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Politiche sociali

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FONDO AFFITTI AZZERATO, IL PARADOSSO: ZAIA INFORMA I COMUNI, MA NON VUOLE CHIEDERE NUOVE RISORSE AL GOVERNO

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Venezia, 19 settembre 2023 – «Il fondo affitti e il fondo per le morosità incolpevoli vengono azzerati dal governo Meloni, e la Regione cosa fa? Si limita ad informare con una circolare i Comuni veneti. Come se gli amministratori locali non fossero già a conoscenza del problema». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che il 29 marzo scorso aveva presentato una mozione per chiedere alla Regione di attivarsi presso il governo per ottenere il rifinanziamento dei due fondi.

«Martedì scorso, quando la mozione finalmente è approdata in Aula, la maggioranza di Zaia ha votato contro e l’ha bocciata: evidentemente è più importante difendere l’operato del governo Meloni che tutelare le famiglie venete in difficoltà», dichiara Baldin. «Qualche giorno dopo, la Regione ha predisposto una circolare per informare i Comuni che non potranno contare su quei fondi: non so se si tratti di una coincidenza o meno, ma di certo siamo di fronte ad un paradosso. Invece di chiedere al governo di rifinanziare il fondo affitti, come avevo proposto con la mia mozione, Zaia se ne lava le mani e scrive ai Comuni che non ci sono le risorse. Che però non ci sono proprio perché sono state tagliate dal suo governo!», aggiunge la consigliera regionale, che nella mozione chiedeva alla Regione di attivarsi anche a sostegno degli studenti che protestano contro il caro affitti e delle famiglie colpite dall’aumento delle rate dei mutui.

«Ricordo che durante il governo Conte I, quello sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, il fondo affitti poteva contare su 10 milioni di euro. Nel 2020, con il governo giallorosso (il Conte II), il fondo è stato aumentato a 200 milioni di euro e poi a 210 milioni nel 2021. Draghi è arrivato a finanziarlo fino a 330 milioni di euro, poi è arrivata Meloni e ha azzerato tutto. Il fondo per le morosità incolpevoli, invece, era arrivato a 50 milioni di euro nel 2021 con Conte, poi è stato azzerato da Draghi nel 2022 e Meloni ha confermato questo azzeramento. Insomma, non mi si venga a dire che non ci sono le risorse: se il governo Conte è stato in grado di reperirle in piena pandemia, vuol dire che si possono trovare anche oggi. Quel che manca è la volontà politica e la bocciatura della mia mozione da parte del Centrodestra lo dimostra», conclude Baldin.

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CASE DI RIPOSO, BASTA VIOLENZE: UNA LEGGE PER LA SICUREZZA DELLE PERSONE PIÙ FRAGILI

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Venezia, 14 settembre 2023 – «Sono troppi i casi di cronaca che parlano di violenze perpetrate a danno delle persone più fragili: è ora di dire basta a tutti questi orrori perché è evidente che qualcosa, all’interno del sistema, non ha funzionato correttamente. Per questo, vogliamo dare la possibilità ai comitati degli ospiti e dei familiari di fare visita alle strutture assistenziali in qualsiasi momento, anche senza preavviso, monitorando tutto ciò che accade all’interno. Una proposta a costo zero, che può essere operativa già domani, a differenza delle telecamere di cui spesso si parla. In questo modo rendiamo più trasparenti RSA e case di riposo». Così la presidente del Gruppo consiliare “MoVimento 5 Stelle”, Erika Baldin, che nella giornata di oggi ha presentato in Commissione Sanità il Progetto di legge regionale n. 212, “Norme per la tutela delle persone anziane e per la trasparenza nelle Case di riposo e RSA – Modifiche alla Legge regionale 28 gennaio 2000, n. 5, ‘Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di Leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2000)’, articolo 58 ‘Partecipazione e tutela dei diritti dei cittadini’”.

