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PROLUNGARE IL CONTRATTO AI PRECARI DELLA PREFETTURA DI VENEZIA: LA REGIONE SI ATTIVI CON IL GOVERNO

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Venezia, 11 gennaio 2023 – Dopo la positiva conclusione della vertenza sindacale che ha riguardato le maestranze dell’hotel Bauer di Venezia, l’attenzione della capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, si sposta verso le altre situazioni occupazionali ancora aperte nel territorio metropolitano. «Oltre al caso della Koiné di Martellago -spiega la consigliera- penso a quelle impiegate e impiegati in forza alla Prefettura di Venezia, che non si sono visti rinnovare il contratto di somministrazione scaduto lo scorso 31 dicembre. Tale circostanza ha di fatto fermato le operazioni di ricongiungimento familiare e di regolarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori migranti (alle quali erano stati chiamati a sovrintendere), creando problemi anche alle imprese».

Il prossimo venerdì mattina, davanti la Prefettura, è previsto un presidio dei sindacati confederali allo scopo di chiedere l’apertura di un nuovo tavolo contrattuale: «Le prospettive -aggiunge Baldin- non sono chiare nemmeno per coloro che erano stati assegnati alle Questure e alle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Sono i segnali della politica che il governo e la maggioranza di destra hanno in mente di praticare non solo riguardo le migrazioni, ma anche nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori più ricattabili, abusando della precarietà e dell’esternalizzazione dei servizi al massimo ribasso. Ora queste persone sono disoccupate: tutto ciò deve finire».

L’esponente del M5S è ben consapevole che la soluzione della vertenza passa attraverso il Ministero dell’Interno e non direttamente dalla Regione del Veneto, ma rivolge comunque un appello alla Giunta di palazzo Balbi affinché si faccia interprete con l’esecutivo nazionale della necessità di un intervento immediato, a vantaggio di chi ha continuato ad operare con diligenza in una situazione difficile: «Chiedo al presidente Zaia e ai suoi assessori di mettere in campo la propria moral suasion “di filiera” anche per risolvere i gravi ritardi che la popolazione sta riscontrando nelle procedure per ottenere un nuovo passaporto.

Al proposito, lo scorso 22 dicembre -conclude Erika Baldin- ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, proprio per segnalare i tempi biblici che attendono chi deve viaggiare in Paesi extra-UE, come la Gran Bretagna del dopo Brexit. La carenza di personale, le assurde restrizioni all’accesso ancora vigenti e i ritardi dello scorso biennio non possono ripercuotersi nella cittadinanza: le norme anzi fissano in trenta giorni il tempo massimo di risposta della pubblica amministrazione, a pena di richieste di risarcimento. La Giunta veneta pertanto si attivi con gli enti e le autorità preposte, al fine di ridurre i tempi di attesa e valutare soluzioni alternative come gli uffici Anagrafe dei Comuni, opportunamente potenziati nell’organico».

Tags : passaportiprefettura
erika baldin

The author erika baldin

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