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MEDICI E INFERMIERI OGGI IN SCIOPERO CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO MELONI: PROTESTA GIUSTA, CHE CONDIVIDO

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Venezia, 5 dicembre 2023 – «La politica ascolti il grido di protesta di medici e infermieri che oggi scioperano contro la manovra del governo Meloni. L’adesione, oltre l’85%, è un dato enorme considerato che anche il recente sciopero generale proclamato dalla Cgil ha raggiunto le punte più elevate proprio nel servizio sanitario». Così Erika Baldin, consigliera regionale e presidente del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini, che si schiera «senza se e senza ma, dalla parte dei medici e infermieri oggi in sciopero».

«Meloni sostiene di aumentare il fondo sanitario nazionale, che in realtà diminuisce se rapportato al Pil? Mi ricorda Zaia quando nega che le politiche regionali abbiano favorito il diffondersi della sanità privata. La verità, in entrambi i casi, è che la destra al governo ha prodotto soltanto tagli», osserva Baldin. «La protesta di medici e infermieri è sacrosanta. Le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali sono peggiorate nel corso del tempo, con il risultato che conosciamo: la fuga dei medici dal pubblico verso il privato. Dal PNRR sono arrivate le risorse per gli investimenti in sanità, un governo lungimirante dovrebbe accompagnare questo processo con nuove assunzioni e politiche che valorizzino il lavoro dei professionisti che scelgono di lavorare nel servizio sanitario nazionale. Invece Meloni cosa fa? Taglia le pensioni e non rinnova i contratti: continuare così significa spianare la strada al privato e trasformare la salute in un lusso per chi se lo può permettere», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliere regionale

 

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MALATTIE CRONICHE INVALIDANTI, MOZIONE APPROVATA: LA REGIONE PROMUOVA LO SMART WORKING

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Venezia, 14 novembre 2023 – «Il Veneto si impegna a promuovere l’accesso allo smart working per le persone con malattie croniche e invalidanti, garantendo loro la possibilità di svolgere un’attività lavorativa e di condurre una vita dignitosa: sono orgogliosa del voto di oggi, con il quale il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione che avevo presentato con la sottoscrizione di tutto l’Ufficio di presidenza». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini e prima firmataria della mozione n. 449 del 9 giugno 2023, “Malattie croniche invalidanti, la Regione promuova lo smart working per superare gli ostacoli del luogo di lavoro”, sia nel settore pubblico che nel privato.

«La mozione nasce dall’incontro con una persona speciale, Micol Rossi dell’associazione Guerrieri Invisibili, attiva da anni per dare voce a chi lotta contro le malattie rare. Tra le tante difficoltà c’è quella di accedere al lavoro, perché in alcuni casi il trasferimento casa-lavoro può costituire una vera e propria corsa a ostacoli per chi combatte con patologie così gravi», spiega Baldin. «Lo smart working, quindi, diventa uno strumento di inclusione che può aiutare le persone ad essere lavorativamente attive ed evitare gravi ricadute sociali. È una questione di dignità e di rimuovere gli ostacoli che separano le persone dai loro sogni», aggiunge la consigliera.

«La Regione Veneto è già un punto di riferimento in tema di collocamento mirato, grazie alla disciplina di attuazione della L. 68/99, con le DGR 1404/2016 e successive sino alla più recente DGR 1359/2022. Siamo quindi nella condizione di instaurare un confronto con il Governo su questi temi, come richiesto dalla mozione. Con il voto di oggi facciamo un passo importante nella direzione di una Regione senza discriminazioni, che garantisca l’accesso al lavoro a tutte e tutti», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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SPENDING REVIEW, TAGLI A SANITÀ ED ENTI LOCALI: IL MIO SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL, PRONTO UN ORDINE DEL GIORNO AL BILANCIO REGIONALE

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Veneto, 7 novembre 2023 – «I tagli decisi dal governo Meloni a sanità ed enti locali ricadranno sui cittadini, che vedranno ridursi ulteriormente i servizi offerti dal settore pubblico. Bene ha fatto la Funzione Pubblica CGIL del Veneto a consegnare in Regione le oltre 18 mila firme raccolte per chiedere investimenti e assunzioni in Sanità e nella pubblica amministrazione. Togliere risorse al settore pubblico è il modo più efficace per favorire il privato: non possiamo accettare in alcun modo questa deriva, che ci allontana dai valori costituzionali e ci proietta in una società “americanizzata”, dove al posto del diritto alla salute c’è l’obbligo dell’assicurazione sanitaria». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, nell’esprimere il proprio plauso all’iniziativa della Funzione Pubblica CGIL del Veneto, oggi a Venezia per la consegna delle oltre 18 mila firme raccolte durante la campagna “Senza risorse e personale, la sanità collassa, gli Enti locali chiudono e gli Enti territoriali dello Stato spariscono”.