«Ringrazio i colleghi Cristina Guarda (EV), Elena Ostanel (VcV) e Arturo Lorenzoni, che hanno sottoscritto la proposta di legge. Con questo Pdl vogliamo tutelare le persone più deboli, in primis anziani e disabili, ospitate all’interno di strutture assistenziali. Si tratta di attribuire nuove funzioni di controllo ai comitati degli ospiti e dei familiari, la cui presenza all’interno delle Rsa e delle case di riposo è già prevista dalla normativa regionale. La novità sta appunto nell’attribuire ai comitati la facoltà di effettuare verifiche e controlli all’interno delle strutture», spiega Baldin. «I controlli dovranno avvenire, ovviamente, nel rispetto della vita privata degli ospiti, della loro salute, delle cautele di carattere sanitario, tutelando al contempo la privacy e i diritti dei lavoratori all’interno delle strutture. E senza intralciare in alcun modo il lavoro del personale sanitario», aggiunge la consigliera regionale.

«I resoconti del monitoraggio costante da parte dei comitati degli ospiti e dei familiari dovranno essere trasmessi con continuità al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, il quale verrà quindi reso edotto di quanto accade nelle diverse strutture locali e potrà eventualmente valutare di porre in essere le azioni che gli competono. L’obiettivo è migliorare la qualità dei servizi erogati, delle strutture e del personale, verificare che gli ambienti siano adatti, confortevoli e sicuri, garantire una maggiore trasparenza da parte delle strutture. In una parola questa Pdl si propone l’obiettivo di monitorare la qualità della vita dei nostri anziani all’interno delle strutture protette, evitando che si possano ripetere fatti aberranti come quelli descritti dalle cronache degli ultimi anni (in particolare nell’era del Covid). Basta con l’immobilismo sulla pelle dei nostri cari, è ora di agire», conclude Baldin.

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LA MANCATA APPLICAZIONE DELL’ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF PRIVA I MENO ABBIENTI DI RISORSE NECESSARIE PER LA SANITÀ, LE POLITICHE SOCIALI E LA PUBBLICA ISTRUZIONE

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Venezia, 16 agosto 2023 – «Niente addizionale IRPEF? Allora niente nuove case per gli studenti, niente assunzioni nei distretti sanitari scoperti, niente allargamento della copertura per i centri estivi, minori opportunità destinate a chi sta peggio». Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, commenta categoricamente la decisione della Giunta veneta di non applicare l’addizionale nemmeno nel 2024: «Zaia dice che lascerà nelle tasche delle cittadine e dei cittadini un miliardo e 179 milioni di euro – prosegue la consigliera – ma la verità è li ha lasciati solo nelle tasche dei più ricchi, perché senza quelle risorse le fasce di reddito medio-basso dovranno spendere di più per la propria salute, per l’istruzione, per una terza età dignitosa nei luoghi familiari alla persona anziana».

Già durante la scorsa sessione di bilancio, nel dicembre 2022, Baldin aveva promosso un emendamento atto a introdurre anche in Veneto l’addizionale regionale all’IRPEF, che avrebbe gravato sopra i redditi di almeno 50mila euro annui: «Con questo gettito extra -ricorda l’esponente del M5S- sarebbe stato possibile, ad esempio, risalire le classifiche nazionali che ci vedono ultimi al nord per numero di asili nido e per investimenti pro capite nella sanità pubblica. La Regione spende solo il 2.8% del prodotto interno lordo in questi settori fondamentali, eppure alla maggioranza di destra pare andare bene così, continuando a privatizzare i servizi e a renderli sempre meno disponibili a livello universale, per tutta la popolazione, anche nelle zone periferiche del territorio».

Conclude Erika Baldin: «Sono trent’anni che ascoltiamo da parte della Lega sempre la stessa solfa, ovvero “le troppe tasse impediscono di creare occupazione”. Ma nella realtà questo principio spesso (e purtroppo volentieri) si è tradotto nelle delocalizzazioni, nei licenziamenti, negli ammortizzatori sociali a carico della collettività. E nel frattempo chiudono presìdi ospedalieri, un numero elevato di donne è costretto a non lavorare per l’assenza di supporti alla maternità, il welfare sbilanciato verso le età avanzate non intercetta né tantomeno soddisfa le nuove povertà. Ancora una volta chi amministra la Regione non ascolta la richiesta di protezione sociale, che emerge omogenea e urgente».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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TREDICENNE RICOVERATO IN PSICHIATRIA A CHIOGGIA ASSIEME AI PAZIENTI ADULTI: SERVONO RISORSE PER FINANZIARE L’ASSUNZIONE DI UN NEUROPSICHIATRA INFANTILE

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Venezia, 14 luglio 2023 – «Lo avevamo detto in tempi non sospetti, che bisognasse intervenire riguardo la situazione drammatica dei servizi che l’ULSS 3 Serenissima offre alle persone con disturbi dello spettro autistico, specie in giovane età. Ora i nodi vengono al pettine, senza che niente sia stato risolto».

