 2024 – «Abbiamo evitato il peggio». Lo afferma Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a conclusione del dibattito sulla riforma dei servizi sociali. Baldin, che ha scelto di astenersi nella votazione finale sul provvedimento, non rinuncia a sottolineare «i limiti di una legge che, in ogni caso, è migliorata rispetto al testo iniziale grazie all’approvazione di alcuni emendamenti che ho condiviso con Cristina Guarda di Europa Verde. Abbiamo ottenuto che siano sentite le organizzazioni sindacali nei passaggi chiave della formazione dei nuovi ATS e della riorganizzazione dei servizi, come l’istituzione della Rete regionale per la gestione associata e l’inclusione sociale».

«Grazie ai nostri emendamenti, il Consiglio regionale avrà voce in capitolo su alcuni aspetti rimandati a successivi provvedimenti di Giunta: la definizione dei criteri d’accesso all’elenco regionale dei direttori degli ATS, le direttive per i regolamenti dei comitati dei sindaci di Ambito, le modalità di costituzione e funzionamento della Rete territoriale. Apprezziamo, inoltre, l’apertura sulle forme associative almeno per i comuni capoluogo, che potranno scegliere di continuare a gestire i servizi sociali tramite la convenzione», aggiunge la consigliera regionale, «anche se il nostro emendamento, bocciato, prevedeva la possibilità per tutti i comuni di scegliere in autonomia la forma associativa più opportuna».

«Rimandiamo il giudizio finale alle successive fasi di attuazione della riforma, sulle quali vigileremo con attenzione», dichiara Baldin. «La legge interviene pesantemente sull’organizzazione dei servizi sociali con costi che ricadranno interamente sui comuni. Le risorse, infatti, ci paiono insufficienti: meno di 100 mila euro per Ambito, che tra l’altro verranno sottratti ai livelli di assistenza extra Lea e al fondo dedicato al finanziamento di nuove leggi proposte dal Consiglio regionale. Resta poi la preoccupazione per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che verranno sballottati da un ente all’altro con il rischio concreto di un florilegio di forme contrattuali. E manca il riconoscimento delle Municipalità e delle circoscrizioni: ancora una volta, la Regione dimentica le peculiarità del suo capoluogo. Insomma, il testo è migliorato ma non ci soddisfa appieno: per questo, pur avendo votato contro molti articoli, mi sono astenuta nella votazione finale», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

erika baldin

The author erika baldin

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