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Pedemontana, esito Corte dei Conti. M5S: “Ci dà ragione e boccia Zaia su tutta la linea” La replica a Zanoni (Pd): “Ci stupisce che ora si mostri critico sul progetto. Il suo partito c’è dentro fino al collo”

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Il senatore veneto del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e i consiglieri regionali Manuel Brusco e Simone Scarabel commentano la relazione della Corte dei Conti sulla Pedemontana con soddisfazione: “Non sono bastate due interrogazioni parlamentari per riuscire ad imporre un minimo di trasparenza sui documenti della Pedemontana. E’ stato efficace invece il nostro intervento presso la Corte dei Conti e all’Autorità Nazionale Anticorruzione. E non possiamo che esprimere dunque il nostro compiacimento per la recente deliberazione della Corte dei Conti che ha fatto proprie molte delle nostre stesse preoccupazioni.

La Corte critica duramente il ricorso al commissario straordinario. Secondo la Corte i controlli della Regione sono carenti e la stessa sostenibilità finanziaria dell’opera è incerta, viste le improbabili previsioni sui flussi di traffico ed il conseguente grave rischio di ulteriori esborsi pubblici (esattamente come accade nella Brebemi di Maroni).

Il costo di realizzazione della Pedemontana è arrivato a superare i 3 miliardi di euro ed è destinato a salire ulteriormente. Buona parte della viabilità di raccordo non è infatti inclusa nei costi. La convenzione che, ripeto, non è mai stata resa pubblica forse proprio per evitare imbarazzi, presenta condizioni di sproporzionata convenienza per i privati e pure il rischio di mercato è sbilanciato a sfavore della Regione.

Il finanziamento dei privati non è ancora stato garantito, con la conseguenza che l’avanzamento dei lavori è stato possibile grazie quasi esclusivamente al finanziamento pubblico. Ma nella finanza di progetto, i capitali non dovevano metterli i privati?”.

“Per Zaia è una bocciatura su tutta la linea – continuano i 5 Stelle- come peraltro per il PD che quest’opera ha sempre sostenuto senza esitazione alcuna. Come da tradizione infatti, quando ci sono grandissimi affari, non ci sono più differenze tra destra e sinistra”.

I tre portavoce M5S per questo si dicono “sorpresi della presa di posizione del consigliere regionale Zanoni contro la Pedemontana veneta. Perché il suo partito, il PD, c’è dentro fino al collo e assieme a Zaia è il primo destinatario delle taglienti critiche della Corte dei Conti. Il commissario straordinario, per dirne una, è di nomina governativa. Lo stato di emergenza è stato reiterato dal governo Renzi. Il suo partito ha sempre sostenuto e continua a sostenere questo progetto di Zaia, Chisso e Galan. Per coerenza dovrebbe lasciare il PD”.

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Legalità: Berti e Scarabel: “Mafia e ‘ndrangheta in Veneto ci sono: serve una legge sull’autoriciclaggio”

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(Arv) Venezia 2 feb. 2016 –         “Mafia e ‘ndrangheta sono presenti anche in Veneto. I loro esponenti non portano la coppola e non se ne vanno in giro con la lupara, e non hanno neppure una rete di amici e parenti. Ma hanno saputo creare con il tempo reti economiche in grado di garantire un’infiltrazione nel tessuto produttivo veneto. Lo conferma il colonnello Roberto Zuliani, numero uno della Direzione investigativa antimafia e lo confermano anche le indagini portate avanti dai magistrati antimafia di Venezia” Il capogruppo del Movimento 5Stelle Jacopo Berti con il consigliere pentastellato Simone Scarabel del M5S illustrano le proposte del loro movimento per contrastare il fenomeno mafioso: “Ricordiamo che la regione Veneto è tra le prime per evasione fiscale. La maggior parte di quel nero viene intercettata da tutte le organizzazioni mafiose nel nostro territorio per fare affari, come spiegò Colonello Roberto Zulinani della DIA di Padova presentando la relazione del primo semestre 2015. Per questo motivo riteniamo particolarmente efficace una legge sull’autoriciclaggio” “L’alleato della Lega Silvio Berlusconi, depenalizzando il falso in bilancio non ha fatto un regalo alle imprese – continuano i due esponenti del M5S –   ma l’ha fatto alla mafia. Un intero pacchetto anticorruzione regionale sulla falsa riga di quello originario proposto in Parlamento, a prima firma del nostro senatore veneto Cappelletti, potrà fornire alla magistratura nuovi strumenti per estirpare il male della mafia dal Veneto”. Ma il problema è anche culturale dicono i due consiglieri. Jacopo Berti, Capogruppo del M5S in Regione Veneto spiega: “Parlare di mafia sembra un tabù dalle nostre parti, ma ricordiamo che il silenzio stesso è mafia e che la criminalità prolifera grazie all’omertà. Una legge per questo c’è già, è la Legge regionale 48 del 2012 che per il contrasto alla mafia propone ‘la promozione della cultura della legalità’. E’ quello che come M5S facciamo parlando di onestà in ogni nostro evento e dibattito, ma che tutti dovremmo fare ponendo maggiore attenzione al problema specifico della mafia al Nordest”. “Tra le varie iniziative per farlo – propone Simone Scarabel – vogliamo portare gli autori di “Mafia a Nord-Est”, De Francisco Luana, Dinello Ugo, Rossi Giampiero, in consiglio regionale in modo che tutti i consiglieri e i cittadini attraverso la stampa siano informati di cosa ha fatto e sta facendo la mafia nel nostro Veneto.” Il consigliere Scarabel continua: “La situazione è grave, non possiamo trattare l’argomento mafia a parte, come non fosse un problema Veneto. Va calcolato ovunque ci siano in ballo i soldi pubblici, perché come apprendiamo dalla cronaca, la mafia nella nostra regione non va con scoppola e lupara, ma con cravatta e valigetta”.

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