«Presenterò un ordine del giorno nell’ambito della manovra di bilancio regionale, poiché non è pensabile che il governo Meloni decida di privare il Veneto di decine di milioni di euro senza che la Regione dica nulla», afferma Baldin, che nei giorni scorsi ha già depositato in Consiglio regionale una mozione per stigmatizzare i tagli contenuti nella manovra di Bilancio statale a danno di Regioni ed enti locali. «Uno scenario che metterebbe fine a qualsiasi discussione sull’autonomia», spiega la consigliera regionale. «Di quale federalismo parla Zaia, se il suo governo sottrae le risorse al territorio? In Veneto la cifra sfiora i trenta milioni di euro. Il rischio vero è che quella inaugurata dalla destra sia una nuova stagione di tagli, in assoluta discontinuità con le politiche espansive del governo giallorosso e dei fondi del PNRR ottenuti da Giuseppe Conte», conclude Baldin.

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HOTEL BONVECCHIATI A VENEZIA, INTERROGO LA REGIONE PER CONOSCERE COME INTENDE CONTRIBUIRE A SALVARE 120 POSTI DI LAVORO

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Venezia, 18 ottobre 2023 – Della vertenza relativa alla chiusura dell’hotel Bonvecchiati di Venezia, con la prospettiva di licenziamento per 120 lavoratrici e lavoratori, torna a occuparsi anche il Consiglio regionale. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha infatti presentato un’interrogazione a risposta immediata nei confronti della giunta veneta, al fine di conoscere quali azioni intenda porre in essere, secondo competenza, per scongiurare tale esito.

«Già dallo scorso luglio -esordisce la consigliera- era stata diffusa la notizia della cessione dell’albergo, propedeutica al restauro che lo vedrà chiuso nei prossimi due anni. A quanto si apprende dai media, però, gli incontri tra la proprietà e i sindacati non hanno raggiunto accordi soddisfacenti dal punto di vista delle maestranze, che cesseranno il proprio servizio il prossimo 30 ottobre. Si tratta di 65 persone impiegate a tempo indeterminato, 55 a tempo determinato».

La conclusione auspicabile, secondo Baldin, avrebbe dovuto ricalcare quella adottata nel mese di gennaio per l’hotel Bauer, pure in fase di ristrutturazione, auspice la Regione: «Allora l’impegno dell’ente all’apertura di un tavolo di discussione portò all’accordo tra le parti per il licenziamento collettivo, subordinato alla riassunzione dell’intero personale che nel frattempo non avesse operato altre scelte». Ora invece il quadro sta precipitando: «Il biennio di cassa integrazione straordinaria, che i sindacati avrebbero voluto con forza -ricorda la coordinatrice metropolitana del M5S- sarebbe stato per l’80% a carico dello Stato, fino al reintegro del personale all’atto della riapertura».

Conclude Erika Baldin: «Non posso non osservare che la perdita di questi posti di lavoro sottende un impoverimento generale della città storica di Venezia, dove sono sempre più comuni le crisi aziendali legate alla ristrutturazione e alla vendita di grandi strutture ricettive. Sono pezzi di know-how, esperienze, capacità lavorative che se ne vanno per non tornare. La Regione non può permettersi questa dispersione di professionalità eccellenti, né il suo impatto negativo nel tessuto economico locale. Anzi, per legge l’ente ha il compito di disciplinare politiche specifiche del lavoro, al fine di prevenire e contrastare la disoccupazione, anche attraverso un fondo per il sostegno al reddito e la gestione delle crisi occupazionali».

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LA REGIONE NON SI INTERESSA DELLE CONDIZIONI DI LAVORO NELLE STRUTTURE SANITARIE PRIVATE ACCREDITATE

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Venezia, 26 settembre 2023 – «“L’amministrazione regionale non ha alcuna competenza in ordine alle relazioni sindacali interessanti le strutture private accreditate”: la Giunta Zaia ha risposto così alla mia interrogazione sulla Casa di Cura di Abano Terme, dove nel novembre scorso è avvenuto un grave episodio di intimidazione nei confronti dei lavoratori che erano in stato di agitazione. Senza esprimere alcun giudizio su quanto accaduto e, soprattutto, negando qualsiasi solidarietà al personale sanitario e alla loro vertenza». Lo dichiara Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della seduta odierna a Palazzo Ferro Fini dov’è stato osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.

