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FINE VITA, LA V COMMISSIONE CONSILIARE INSERISCA URGENTEMENTE IN DISCUSSIONE IL DISEGNO DI LEGGE POPOLARE SOTTOSCRITTO DA NOVEMILA CITTADINE E CITTADINI VENETI

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Venezia, 25 luglio 2023 – Ieri per Gloria, domani per tutte e tutti coloro che si trovassero nelle sue condizioni. La 78enne trevigiana, prima nel Veneto, ha potuto decidere del proprio fine vita in applicazione della sentenza numero 242, emanata dalla Corte Costituzionale nel 2019: ma il vuoto normativo è un macigno sempre più visibile lungo la strada dell’affermazione di questo diritto. A tale proposito, la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Erika Baldin, ha chiesto formalmente alla presidente della V Commissione consiliare (Sanità e Politiche sociali), Sonia Brescacin, di calendarizzare con urgenza la discussione del disegno di legge di iniziativa popolare n.217, relativa a “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”, sulla scia della sentenza della Consulta.

«Lo scorso 30 giugno -ricorda la consigliera- l’associazione Luca Coscioni ha depositato al Consiglio regionale le oltre novemila firme di cittadine e cittadini veneti, i quali chiedono che venga legiferato in materia e colmata così la falla normativa che apre le porte alle interpretazioni giurisprudenziali. Se Gloria ha invece potuto autodeterminarsi con dignità, e andarsene serenamente attorniata dalle persone care, è stato anche perché il Consiglio stesso (quasi all’unanimità) aveva approvato la mia mozione per chiedere tempi certi, procedure semplificate, accessibilità universale e gratuità del passaggio. Vuol dire che in questa Regione c’è un clima trasversalmente favorevole al riconoscimento di questo importante diritto, tanto è vero che le fasi terminali del processo sono avvenute sotto l’egida dell’ULSS competente per territorio».

Pertanto, prosegue Baldin, «il disegno di legge popolare può ora venire discusso già nella prima seduta utile della Commissione cui è stato assegnato. Significherebbe anche dar seguito alle tante enunciazioni del presidente Zaia in materia di diritti civili, per i quali invoca spesso la “no fly zone” auspicando libertà di coscienza e affermazione della sfera individuale delle persone». Soprattutto -continua la coordinatrice metropolitana del M5S- una discussione rapida sarebbe la miglior risposta da dare a Stefano Gheller, che da tempo invoca la possibilità di ottenere il medesimo trattamento, e che si sta spendendo con grande generosità, fatica e sofferenza a sostegno di una causa che prima o poi potrebbe riguardare tutte e tutti: «Se non vogliono ascoltare me -conclude Erika Baldin- ascoltino almeno lui e le oltre novemila cittadine e cittadini che hanno firmato il disegno di legge di iniziativa popolare, promosso dall’associazione Coscioni».

erika baldin

The author erika baldin

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