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IMPIANTO DI BIOMETANO A CAVARZERE, PER LA REGIONE LA SALUTE È TUTELATA? IL TERRITORIO È DI UN ALTRO AVVISO

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Venezia, 28 marzo 2023 – «Il progetto è stato valutato in modo favorevole e per il provvedimento autorizzativo manca soltanto il parere dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali in ordine al rischio di alluvioni: questa, in sostanza, la risposta della Giunta regionale alla nostra interrogazione depositata il 20 gennaio scorso in merito alla costruzione di un nuovo impianto di biometano a Cavarzere». Così le consigliere regionali Cristina Guarda (Europa Verde) ed Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), a margine della seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto durante la quale la Giunta regionale ha risposto all’interrogazione “Produzione di biometano a Cavarzere: sostenibilità ambientale e tutela della salute dei cittadini sono priorità regionali o assumono sempre carattere recessivo rispetto agli interessi produttivi?” del 20 gennaio 2023, presentata dalle consigliere Guarda e Baldin assieme ai colleghi Montanariello e Zanoni del Partito democratico.

«La risposta della Giunta Zaia non ci soddisfa e, anzi, ci preoccupa ulteriormente. Speravamo in un’attenta riflessione che partisse dalla tutela dell’interesse dei cittadini che vivono nell’area, specie considerato che la realizzazione dell’impianto è prevista nei pressi del centro abitato ed è inconfutabile la vicinanza inferiore a 200 metri di una scuola e inferiore a 150 metri di case sparse. Non per niente le distanze di impianti simili, citati dalla stessa azienda promotrice, si trovano a diversi km di distanza da abitati. Evidentemente, alla Giunta Zaia non basta che proprio il Comune di Cavarzere abbia espresso parere contrario all’intervento, formulando una serie di osservazioni fondate anche sui rilievi espressi dal Dipartimento di prevenzione dell’Ulss in merito ai possibili impatti odorigeni che deriverebbero dall’impianto. Noi siamo di un altro avviso, se la Regione dice che il progetto è conforme alla normativa, noi continueremo a ribadire le ragioni dei cittadini e del territorio che si oppongono con forza. É una questione di bilanciamento dei diritti, non siamo contro la libera iniziativa economica ma prima vengono la sostenibilità ambientale e la tutela della salute dei cittadini», concludono Guarda e Baldin.

Cristina Guarda (Europa Verde), consigliera regionale
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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Comunicati stampa

SALVARE I 31 TECNICI D’ECCELLENZA ALLA MICRON DI PADOVA, A RISCHIO DI LICENZIAMENTO. DELOCALIZZARE LA FORZA LAVORO ATTRAVERSO ULTIMATUM È BARBARO

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Venezia, 20 marzo 2023 – Un’altra crisi aziendale, l’ennesima in pochi giorni, allarma Erika Baldin. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale ha infatti avanzato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta veneta, nella quale chiede come l’esecutivo di palazzo Balbi intenda agire per sostenere le lavoratrici e i lavoratori della Micron Technology, l’impresa di semiconduttori che il 27 febbraio scorso ha comunicato la dismissione dello stabilimento di Padova.

Sono 31 tra ingegneri, tecnici e fisici di alto livello professionale, a rischiare seriamente il licenziamento dal centro d’eccellenza: l’azienda infatti, che già nel 2018 aveva chiuso la sede di Catania senza che ci fossero problemi produttivi, ha dato un mese di tempo ai dipendenti per dichiarare la propria disponibilità ad accettare un trasferimento negli asset di Vimercate (Monza e Brianza) oppure Aversano (L’Aquila). In caso contrario, il rapporto di lavoro verrebbe sciolto.

Venerdì scorso il personale ha scioperato, con presidio di tre ore: «Ciò che più preoccupa -osserva Baldin- è che l’impresa multinazionale non ha fornito ai sindacati alcuna informazione relativa ai motivi di questa decisione. Persone che da un giorno all’altro, secondo il management, dovrebbero cambiare regione, con tutte le conseguenze a livello familiare e relazionale. Non è questo il modello di lavoro e di impresa a cui tendere, in una terra che giorno dopo giorno conosce sempre nuove situazioni critiche: nonostante i dati delle nuove assunzioni e la narrazione delle eccellenze, il benessere non abita più qui».

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