È tassativa Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, a proposito dell’ultima emergenza di settore: un tredicenne ricoverato da un mese assieme ai pazienti adulti nel reparto ospedaliero di Psichiatria a Chioggia, data la perdurante assenza di un analogo reparto infantile o di personale specializzato nella sede distrettuale.

«La denuncia del Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica Veneziana -ricorda la consigliera- porta alla luce un caso che è solo la punta di un iceberg: nel Distretto sanitario che serve Chioggia, Cavarzere e Cona manca anche una figura di logopedista, tanto che i genitori di bambine e bambini con problemi di apprendimento si sono rivolti al Comune per far implementare i servizi ora assenti».

Non solo: «Mi segnalano -continua Baldin- che al Distretto gli appuntamenti vengono concessi anche dopo mesi. Specie da quando, e parlo dell’aprile 2022, l’ULSS 3 non ha provveduto a reintegrare uno specialista in neuropsichiatria infantile, dopo la scelta del precedente di trasferirsi al Distretto di Padova. Ora risulta essere impiegato solo un medico part time proveniente da Dolo, peraltro non specializzato in disturbi dello spettro autistico».

Sostenendo l’azione del Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica Veneziana, l’esponente del M5S incalza la Regione: «Dal 2019 sta disattendendo i suoi stessi propositi di attivare almeno un reparto di Neuropsichiatria infantile in ogni ULSS. Intanto cominci col fare in modo che nessun minorenne venga più ricoverato assieme agli adulti, e che sia possibile ottenere assistenza sociale ininterrotta, di giorno e di notte.

Ma soprattutto -conclude Erika Baldin- occorre agire attraverso la doppia leva della prevenzione e del bilancio. Sta diventando sempre più elevato il numero delle e degli adolescenti che presentano disagio mentale, effetti delle dipendenze, manifestazioni antisociali: per cui i Ser.D vanno potenziati in modo tale da evitare il peggioramento del quadro e quindi l’ospedalizzazione.

D’altro canto, la Giunta regionale dovrà stanziare maggiori risorse specifiche in questo ambito, ulteriori e aggiuntive rispetto all’aumento del Fondo Sociale che avevo ottenuto tramite i miei emendamenti nella scorsa sessione. Magari ripensando anche allo strumento dell’addizionale IRPEF, finalizzato alle politiche sociali, per redistribuire le risorse nel segno dell’equità».

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BASTA VIOLENZE NEI CONFRONTI DELLE PERSONE ANZIANE E CON DISABILITÀ, TUTELARE I DIRITTI DEI PIÙ FRAGILI: UNA LEGGE PER GARANTIRE TRASPARENZA NELLE CASE DI RIPOSO

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Venezia, 29 giugno 2023 – È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto di legge regionale n. 212, prima firmataria la consigliera regionale Erika Baldin (M5S), “Norme per la tutela delle persone anziane e per la trasparenza nelle Case di riposo e RSA – Modifiche alla Legge regionale 28 gennaio 2000, n. 5, ‘Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di Leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2000)’, articolo 58 ‘Partecipazione e tutela dei diritti dei cittadini’”.

La proposta normativa è stata sottoscritta da Cristina Guarda (EV), Elena Ostanel (VcV) e Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione).

“Con questo Pdl – spiega Erika Baldin – vogliamo tutelare le persone più deboli, in primis anziani e disabili, ospitate all’interno di strutture assistenziali. Sono ahimè troppi i casi di cronaca che parlano di violenze perpetrate a danno delle persone più fragili: è ora di dire basta a tutti questi orrori perché è evidente che qualcosa, all’interno del sistema, non ha funzionato correttamente. Per questo, vogliamo dare la possibilità ai comitati degli ospiti e dei familiari di fare visita alle strutture assistenziali in qualsiasi momento, anche senza preavviso, monitorando tutto ciò che accade all’interno. Ovviamente, nel rispetto della vita privata degli ospiti, della loro salute, delle cautele di carattere sanitario, tutelando al contempo la privacy e i diritti dei lavoratori all’interno delle strutture. E senza intralciare in alcun modo il lavoro del personale sanitario”.

