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L’AUSTERITY DI ZAIA IMPOVERISCE LE NUOVE GENERAZIONI

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Bilancio regionale. Baldin (M5S): «L’austerity di Zaia impoverisce le nuove generazioni»

Venezia, 6 dicembre 2022 – «Negli ultimi 12 anni Zaia ha regalato alla parte più ricca del Veneto quasi 4 miliardi di euro, privandosi dell’addizionale Irpef, col risultato che ci troviamo ancora una volta di fronte a un bilancio regionale nel segno dell’austerity. Le risorse da distribuire sono pochissime e a pagarne il prezzo saranno soprattutto le generazioni future». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, nel suo intervento in apertura della discussione sulla manovra di bilancio regionale che inizia oggi a Palazzo Ferro fini con la disamina degli emendamenti al DEFR, il Documento di Economia e Finanza Regionale.

«Che prospettiva offre il Veneto ai suoi figli? Siamo la regione del consumo di suolo record (525 mq per abitante, contro i 359 mq a livello nazionale), dove la popolazione esposta al rischio di alluvioni è aumentato dal 9,3% all’11,6% in 5 anni e dove la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale negli ultimi anni è sotto la media nazionale e negli ultimi anni è addirittura diminuita (17,6% contro il 18,2% dell’Italia, -0,2% dal 2018)», dichiara Baldin.

«La spesa per la ricerca è pari all’1,4% sul Pil, peggio del dato nazionale dell’1,5%. E la Regione si è dimostrata incapace di garantire il diritto allo studio, con il disastro delle borse e i mancati investimenti per alloggi e servizi agli studenti. Risultato: i giovani cervelli fuggono. Nel 2019 il Veneto è la seconda regione per numero di espatri con 15 iscrizioni all’AIRE, con un boom del +13,3% su base annua pari a sei volte il dato nazionale (+2%). La precarietà è aumentata e dopo lo shock pandemico la forbice sociale si è allargata, con la povertà assoluta che schizza dal 3,5% del 2010 all’8,2% del 2020 nel Nord Italia», aggiunge la consigliera regionale.

«Dissesto idrogeologico, emergenza ambientale, fuga dei giovani, lavoro sempre più povero e precario. Sono campanelli d’allarme che non possiamo ignorare e richiedono un cambio di paradigma. Le proposte del MoVimento 5 Stelle sono contenute nei miei emendamenti, a partire da un chiarimento sull’autonomia: il Veneto dica chiaro e tondo che vengono prima i Lep, che il tema dei nove decimi del gettito non esiste più e che va portata avanti anche l’autonomia dei Comuni. Non ci arrendiamo all’idea di una Regione bloccata dall’austerity: un concetto fuori tempo massimo. Ora servono investimenti e Zaia in dodici anni di governo ha messo la Regione nella condizione di non poterli fare. Sarà anche vero che i pessimisti non fanno fortuna, ma anche chi non investe sulle giovani generazioni è destinato a non avere futuro!», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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BORSE DI STUDIO, VENETO FANALINO DI CODA IN ITALIA

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Università. Baldin (M5S): «Borse di studio, Veneto fanalino di coda in Italia»

Venezia, 18 dicembre 2022 – «La Regione non investe a sufficienza nel diritto allo studio e i giovani se ne vanno. Il quadro è sconfortante: gli studenti universitari in Veneto restano senza casa, senza borsa di studio e senza servizi. Non c’è da stupirsi se gli iscritti negli atenei veneti sono in calo e se ogni anno 10 mila giovani scelgono di emigrare dal Veneto. Fanno bene gli studenti a protestare oggi a Padova davanti al Bo con l’associazione Udu Studenti Per, hanno tutta la mia solidarietà». Così la capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin, che nella giornata di oggi ha presentato un’interrogazione a risposta immediata sottoponendo alla Giunta regionale la segnalazione di uno dei tanti casi di studenti idonei non beneficiari. «Parliamo di ragazzi che, secondo la normativa regionale, hanno pieno diritto alla borsa di studio ma che non la ricevono perché i fondi stanziati non sono sufficienti. È uno scandalo veneto», commenta Baldin.

Gli studenti veneti sarebbero infatti penalizzati da un doppio meccanismo, spiega la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle. «I parametri del Veneto per le borse di studio sono tra i più ristretti a livello nazionale, la soglia Ispe è bassissima, pari a 37 mila euro: l’anno scorso il Consiglio regionale aveva votato un mio ordine del giorno che impegnava la Regione a portarla al massimo previsto dalla normativa nazionale, 51 mila euro, come in altre regioni: la Giunta Zaia ha fatto spallucce e ha mantenuto la soglia al minimo possibile. Questo significa che la platea degli idonei viene ristretta in partenza rispetto al resto d’Italia, quindi molti studenti che in altre regioni avrebbero diritto alla borsa in Veneto rimangono tagliati fuori. Tra gli idonei, c’è poi il caso inaccettabile degli idonei non beneficiari: anche in questo caso la Regione è inadempiente, nel DEFR 2022-24 grazie a un mio emendamento era stata prevista la copertura in tempi celeri di tutte le borse di studio, in modo da svincolare le risorse che altrimenti gli atenei sono costretti ad anticipare come accaduto gli scorsi anni. Un impegno che, come si è visto in questi giorni con la pubblicazione delle graduatorie di Padova che vedono 2.500 idonei non beneficiari, non è stato affatto mantenuto», aggiunge Baldin.

«Occorre intervenire al più presto e tornerò a farlo con proposte di emendamenti al bilancio. La Regione deve la copertura delle borse di studio e risolvere l’emergenza abitativa, con un piano straordinario di edilizia universitaria, aumentando i finanziamenti agli Esu, gli Enti regionali per il diritto allo studio di Venezia, Padova e Verona», conclude Baldin.

Erika Baldin (M5S), consigliera regionale

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