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Baldin Stecco 4

Chioggia, 5 marzo 2023 – A distanza di due anni e mezzo dalla sua rielezione al Consiglio regionale del Veneto, Erika Baldin traccia il proprio bilancio di metà mandato. Per farlo ha scelto di organizzare una conferenza con i media alla sala dei Lampadari del Comune di Chioggia: «Non solo perché si tratta del territorio dove sono nata e ho vissuto -spiega la capogruppo del MoVimento 5 Stelle- ma anche perché qui, il 20 settembre 2020, ho conquistato 1228 dei quasi duemila voti con cui sono stata eletta in tutta l’area metropolitana. Avverto quindi la responsabilità di rendere conto a questa comunità delle tante iniziative intraprese e dei risultati raggiunti nell’attività istituzionale. È compito di ogni rappresentante della cittadinanza essere accountable, ovvero fornire documentazione e ragguagli del proprio mandato alle elettrici e agli elettori, per trasparenza e continuo contatto con il territorio».

 

Al suo fianco Baldin ha voluto Daniele Stecco, già assessore e ora capogruppo del M5S al Consiglio comunale clodiense: «Molte azioni, comprese quelle per il prossimo futuro, le compiamo assieme in sinergia -continua la consigliera regionale- ed è importante per me avere accanto il MoVimento, del quale sono stata nominata coordinatrice metropolitana, che da oltre dieci anni condivide le stesse battaglie per la politica pulita e dalla parte giusta». Erika Baldin ha messo a disposizione il riepilogo numerico e l’enunciazione degli atti prodotti dall’ottobre 2020 a oggi, comprensivi degli emendamenti all’ultima sessione del bilancio regionale: spiccano gli undici progetti di legge sottoscritti, di cui sei da prima firmataria, nei settori della casa, dell’ambiente, della sanità e delle politiche sociali. Questi ultimi vedono partecipe l’esponente dell’opposizione anche ai lavori della V Commissione consiliare permanente dedicata.

I progetti di legge regionale firmati Baldin riguardano il registro degli operatori sociosanitari a vantaggio dei pazienti, l’istituzione della figura dello psicologo scolastico, l’edilizia residenziale pubblica (con i rappresentanti di Comuni e inquilini nei consigli di amministrazione di ATER), la gestione dei rifiuti spiaggiati, le liste di attesa nella sanità. Mercoledì 8 marzo approderà in seno alla competente Commissione a palazzo Ferro Fini il suo progetto di legge regionale, relativo ai prodotti sfusi e alla spina, come ad esempio i detersivi, al fine di rendere plastic free la Regione come aveva fatto la giunta di Alessandro Ferro nella precedente legislatura.

Martedì 7 invece sarà discussa nella seduta plenaria del Consiglio regionale la mozione di Erika Baldin che chiede alla Regione di manifestare la propria contrarietà alle nuove trivellazioni di idrocarburi nell’Adriatico settentrionale: «Un tema sentitissimo -prosegue la capogruppo stellata- sia dagli ecologisti che dalle categorie economiche del territorio, che ha trovato fin qui l’opposizione delle amministrazioni del Polesine ma non quella della giunta comunale in carica». Coronano il quadro diciotto risoluzioni (tre da prima firmataria), 54 mozioni (16 a prima firma), 76 interrogazioni a risposta immediata (43), 39 a risposta scritta (delle quali 15 “in proprio”).

L’impegno della Baldin nei palazzi veneziani ha avuto spesso al centro le necessità di Chioggia: tra i tanti atti presentati, quelli relativi alla residenza per anziani, i fondi ottenuti a sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico, le difficoltà organiche dei Ser.D per combattere le dipendenze, il rischio che una centrale nucleare venga installata ai margini della laguna, il dissesto idrogeologico a Punta Gorzone, le condizioni di viaggio dei passeggeri lungo la linea 80 e il cambio di passo per la ferrovia Chioggia-Rovigo, il ritorno dei servizi igienici nei vaporetti, il secondo ponte che attraverserà il Brenta e frenerà la risalita del cuneo salino, la soluzione delle crisi aziendali e la salvaguardia dei posti di lavoro, il caporalato e il “lavoro povero”, la difesa del superbonus 110% e delle ludoteche comunali clodiensi dalle decisioni della maggioranza.

