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Venezia, 28 novembre 2023 – «Zaia anche quest’anno rinuncia a utilizzare la finanza pubblica per dare risposte alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Il dato oggettivo è quello di un bilancio regionale senza risorse, ancor più dopo i tagli del governo Meloni che hanno sottratto ulteriori 28 milioni di euro al Veneto». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della discussione sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2024-26. «Discussione alla quale, in ogni caso, partecipiamo con senso di responsabilità, senza rinunciare a offrire una visione alternativa con le proposte contenute nella nostra manovra emendativa», aggiunge Baldin, che ha depositato 65 emendamenti alla Nota di Aggiornamento al DEFR.

Nel suo intervento in discussione generale, la consigliera si è anzitutto soffermata su «un dato economico incontestabile, messo nero su bianco dalla Giunta Zaia nella Nota di Aggiornamento al DEFR, è che la scelta del governo di cancellare il Superbonus ha arrecato un grave danno al Veneto: “il settore regionale delle costruzioni paga con maggiore intensità il clima d’incertezza creato dalla modifica in corsa delle regole sui bonus edilizi (-1,4% a fronte del +0,1% a livello nazionale) che ha determinato il blocco dei crediti fiscali”. Nel triennio 2019-2022 l’attività che aveva manifestato la crescita più intensa era stata proprio quella edile, con un formidabile +25%, grazie al Superbonus del governo Conte».

Poi le proposte. «Le priorità del MoVimento 5 Stelle sono chiare: fermare la strage nei luoghi di lavoro, rispettando anzitutto gli impegni contenuti nel Patto regionale per la sicurezza firmato con i sindacati. Il primo pacchetto di emendamenti è dedicato proprio al rafforzamento dell’organico relativo agli ispettori Spisal nelle Ulss venete», spiega la consigliera regionale. «Occorre aumentare i controlli, ma il tema della sicurezza è connesso anche a quello del precariato e del lavoro povero. Con altri emendamenti ho posto nuovamente la questione del salario minimo legale, che in Veneto porterebbe un beneficio immediato a quasi mezzo milione di lavoratori», ricorda Baldin.

«Il sostegno ai centri antiviolenza non può essere ridotto a uno spot, lo diciamo con rabbia: serve un investimento strutturale da parte della Regione e vanno sostenute delle campagne di educazione all’affettività rivolta in particolare alle giovani generazioni. Un altro pacchetto di emendamenti riguarda il diritto allo studio, qui la questione è molto semplice: la Regione deve pagare le borse di studio. Il Veneto è la regione italiana con il maggior numero di idonei non beneficiari, lo scorso anno erano più della metà del totale nazionale: una vergogna. Zaia va in tv a dire che sta dalla parte dei giovani, lo dimostri con i fatti e con le risorse», dichiara la consigliera regionale.

«Le altre questioni fondamentali sulle quali la Regione può fare la differenza, compiendo le proprie scelte di programmazione: stop consumo di suolo, sicurezza stradale, salute mentale, contrasto alla povertà e sostegno alla legalità con misure per ridurre la circolazione del contante. Con quali risorse realizzare tutto questo? Chiediamo alla maggioranza di rimpolpare il bilancio regionale tramite l’addizionale Irpef, come stanno facendo molti Comuni, tra i quali Treviso governato dalla Lega. La nostra proposta, però, è di tassare soltanto i redditi più elevati, in modo da redistribuire quelle risorse ai redditi medio-bassi tramite i servizi finanziati dalla regione», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

Tags : addizionale irpefbilancio regionalecentri antiviolenzaConsiglio regionale Venetodiritto allo studioirpefsalario minimosalute mentalesicurezza sul lavoro
erika baldin

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