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CAPORALATO, VENETO 2° DOPO LA SICILIA: SERVONO PIÙ CONTROLLI, COORDINARE I PROGETTI E SUBITO UN PROTOCOLLO REGIONALE

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Lavoro. Baldin (M5S): «Caporalato, subito un protocollo regionale»

L’interrogazione in Regione. «Tanti progetti virtuosi, ma vanno coordinati. E servono più controlli»

Venezia, 2 agosto 2022 – «Il Veneto è la regione del Nord più colpita dal fenomeno del caporalato, siamo secondi in Italia soltanto alla Sicilia per numero di procedimenti giudiziari aperti. Progetti e strumenti a contrasto non mancano, anche diretti dalla stessa Regione, occorre però un maggiore coordinamento. Perché non pensare a un protocollo regionale dedicato al contrasto di questo odioso fenomeno?». Così la consigliera regionale Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), a margine della seduta odierna a Palazzo Ferro Fini dove l’assessora regionale al Lavoro Elena Donazzan ha risposto all’interrogazione a risposta immediata n. 267 del 24 maggio 2022, “Caporalato, schiavitù del XXI secolo. Come intende intervenire la Regione?”.

«Sul territorio sono già operativi dei progetti virtuosi come il FARm, che ha per capofila l’Università di Verona e produce mappatura, ricerca e analisi del fenomeno, e il progetto Navigare (ex Nave del Comune di Venezia) che vede il Veneto capofila a livello nazionale. Questi progetti vanno coordinati, incrociando la lettura dei dati e coinvolgendo maggiormente Comuni e ATS», dichiara Baldin.

«Nel 2019 il Veneto ha sottoscritto un protocollo contro il caporalato in agricoltura. Perché non estenderlo agli altri settori?», ha proposto Baldin in sede di replica alla risposta dell’assessora Donazzan. «C’è poi l’urgenza di rafforzare i controlli, spesso tardivi e insufficienti. Servono più risorse per il contrasto al caporalato, al lavoro nero e alla criminalità organizzata: terremo monitorate le scelte della Regione in sede di bilancio», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliere regionale

Tags : caporalato
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The author erika baldin

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