“I resoconti del monitoraggio costante da parte dei comitati degli ospiti e dei familiari – aggiunge l’esponente pentastellata – dovranno essere trasmessi con continuità al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, il quale verrà quindi reso edotto di quanto accade nelle diverse strutture locali e potrà eventualmente valutare di porre in essere le azioni che gli competono. L’obiettivo è migliorare la qualità dei servizi erogati, delle strutture e del personale, verificare che gli ambienti siano adatti, confortevoli e sicuri, garantire una maggiore trasparenza da parte delle strutture”.

“E chiedo che venga calendarizzato il prima possibile, all’interno dei lavori consiliari, un’altra mia proposta normativa, volta a eliminare le Liste di attesa troppo lunghe all’interno della sanità pubblica, che determinano un ‘rimbalzo’ dei pazienti verso il privato. Non tutti possono affrontare costi elevati per potersi curare, ma il diritto alla salute deve essere garantito a qualsiasi persona”, ha chiosato Baldin a margine della conferenza stampa.

Per Cristina Guarda “i comitati degli ospiti e dei familiari rappresentano una importante risorsa utile a migliorare il più possibile l’erogazione del servizio pubblico di assistenza alle persone più fragili: non vogliamo creare difficoltà, ma semplicemente rafforzare la collaborazione tra i familiari degli ospiti e i professionisti che lavorano all’interno delle strutture”.

Elena Ostanel ha indicato i motivi per cui ha sottoscritto la proposta normativa: “potenziare i controlli all’interno delle strutture assistenziali per limitare al massimo gli episodi di violenza; fare rete tra Garante nazionale e Garanti regionali dei diritti delle persone per rendere più capillare ed efficace il monitoraggio; pensare al futuro, dato che ormai la popolazione sta invecchiando e sono sempre più numerose le famiglie unipersonali: domani, chi ci assisterà? La Politica deve farsi carico del lavoro di monitoraggio per migliorare la qualità dei servizi assistenziali. Ed è ormai imprescindibile la riforma delle IPAB”.

Ricordiamo che la normativa vigente prevede che ogni struttura debba dotarsi di un Regolamento e di una Carta dei Servizi per regolare le modalità di erogazione delle prestazioni. È altresì prevista la presenza di comitati degli ospiti e dei familiari, ai quali però non è affidata alcuna funzione di controllo.

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CONGEDO PARENTALE, ALTRO CHE “NO FLY ZONE”: LA MAGGIORANZA DI ZAIA BOMBARDA I GENITORI ARCOBALENO

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Venezia, 13 giugno 2023 – «La maggioranza in Consiglio regionale ha bocciato l’emendamento per estendere il diritto di congedo parentale alle famiglie arcobaleno. Se questa è la “no fly zone” sui diritti civili invocata da Luca Zaia, consiglio un ripasso di diritto internazionale. Ancora una volta, in Veneto si discrimina sui diritti ed è molto grave che stavolta lo si faccia sulla malattia dei bambini». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle nell’assemblea di Palazzo Ferro Fini, prima firmataria dell’emendamento sottoscritto anche dalla consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde.

«La nostra proposta si inseriva nell’ambito di un progetto di legge statale per ampliare il congedo parentale in caso di malattia del figlio fino all’età di 14 anni, un diritto che non può conoscere differenze tra le diverse famiglie. La giurisprudenza di merito ha già chiarito che è discriminatorio negare il congedo parentale ai genitori che formano coppie omosessuali: lo afferma a chiare lettere la sentenza del 17 marzo 2021 della Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Milano. Chiedevamo soltanto di recepire nel progetto di legge questo chiaro orientamento giurisprudenziale», dichiara Baldin.

