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Comunicati stampa

IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA UNANIME IL MIO ORDINE DEL GIORNO PER ACCELERARE L’AVVIO DELLA ZONA LOGISTICA SEMPLIFICATA

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Venezia, 14 dicembre 2023 – Quanto tempo bisognerà aspettare ancora, affinché il Polesine, la zona industriale di Marghera e il Porto di Chioggia possano godere dei benefìci della Zona Logistica Semplificata? Dopo mille dilazioni romane, negli scorsi giorni l’assessore regionale Roberto Marcato aveva “strigliato” al proposito i parlamentari veneti: ora è lo stesso Consiglio di palazzo Ferro Fini ad esprimersi, all’unanimità, per invitare la Giunta di Luca Zaia ad attivarsi con celerità in tutte le sedi istituzionali centrali.

Il provvedimento è contenuto in un ordine del giorno promosso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, soddisfatta dall’esito del voto in aula: «Da mesi sentiamo dire che l’erogazione dei fondi è sempre “all’ultimo miglio”, solo che qui di risorse non se ne vedono. Peccato, perché l’istituzione della ZLS Porto di Venezia – Rodigino risale ormai al 5 ottobre 2022: solo che non è mai stata seriamente finanziata dal governo Meloni, il quale ha addotto sempre nuove motivazioni pur di ritardarne l’effettivo avvio».

Lo strumento aiuterebbe infatti le imprese a insediarsi in contesti fragili oppure un tempo depressi, con riguardo alla sostenibilità ambientale e alla mobilità logistica: «Ma finché permane lo stallo -continua la consigliera Baldin- resta una scatola vuota. Questo governo non dà risposte nemmeno ad una Regione amministrata dalla stessa maggioranza di centrodestra, e fa solo propaganda. Già un anno fa, assieme alla collega Cristina Guarda, avevamo addirittura presentato un emendamento alla legge di stabilità per spostare al gennaio 2024 l’avvio della ZLS, in quanto di impossibile avvio: eravamo state ottimiste, visti i mesi che ancora dovranno trascorrere prima che succeda».

Ma anche le amministrazioni locali non possono più attendere oltre: «Si tratta -ricorda l’esponente del M5S- di un contesto da due miliardi e mezzo di euro, con circa 178mila nuovi posti di lavoro previsti, l’incremento del 40% per le esportazioni e dell’8.4% per il traffico portuale di Venezia e Chioggia. La misura servirà ad semplificare la burocrazia e creare condizioni creditizie favorevoli, con l’istituzione di una zona franca. Per ora, tuttavia, c’è solo la predisposizione di un sito informativo, con la mappatura delle aree coinvolte e l’ipotesi di uno sportello digitale anche in inglese. In pratica, la comunicazione del nulla».

Dov’è la famosa “filiera”, quando serve? «La lotta intestina tra Fratelli d’Italia e Lega, tra centralismo e autonomia differenziata -conclude Erika Baldin- tutto fa tranne il bene delle cittadine e dei cittadini veneti. Come la Regione del Veneto spesso e volentieri dimentica la sua area meridionale, così Roma (nonostante il profluvio di cariche al potere e di voti al centrodestra) evita di attribuire gli stanziamenti necessari a dare corpo e anima ai progetti inseriti nella ZLS. Se questo è il governo più sordo di sempre alle esigenze del territorio, osservo che per esigenze di bandiera nemmeno l’amministrazione comunale clodiense protesta, né si attiva o reagisce di fronte a ritardi esiziali. Nonostante la possibile perdita di investimenti preventivati da chi a ragione potrebbe scegliere ubicazioni differenti».

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Comunicati stampa

CUNEO SALINO E RIPASCIMENTO DEGLI ARENILI ENTRANO NEL D.E.F.R. GRAZIE AL MIO EMENDAMENTO: LA REGIONE DIMENTICAVA ANCORA LE AREE MERIDIONALI DEL VENETO

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Venezia, 30 novembre 2023 – Il contrasto al cuneo salino e il ripascimento degli arenili entrano nel Documento di Economia e Finanza Regionale del Veneto. Artefice ne è stata Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, il cui emendamento è stato approvato a maggioranza: «Il testo originario -spiega la consigliera- non palesava alcun riferimento alle specificità costiere. Eppure anche negli scorsi giorni le spiagge da Caorle a Isolaverde sono state sommerse dalle mareggiate, senza contare gli effetti che l’ingresso dell’acqua del mare nelle foci dei fiumi ha per l’agricoltura ad ogni lunga estate, assieme alla siccità».

Anche gli indirizzi regionali che presiedono il bilancio, quindi, dovranno tener conto della cura di questi aspetti nel determinare le risorse da stanziare per ogni capitolo: «Prevedere adeguatamente le conseguenze dei fenomeni idrici e atmosferici -prosegue Baldin- consente, ad esempio, di minimizzare i tempi degli interventi e l’ammontare dei danni da rimborsare. Ricordo che solo oggi una parte della popolazione di Venezia ha ricevuto quanto spettava dopo l’acqua alta del novembre 2019, mentre la cittadinanza e le imprese della Riviera del Brenta non hanno ancora trovato ascolto dopo gli acquazzoni dello scorso luglio».

Risale a mercoledì il monito dei costruttori dell’ANCE, le cui ricerche collocano l’area metropolitana di Venezia e la provincia di Padova ai vertici della poco invidiabile classifica del rischio di alluvioni: «Decenni di consumo dissennato del suolo -ammonisce la coordinatrice del M5S- in combinazione con i cambiamenti climatici, negati qua e là da esponenti della maggioranza politica, hanno condotto a un dissesto idrogeologico senza precedenti. Bene le opere per i bacini di laminazione nella fascia pedemontana, ma è il caso che la Regione presti occhio anche alle zone meridionali, come Chioggia, Sottomarina e il Polesine, che non a torto si sentono di serie B».

In tal senso, l’emendamento approvato da tutto il Consiglio mette nero su bianco l’attenzione alle fragilità litoranee: «So bene che dopo ogni ripascimento le mareggiate “mangiano” ancora metri di arenile -conclude Erika Baldin- e che per questo sono indispensabili interventi strutturali a salvaguardia dell’ambiente. Ma questo è un primo passaggio al fine di prevederne l’attuazione. E per quanto riguarda il cuneo salino alle foci dei fiumi, è necessario agire ora in modo tale che la prossima estate non sia di passione per i coltivatori. Dopo le lungaggini dovute alle opposizioni agli espropri, il secondo ponte che dovrebbe attraversare il Brenta (magari carrabile sopra lo sbarramento) deve tornare ad essere una priorità per lo sviluppo delle frazioni a sud di Chioggia».

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