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CENTRI ESTIVI PER RAGAZZE E RAGAZZI CON DISABILITÀ A CHIOGGIA: QUATTRO SETTIMANE NON SONO SUFFICIENTI E LA LORO RIDUZIONE CREA PROBLEMI AI GENITORI

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Venezia, 8 giugno 2023 – Esaurita, si spera definitivamente, la querelle relativa alla riduzione dei centri estivi per ragazze e ragazzi con disabilità nei Comuni del Distretto sanitario Dolo-Mirano, l’attenzione ora si accende nella realtà di Chioggia, che corre analogo rischio di ridimensionamento e conseguenti difficoltà per i genitori.

«Proprio da alcuni di essi -spiega Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- ho appreso che sono stati contattati dal Distretto per vedersi comunicare che nell’imminente estate le settimane di copertura del servizio all’arena Duse saranno solo quattro, a causa della carenza di fondi».

Commenta la consigliera: «Comprendo le difficoltà dei Comuni, chiamati a pagare ogni anno il servizio, coordinato dall’ULSS 3 Serenissima. Ma non possono farne le spese i genitori, dal momento che la riduzione forzata dei centri estivi impatta contro i loro tempi di vita, costringendoli a rinunciare al lavoro oppure a rivolgersi a operatori privati, che naturalmente chiedono cifre ben diverse. Con tanti saluti all’inclusione e all’universalità dei diritti, in specie per chi già versa in condizioni più difficili».

Ad una vita in salita, infatti, per genitori, bambine e bambini si uniscono ostacoli come questi: «Bisogna dare più servizi, non toglierli -prosegue Baldin- e mi metto a disposizione al fine di garantire il mio supporto, per quel che occorre fare, ai genitori che si stanno coordinando in gruppi di contatto e azione. Dopo aver incontrato le associazioni che si occupano di persone con disturbi dello spettro autistico, assieme alle colleghe e ai colleghi dell’opposizione ero riuscita a far incrementare dal Consiglio regionale, in sede di bilancio, di 140mila euro il Fondo regionale per le politiche sociali, da spendere in progetti legati a questo settore specifico».

Anche se, ad esempio, il Distretto di Chioggia rimane tuttora privo di una figura neuropsichiatrica specializzata in tal senso: «Tornerò alla carica nella prossima sessione del bilancio -comunica la coordinatrice metropolitana del M5S- affinché la Regione introduca l’addizionale IRPEF sopra i redditi che oltrepassano i 50mila euro annui, da destinare alle politiche sociali. Questo è certo». Perché con l’extra gettito, conclude Erika Baldin, «sarebbe stato anche possibile, ad esempio, ridurre le rette per gli asili nido, finanziare le residenze universitarie e appunto mantenere attivi i centri diurni per tutta l’estate. Se Zaia e i suoi mi avessero ascoltata quando ho promosso l’introduzione dell’IRPEF già quest’anno, ora non ci troveremmo in questa situazione».

erika baldin

The author erika baldin

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