«Qui si sta parlando del diritto del minore a ricevere assistenza quando è malato. Non posso accettare che ci siano figli di serie A e di serie B: per questo, in seguito alla bocciatura del nostro emendamento, non ho votato l’articolo di legge. Ho invece mantenuto il voto favorevole al provvedimento nel suo complesso, visto che si tratta comunque di un’estensione del congedo parentale dagli otto ai quattordici anni d’età del figlio», conclude Baldin.

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CHIOGGIA ULTIMO AMBITO VENETO PER NUMERO DI ASSISTENTI SOCIALI: NON PUÒ OTTENERE FONDI STATALI PER ASSUMERNE SE NON PROVVEDE IN PROPRIO A TEMPO INDETERMINATO

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Chioggia, 10 giugno 2023 – Aiùtati, che lo Stato ti aiuta. È quel che finora ha faticato a comprendere l’amministrazione comunale di Chioggia in tema di Politiche sociali: l’accusa, mossa dal MoVimento 5 Stelle con Erika Baldin e Daniele Stecco, e da Barbara Penzo del Partito Democratico, è di essere la “cenerentola” del Veneto per quanto riguarda il numero di assistenti sociali. «Uno ogni 7033 abitanti -spiega la consigliera regionale- il che la rende “maglia nera” in regione, superando nel record negativo Adria (dove il servizio professionale copre 6780 residenti) e Sona nel Veronese, dove le cittadine e i cittadini per ogni assistente sociale sono 6405. Lo dicono i dati».

Nello specifico, il rapporto relativo al 2021, giunto giovedì scorso all’attenzione della V commissione Sanità del Consiglio regionale: «Secondo i Livelli essenziali delle prestazioni in Ambito Territoriale Sociale -analizza Baldin- il margine è fissato a 5mila abitanti per ogni assistente. E sono solo quattro su 21 gli ATS in Veneto che esorbitano da tale quota. Nell’Ambito di Chioggia, il numero 14 che comprende anche Cavarzere e Cona, queste cifre si tramutano nella gravissima impossibilità di accedere al fondo nazionale a sostegno dei LEPS, che vengono in aiuto per pagare proprio nuove figure professionali nel settore».

Il motivo è stato illustrato appunto durante la seduta della V commissione: «Se un Comune, ed è il caso di Chioggia -continua la coordinatrice del M5S- non assume a tempo indeterminato un assistente sociale ogni 6500 abitanti con risorse proprie, fossero anche quelle del Fondo di solidarietà comunale in deroga ai vincoli di bilancio, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale non liquida risorse a favore di quell’ente. Ammonta infatti a zero la cifra destinata all’Ambito chioggiotto nel 2021, e altrettanto a zero quella delle prenotazioni per il 2022. Le fonti sono il decreto ministeriale 136/2022 e il report del Sistema informativo unitario dell’offerta nei servizi sociali, anche questo di matrice governativa». Una situazione drammatica, conclude Erika Baldin: «Perdere risorse così è scandaloso».

Il quadro è confermato da Barbara Penzo: «La complessità del settore sociale – esordisce l’esponente democratica- e le numerose risorse economiche disponibili si scontrano con le difficoltà degli uffici ad operare costantemente sotto organico. Il Comune di Chioggia è spesso sollecitato dalla Regione, quanto ai progetti previsti e ai finanziamenti erogati dal Piano Povertà, e siamo sempre in affanno. Il rischio è il collasso, in un momento in cui i servizi sociali assumeranno sempre più responsabilità entro un assetto di Ambito. Perché è evidente a tutte e a tutti che il numero attuale delle assistenti sociali non può garantire la piena soddisfazione dei bisogni relativi alle persone anziane, alla tutela dei minori, all’emergenza abitativa e molte altre».

La consigliera comunale ricorda che «gli ATS diventeranno sempre più strategici, dal momento che saranno il luogo di concentrazione delle risorse. Dentro il Piano Povertà, di cui si è parlato giovedì in Regione, confluiscono anche i contributi per il Reddito di Inclusione Attiva e il sostegno all’abitazione (legato alla residenza con progetti individuali per ogni persona assistita), l’attuazione di interventi finanziati dal PNRR come la Missione 5 e il progetto PIPPI per prevenire l’allontanamento dei minori, nonché il Pronto Intervento Sociale divenuto appunto LEPS. Servono quindi capacità organizzativa e di struttura, al fine di incamerare risorse esterne e trasformarle in progetti operativi».