«Prima della sospensione dei lavori in concomitanza con i funerali di Stato, la Giunta ha risposto alle interrogazioni», spiega Baldin. «Tra queste, la mia interrogazione a risposta immediata del 2 novembre 2022. All’epoca avevo chiesto alla Regione di intervenire dopo l’episodio avvenuto alla Casa di Cura di Abano, dove nella notte erano stati staccati i volantini e le bandiere attestanti lo stato di agitazione. Una chiara intimidazione, già denunciata dai sindacati CGIL, CISL e UIL», ricorda Baldin.

«La risposta è arrivata soltanto oggi, a quasi un anno dai fatti. E la Giunta non ha voluto esprimere un giudizio su quanto accaduto, ma ha scelto di aderire acriticamente alla versione della direzione aziendale della Casa di Cura, senza considerare nemmeno la posizione espressa delle organizzazioni sindacali. Qualcuno quelle bandiere le ha strappate, di fronte a una simile intimidazione antisindacale la solidarietà nei confronti dei lavoratori dovrebbe essere spontanea. Il fatto che la Giunta regionale scelga di non esprimere la vicinanza è grave e inquietante», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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RISTRUTTURAZIONE DELL’HOTEL BONVECCHIATI A VENEZIA, LA REGIONE APRA UN TAVOLO COME PER LA FELICE SOLUZIONE DELLA VERTENZA OCCUPAZIONALE AL BAUER

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Venezia, 31 luglio 2023 – Bonvecchiati come Bauer. Analoghi i tempi per la ristrutturazione dei due alberghi veneziani, ovvero circa due anni anche per l’hotel nei pressi di piazza San Marco; simile anche il rischio per la forza lavoro, cioè 120 dipendenti della struttura ricettiva passata di mano a Only You Hotels. Dati i presupposti, la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, auspica che anche la conclusione della vertenza sia sovrapponibile a quanto deliberato lo scorso gennaio riguardo il Bauer dall’accordo tra proprietà e sindacati, auspice la Regione: «Allora -sottolinea la consigliera- l’impegno dell’ente all’apertura di un tavolo di discussione portò all’accordo tra le parti per il licenziamento collettivo, subordinato alla riassunzione dell’intero personale che nel frattempo non avesse operato altre scelte. Una situazione che potrebbe verificarsi nell’immediato al Bonvecchiati, e per la quale chiedo venga seguìto il medesimo iter, ovvero l’apertura di un tavolo istituzionale».

Baldin intende formalizzare tale istanza attraverso la prossima presentazione di un atto ispettivo in Consiglio: «Interrogherò l’assessora al Lavoro -continua la coordinatrice metropolitana del M5S- affinché schieri la Giunta veneta dalla parte di chi rischia di perdere la propria occupazione. L’egida della Regione è importante perché ha già dimostrato di saper dare i propri frutti in un contesto assolutamente congruente, ovvero di uno storico hotel che per ristrutturare ha necessità di dover chiudere i battenti a lungo». Come per il caso risolto sette mesi fa, l’ipotesi relativa al Bonvecchiati potrebbe preludere a un biennio di cassa integrazione straordinaria, sostenuta anche dai sindacati che giovedì incontreranno i legali della proprietà: «Si tratta del periodo massimo consentito -conclude Erika Baldin- e all’80% verrebbe corrisposta a carico dello Stato, fino al reintegro del personale fissato al momento della riapertura. Dal momento che queste evenienze sono destinate a ripetersi, urge comunque creare le condizioni affinché la felice esperienza del Bauer sia il protocollo della soluzione a livello occupazionale per ciascuna di esse».

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POVERTÀ IN AUMENTO ANCHE A VENEZIA, ORA LA REGIONE POTENZI LE POLITICHE PER IL LAVORO

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Venezia, 31 luglio 2023 – «La Regione deve potenziare le politiche per il lavoro aumentando lo stanziamento per il sostegno all’occupazione. Ho presentato un emendamento da 1 milione e 250mila euro nell’ambito dell’assestamento al Bilancio regionale che verrà discusso domani in Consiglio». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini.

«L’analisi della CGIL di Venezia sulle dichiarazioni dei redditi dei veneziani, pubblicata dai quotidiani odierni, restituisce un esito allarmante: nel Veneziano la povertà è in aumento, per l’effetto incrociato della diminuzione del reddito medio e dell’aumento esponenziale delle spese, dovuto principalmente all’inflazione ma anche agli aumenti delle spese sanitarie. Nello specifico, il reddito medio dei veneziani è calato di 107 euro, da 26435 a 26328 euro, ma le donne guadagnano in media 10mila euro in meno degli uomini: una differenza del 35.5%. C’è una questione di genere grande come una casa e anche in questo caso la Regione deve intervenire con politiche mirate a sostegno dell’occupazione femminile», aggiunge Baldin.

