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Comunicati stampa

INTERVENTO URBANISTICO ATTORNO A VALLE OSSI DI ERACLEA, LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE SIA LA PIÙ RIGOROSA E STRINGENTE

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Venezia, 12 settembre 2023 – Una valutazione d’impatto ambientale che sia la più rigorosa e stringente possibile per il progetto urbanistico di Valle Ossi ad Eraclea. La chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, dopo che la Giunta veneta ha confermato che l’iniziativa della società Élite Vacanza Gestioni non è ancora approdata alla VIA: «Le preoccupazioni manifestate sia dal vicino Comune di Jesolo, che da Legambiente -spiega la consigliera- appaiono fondate, dal momento che il sito è classificato SIC e ZPS, quindi a protezione speciale per la fauna e la flora che vi dimorano, tanto che la zona rientra nelle tutele europee di cui alla Rete Natura 2000».

Lo scorso marzo, Baldin aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta all’esecutivo di palazzo Balbi, dato che il progetto è ormai quasi giunto alla fase autorizzativa: «La prospettiva è di un villaggio turistico da 14mila presenze giornaliere, cifra maggiore rispetto alla popolazione stanziale, alle soglie di una laguna protetta e di una spiaggia frequentata dagli abitanti del luogo. Per questo il Comitato regionale che sovrintende alla VIA dovrà operare nella massima libertà e considerando tutti i criteri discriminatori del caso». La coordinatrice metropolitana del M5S interviene anche in merito all’aspetto del diritto alla spiaggia libera: «Si tratta di uno dei pochi tratti non concesso a stabilimenti privati in quella parte di litorale. Il che lo configura come bene pubblico, a disposizione di tutte e di tutti. E la legge stessa salvaguarda il diritto universale alla balneazione».

Il progetto di Valle Ossi, che impatta in un’area di pregio florofaunistico riconosciuta come la laguna del Mort, prevede tra l’altro la costruzione di case mobili entro il parco rurale, dando lavoro a circa 400 persone: «Certo non si possono barattare ventilati vantaggi occupazionali -conclude Erika Baldin- in cambio dell’approvazione di un progetto destinato ad eliminare l’ultimo lembo di spiaggia libera della zona. Di tutto c’è bisogno meno che di ecomostri. Il fatto che la VIA sia ancora ferma alla verifica documentale può riuscire a scongiurare tale evenienza. Dopo l’istruttoria degli enti coinvolti, auditi dalla Regione a partire dal 9 maggio scorso, ci sarà la possibilità per gli interessati di presentare osservazioni. Confido che in tale sede emerga con assoluta sicurezza il rischio o meno di un’azione irreversibile, che potrà essere solo mitigata dalla futura conferenza di servizi».

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Comunicati stampa

SONO SALVE LE PRIME CLASSE DELLE SCUOLE PRIMARIE A BOSCOCHIARO, MIRA E PORTOGRUARO: MA NON È MERITO DELLA REGIONE, ANZI È IL GOVERNO MELONI AD AVER ESPOSTO I PLESSI AL RISCHIO DI CHIUSURA

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Venezia, 23 agosto 2023 – La prima classe della scuola primaria di Boscochiaro, nel Comune di Cavarzere, è salva anche per l’imminente anno 2023-2024. E con essa anche altri plessi ubicati in tutta l’area metropolitana, da Mira a Oriago, da Caorle a Portogruaro: «Mi felicito con i comitati dei genitori -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- la cui lotta di lunga durata ha evidentemente pagato. Ne guadagnano le frazioni e le periferie, che altrimenti avrebbero visto spopolati i rispettivi territori ormai sempre più privati dei servizi a causa di scelte politiche e conseguentemente legislative».

Giusto oggi è arrivata alla consigliera la risposta della Giunta veneta all’interrogazione avanzata lo scorso 17 luglio, nella quale la stessa Baldin aveva investito la Regione affinché si esprimesse riguardo la palpabile possibilità che la prima classe non venisse istituita in deroga, con soli 13 scolare e scolari iscritti: «In sostanza l’ente se ne è lavato le mani -argomenta l’esponente del M5S- visto che la formazione delle classi compete in via esclusiva al dirigente scolastico di ogni istituto comprensivo», rispettando i parametri numerici previsti dal Decreto del Presidente della Repubblica numero 81 del 2009.

«Vale però sottolineare -conclude Erika Baldin- che all’origine di queste decisioni scellerate sta la legge di bilancio varata a fine 2022 dal governo Meloni, la quale obbliga le Regioni a dimensionare la propria rete scolastica in base a criteri che ne definiscono la dotazione e la distribuzione delle dirigenze. Effetto collaterale è la chiusura di non pochi plessi, per via degli accorpamenti e della riduzione del numero delle classi. Il Veneto ha deciso di non impugnare la legge, a differenza di altre Regioni (pur amministrate dal centrodestra, come la Sardegna), nonostante essa provveda in via esclusiva attorno a un tema oggetto di legislazione concorrente. Confido negli esiti di queste impugnazioni».

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