Anche l’ex assessore al Bilancio Daniele Stecco, ora consigliere del MoVimento, rimarca le responsabilità dell’amministrazione in carica: «Nella situazione attuale il Comune non è in grado di far fronte ad ogni incombenza. Urge correre ai ripari con maggior personale e programmazione, perché diventa anche complicato operare in rete tra Ambiti e Piani di Zona. L’opposizione aveva presentato emendamenti al bilancio, al fine di bandire i concorsi atti ad assumere il personale di cui la macchina comunale necessita, e soprattutto nelle politiche sociali c’è necessità di aumentarne la dotazione organica proprio per via dell’accrescimento di competenze previste in seno agli Ambiti. Ma nessuno della maggioranza ci aveva ascoltato. Eppure, in campagna elettorale, anche loro dissero che i concorsi sarebbero stati banditi sùbito».

Invece il prossimo, per due posti a tempo pieno e indeterminato, è stato pubblicato nell’albo pretorio solo il 24 maggio di quest’anno, con un mese di tempo per presentare le domande.

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IN VENETO ARRIVA UN NUOVO “SÌ” AL SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO: ORA LA POLITICA FACCIA LA SUA PARTE

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Venezia, 6 giugno 2023 – «Dopo Stefano Gheller, un’altra cittadina residente in Veneto ottiene la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito. Senza ostruzionismi, come dev’essere: chiunque affronti un percorso di fine vita dev’essere sostenuto dalle istituzioni, totalmente libero da condizionamenti». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, in una nota di commento alla notizia del secondo via libera da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico ad una richiesta di verifica delle condizioni previste dalla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale per poter accedere al suicidio medicalmente assistito. «Dando la notizia, l’associazione Coscioni ha sottolineato che l’azienda fornirà il farmaco e tutto il necessario, tranne il personale medico al momento non disponibile», sottolinea Baldin.

«Ora, per garantire tempi certi di risposta da parte delle aziende sanitarie, occorre approvare la proposta di legge regionale “Liberi subito” promossa dall’associazione Luca Coscioni. Il Veneto è stata la prima regione ad aver raggiunto e superato la soglia delle firme necessaria per poter portare la legge in Consiglio regionale, un primato di civiltà del quale essere orgogliosi. Adesso tocca alla politica regionale dimostrarsi all’altezza delle istanze espresse dai cittadini, approvando la legge di iniziativa popolare», dichiara Baldin.

«Sono fiduciosa e confido in un iter rapido del progetto di legge, vista anche la recente approvazione in Consiglio di una mia mozione volta a garantire un fine vita libero da condizionamenti politici e ideologici. Un primo, importante tassello che impegna la Regione a garantire un percorso oggettivo e rapido a tutte le persone che avanzano la richiesta di procedere alle pratiche per il fine vita, astenendosi da interventi che possano condizionare la volontà delle persone. Ora però serve una legge», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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CENTRI ESTIVI PER RAGAZZE E RAGAZZI CON DISABILITÀ A CHIOGGIA: QUATTRO SETTIMANE NON SONO SUFFICIENTI E LA LORO RIDUZIONE CREA PROBLEMI AI GENITORI

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Venezia, 8 giugno 2023 – Esaurita, si spera definitivamente, la querelle relativa alla riduzione dei centri estivi per ragazze e ragazzi con disabilità nei Comuni del Distretto sanitario Dolo-Mirano, l’attenzione ora si accende nella realtà di Chioggia, che corre analogo rischio di ridimensionamento e conseguenti difficoltà per i genitori.

«Proprio da alcuni di essi -spiega Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- ho appreso che sono stati contattati dal Distretto per vedersi comunicare che nell’imminente estate le settimane di copertura del servizio all’arena Duse saranno solo quattro, a causa della carenza di fondi».

Commenta la consigliera: «Comprendo le difficoltà dei Comuni, chiamati a pagare ogni anno il servizio, coordinato dall’ULSS 3 Serenissima. Ma non possono farne le spese i genitori, dal momento che la riduzione forzata dei centri estivi impatta contro i loro tempi di vita, costringendoli a rinunciare al lavoro oppure a rivolgersi a operatori privati, che naturalmente chiedono cifre ben diverse. Con tanti saluti all’inclusione e all’universalità dei diritti, in specie per chi già versa in condizioni più difficili».