«Attenzione a pensare che la povertà riguardi soltanto il Mezzogiorno. In questo scenario, che vede un impoverimento diffuso perfino nelle aree più ricche del Paese, la scelta del governo di tagliare il Reddito di Cittadinanza è di una gravità inaudita e avrà ripercussioni anche in Veneto. Siamo di fronte a una decisione scellerata, dettata da ragioni ideologiche: per vendicarsi del MoVimento 5 Stelle il governo colpisce 160mila famiglie italiane. I veneti percettori del Reddito sono 31220, pari a 16964 nuclei familiari coinvolti: queste famiglie ora ricadranno sulla Regione e sugli enti locali. È un disastro sociale annunciato, rispetto al quale la Regione ha il dovere di intervenire in sede di bilancio», conclude Baldin.

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Comunicati stampa

NIENTE FONDI AGGIUNTIVI DEL GOVERNO MELONI PER LO SBARRAMENTO AL CUNEO SALINO SUL BRENTA: LA PRESUNTA “FILIERA” DELLA DESTRA FA ACQUA (SALATA) DA TUTTE LE PARTI

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Chioggia, 14 luglio 2023 – E anche per quest’anno, dello sbarramento contro il cuneo salino alla foce del Brenta se ne parla l’anno prossimo. Da Roma, infatti, arriva la notizia che il Ministero per l’Agricoltura non dispone dei 9.5 milioni aggiuntivi ai già 20 programmati per l’opera pubblica: la causa, dicono dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo, sta nei rincari delle materie prime a seguito della guerra in Ucraina. Una spiegazione della quale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, dà anche una lettura politica.

«Comprendo la crescita dei prezzi e l’improvviso aumento del fabbisogno -argomenta la consigliera- e faccio mie le preoccupazioni del Consorzio, il quale osserva come ai progetti esecutivi e addirittura già in cantiere fa spesso sèguito lo stop per la penuria di risorse. Ma è un dato di fatto, ormai, che dal governo Meloni a Chioggia non arrivano più risorse e che chi guida la città non sa far valere efficacemente nessuno dei presunti buoni uffici con i propri contatti romani».

Baldin fa riferimento al recente diniego dei fondi della Protezione Civile nazionale per far fronte ai disagi sofferti dalla popolazione e dalle imprese durante le mareggiate del novembre 2022: «Anche un mese fa, alla documentata richiesta della cittadinanza e allo stato di emergenza decretato dalla Regione, il governo Meloni ha risposto picche. Eppure le destre devono capire che le cose sono cambiate: dopo che per anni, quando stavano all’opposizione, hanno invocato le colpe degli esecutivi centrali avversi, ora non hanno più alibi e devono assumersi le proprie responsabilità per risolvere i problemi dei territori».

La coordinatrice metropolitana del M5S ricorda che «il governo Conte II, ad esempio, ha bloccato l’entrata in funzione del deposito di gpl in Val da Rio, prendendo a cuore gli interessi della città. Lor signori, al contrario, dimostrano di non saper aiutare l’agricoltura né difendere l’ambiente, agendo contro il cuneo salino nel Brenta. È sempre più chiaro come Chioggia per la destra non conta niente, a Venezia come a Roma. E presto, mi auguro, lo comprenderanno anche coloro che l’hanno votata».

La speranza è che almeno il progetto riguardante analogo intervento alla foce dell’Adige, finanziato con 22 milioni lo scorso maggio, riesca ad andare in porto: «Siamo di nuovo prossimi all’ennesima, drammatica siccità -conclude Erika Baldin- dovuta ai cambiamenti climatici e all’azione umana. Serve ripristinare il normale ciclo dell’acqua di fiume, ed evitare che venga invasa dal mare, mettendo a rischio le colture. Ma evidentemente la “filiera” invocata dall’amministrazione di centrodestra non funziona, anzi fa acqua da tutte le parti: solo che è acqua salata, e fa pure male».

