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«Oggi è un anniversario che non può non farci paura. Anzi. Deve farci paura, perché il timore arrivi là dove la burocrazia e il buon senso non riescono. Spero che in molti – a Chioggia, a Roma, in Regione – si segnino questa data, il 29 giugno, sull’agenda. E non la dimentichino, come monito di quello che rischiamo con l’impianto di stoccaggio Gpl in località Val da Rio».

Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, nell’anniversario dell’incidente ferroviario di Viareggio, che ha causato 32 morti e 25 feriti. La strage si verificò la sera del 29 giugno 2009, in seguito al deragliamento di un treno merci e alla fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL perforatasi nell’urto. Lo scoppio della cisterna e il vasto incendio successivo interessarono la stazione di Viareggio e parecchi edifici circostanti.

«Il deposito Gpl di Chioggia – ribadisce la consigliera M5S – è un impianto sbagliato, fatto nel posto sbagliato, con un iter sbagliato. Nessuno si permetta di snobbare il richiamo all’anniversario della strage di Viareggio con una semplice alzata di spalle, elencando le differenze tra i due scenari. Basta infatti una sola analogia che vale per tutte. La più pericolosa: la presenza del Gpl. A Chioggia la portata dell’impianto dovrebbe essere di circa 9mila metri cubi di gas, senza contare l’andirivieni delle navi gasiere in entrata e delle autobotti cariche in uscita».

«A Viareggio – ricorda Baldin – sono bastati 32 mc (la capacità della cisterna esplosa) per provocare una strage spaventosa. Qui la dimensione è enormemente maggiore, per una struttura che, secondo eminenti studiosi e diverse normative, è da considerare a rischio di incidente rilevante. Non vogliamo nemmeno pensare a un 29 giugno anche per Chioggia. Per fugare ogni pericolo, continuiamo a lottare per togliere di mezzo questa bomba innescata a poche centinaia di metri dal centro cittadino».

lunedì 29 giugno 2020

Tags : ChioggiaGplViareggio
erika baldin

The author erika baldin

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