Ad una vita in salita, infatti, per genitori, bambine e bambini si uniscono ostacoli come questi: «Bisogna dare più servizi, non toglierli -prosegue Baldin- e mi metto a disposizione al fine di garantire il mio supporto, per quel che occorre fare, ai genitori che si stanno coordinando in gruppi di contatto e azione. Dopo aver incontrato le associazioni che si occupano di persone con disturbi dello spettro autistico, assieme alle colleghe e ai colleghi dell’opposizione ero riuscita a far incrementare dal Consiglio regionale, in sede di bilancio, di 140mila euro il Fondo regionale per le politiche sociali, da spendere in progetti legati a questo settore specifico».

Anche se, ad esempio, il Distretto di Chioggia rimane tuttora privo di una figura neuropsichiatrica specializzata in tal senso: «Tornerò alla carica nella prossima sessione del bilancio -comunica la coordinatrice metropolitana del M5S- affinché la Regione introduca l’addizionale IRPEF sopra i redditi che oltrepassano i 50mila euro annui, da destinare alle politiche sociali. Questo è certo». Perché con l’extra gettito, conclude Erika Baldin, «sarebbe stato anche possibile, ad esempio, ridurre le rette per gli asili nido, finanziare le residenze universitarie e appunto mantenere attivi i centri diurni per tutta l’estate. Se Zaia e i suoi mi avessero ascoltata quando ho promosso l’introduzione dell’IRPEF già quest’anno, ora non ci troveremmo in questa situazione».

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IL CONSULTORIO GIOVANILE NELLA BASSA PADOVANA ANCORA NON C’È. MA DOPO LA MIA INTERROGAZIONE È STATO ATTIVATO LO PSICOLOGO NELLE SCUOLE SUPERIORI

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Venezia, 6 giugno 2023 – Dallo scorso mese di ottobre, nel Padovano è stato attivato il Centro di Informazione e Consultazione Psicologica, un servizio che prevede la presenza di uno specialista in sei scuole secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici e professionali), a disposizione del corpo docente, delle allieve e degli allievi con i loro genitori, il quale ha l’obiettivo di promuovere il benessere individuale e sociale attraverso colloqui personali e di gruppo.

Ne ha dato notizia stamattina l’assessora regionale alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, in risposta a un’interrogazione della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin: «Lo scorso 1° settembre -riporta la consigliera- avevo chiesto l’istituzione di un consultorio giovanile per la popolazione residente nella Bassa Padovana, a seguito della raccolta di firme organizzata da alcune associazioni locali e diretta alla Regione del Veneto, oltre che all’ULSS 6 Euganea. Una lacuna strutturale radicata, dal momento che analoghe esperienze erano attive solo nel Piovese e nel centro di Padova».

Tali consultori, differenti da quelli che servono le coppie anche in età più adulta, mettono a disposizione visite ginecologiche e andrologiche, oltre ad occuparsi di prevenzione: «La mia interrogazione -continua Baldin- ha dato modo di iniziare a colmare una carenza avvertita nel territorio, nonostante per ora gli istituti aderenti al CICP siano quasi tutti ubicati nel capoluogo. Significa che il problema sussiste, ed è stato compreso. Anche il centro Contatto Giovani di Monselice, che offre personale medico e psicologico specializzato nelle età evolutive, va in questa direzione, ovvero avvicinare i servizi alla cittadinanza e renderli sempre più prossimi».

Proprio la delicatezza dei temi legati alla crescita e allo sviluppo della personalità adolescenziale è al centro dell’azione politica dell’esponente del M5S: «L’assessora Lanzarin ha parlato di riorganizzazione generale in corso -conclude Erika Baldin- dal momento che il relativo decreto ministeriale 77/2022 interverrà anche a proposito delle funzioni e delle dimensioni dei consultori. Spero che le esigenze dei territori periferici, storicamente meno serviti di altri, vengano sempre tenute in considerazione da tutte le ULSS venete».

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