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IL SALARIO MINIMO LEGALE COMPORTA BENEFICI PER 450MILA VENETI. MA LA LEGA DI ZAIA L’HA GIÀ BOCCIATO

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Veneto, 6 luglio 2023 – «Secondo la Cgil sarebbero 250-300 mila i veneti a beneficiare del salario minimo legale a nove euro l’ora. Le stime dell’Inps parlano addirittura di 450 mila veneti con retribuzioni inferiori a quella soglia minima, quasi mezzo milione di lavoratori che l’inflazione mette a rischio povertà. Sotto una certa cifra, il lavoro perde dignità: di fronte a questo, come fa il governo a voltarsi dall’altra parte?». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che nell’assemblea legislativa di Palazzo Ferro Fini ha promosso una serie di atti a sostegno del salario minimo legale.

«Purtroppo anche la Regione a guida Zaia ha scelto di voltarsi dall’altra parte. Il novembre scorso il Consiglio regionale ha bocciato – con una massiccia astensione da parte dei consiglieri di maggioranza – la mia mozione n. 256 “La Regione promuova in ogni sede l’istituzione del salario minimo”, a sostegno della proposta di legge nazionale che il M5S ha presentato per la prima volta in Parlamento nel lontano 2013. Dieci anni sprecati dalla politica, che non ha saputo dare risposte al Paese: anche quando il MoVimento è stato al governo, in Parlamento non c’è mai stata una maggioranza favorevole ai lavoratori».

«Il Veneto avrebbe tutto l’interesse a sostenere il salario minimo legale. Dal punto di vista dei livelli retributivi, siamo lontani anni luce dalle altre regioni del Nord», commenta la consigliera regionale, citando lo studio della Fondazione Corazzin pubblicato a luglio dalla Cisl del Veneto. «Secondo quell’analisi, il Veneto è addirittura a metà classifica con una retribuzione media equivalente (il dato che si utilizza per confrontare regioni diverse) pari a 33.166 euro lordi annui, inferiore alla media nazionale di 33.790 e lontanissimo dalla Lombardia a 39.413 euro e Emilia Romagna a 35.43 euro», ricorda Baldin, e conclude: «Eppure la maggioranza di Zaia si è sempre opposta al salario minimo legale, che stando alle stime dell’INPS porterebbe nell’immediato un miglioramento delle condizioni retributive per circa 450 mila lavoratori veneti».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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Comunicati stampa

LAVORO MINORILE, VENETO PRIMA REGIONE PER INFORTUNI MORTALI

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Venezia, 12 giugno 2023 – «Il report sullo sfruttamento del lavoro minorile presentato oggi da Unicef Italia contiene dati allarmanti per la nostra regione, a partire dallo straziante primato nella classifica degli infortuni con esito mortale per i minorenni. Un dato che impone una riflessione profonda sul valore del lavoro e della sicurezza». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, in una nota a commento del rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”, elaborato sulla base di dati INAIL e INPS dal “Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute della Comunità” dell’Università degli Studi di Salerno e presentato oggi da UNICEF Italia in occasione della Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

«Le dimensioni e la qualità del lavoro minorile nella nostra regione sono preoccupanti. Il Veneto rientra infatti tra le cinque regioni con il maggior numero di under 19 occupati, al secondo posto con 155.987 ragazzi dopo la Lombardia (240.252). Secondo il report di UNICEF, inoltre, nel quinquennio 2017-2021 in Veneto sono state 39.810 le denunce di infortunio dei lavoratori sotto i 19 anni, dato che vede la nostra regione al terzo posto dietro Lombardia (76.942) ed Emilia Romagna (40.000). Infine, il Veneto rappresenta la prima Regione per infortuni con esito mortale, che a livello nazionale sono stati 74 in cinque anni», sottolinea Baldin. «In un quadro nazionale che vede l’amento sia dei lavoratori minorenni, sia delle denunce di infortunio tra gli stessi, il Veneto si conferma ancora una volta un “caso” nazionale per la scarsa sicurezza sul lavoro: un problema che non riguarda soltanto gli adulti, ma anche i minorenni», aggiunge la consigliera.

«Mi batto da sempre per cambiare le cose, a partire da quella “cultura della sicurezza” che ancora stenta ad affermarsi nei luoghi di lavoro della nostra regione. Il Patto per la salute e la sicurezza sul lavoro, sottoscritto nel 2018 dalla Regione assieme alle parte sociali, mostra ancora tutti i suoi limiti: le assunzioni di nuovi tecnici della prevenzione per gli SPISAL veneti promesse dalla Regione non si sono ancora viste, mentre continua ad allungarsi la scia di sangue nei luoghi di lavoro», afferma Baldin. E conclude: «La dignità del lavoro sarà al centro della manifestazione nazionale del MoVimento 5 Stelle, il prossimo sabato 17 giugno a Roma, Basta Vite Precarie: un lavoro più stabile e di qualità è anche un lavoro più sicuro», conclude Baldin.

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