La conferenza di sabato è stata anche l’occasione per illustrare i nuovi provvedimenti allo studio del MoVimento 5 Stelle in Regione e in Comune: in primis, una mozione mirata a finanziare lo studio di fattibilità per l’ipotetica tratta ferroviaria tra Chioggia e Piove di Sacco, della quale si parla da circa 140 anni. Ma soprattutto quello che il M5S ha definito “pacchetto cultura”, e che comprende l’istituzione di una Chioggia Film Commission in seno al Comune lagunare, con personale formato ad hoc e la fornitura di elenchi di professionisti, artigiani, compagnie locali di supporto alle produzioni cinematografiche nazionali che stanno scegliendo la città per i loro set: in tal senso, un ordine del giorno sarà avanzato da Daniele Stecco al Consiglio comunale e contemporaneamente un’altra mozione verrà presentata dalla Baldin in Consiglio regionale.

Quindi, la futura governance del teatro Astra e di palazzo Granaio: i Cinque Stelle pensano a una Fondazione, con golden share del Comune almeno al 51% e il coinvolgimento di istituzioni quali la Biennale di Venezia, per la parte artistica. In questa Fondazione potrebbero trovare posto anche la Biblioteca Sabbadino, il Museo civico e l’Archivio storico, da far conoscere e da promuovere per i quasi mille anni di storia documentale che conserva al suo interno: «Una ricognizione del patrimonio culturale della città è doverosa», spiega Baldin. «A partire dai depositi del Museo civico, che sono ingenti e nascosti alla vista: un museo da ripensare in chiave novecentesca per inglobare le memorie che si stanno perdendo, orali, tattili, fotografiche. Ad esempio, in una casa di Chioggia c’è ancora il torchio originale del 1872 (tipografia Bullo) con cui sono stati stampati i libri, i giornali e i manifesti della città, che sta cercando una sistemazione».

Erika Baldin e Daniele Stecco ipotizzano anche «un piano di residenze artistiche con luoghi, tempi e risorse per attrarre giovani makers da ogni dove, producendo qui qualcosa che resta alla città, in tutti i campi dello scibile e dello spettacolo», senza dimenticare che la giunta del M5S era riuscita a far sdemanializzare Forte San Felice dopo circa 650 anni: «I restauri devono proseguire -commentano i due consiglieri- e la stessa Batteria deve essere resa visitabile per più ore ai chioggiotti e ai turisti». Stecco ricorda che «quando ero in giunta -ricorda Stecco- avevamo pianificato una programmazione pluriennale di grandi mostre artistiche, come Warhol e Banksy, e avevamo approvato fin da subito la candidatura di Chioggia a capitale italiana della cultura».

I temi che investono l’attività amministrativa del Comune di Chioggia sono stati al centro della relazione del capogruppo stellato in Consiglio comunale: «Che fare con il contratto di servizio di ACTV? Sarà in house o andrà a gare? Dico no all’incertezza per lavoratori e utenti. Mi spaventa la scadenza della proroga il 31 marzo: manca meno di un mese, poi ACTV sarà obbligata a far pagare al Comune un milione e mezzo fuori bilancio. Il che significa ulteriori aumenti, oppure ulteriori tagli. È chiaro a tutti, invece, che incentivare l’utilizzo degli autobus riduce il traffico privato, con le conseguenze positive in termini di inquinamento e non solo».

Daniele Stecco è stato in prima linea anche nella richiesta di aiuti alle famiglie: «L’amministrazione ha aumentato le tasse -evidenzia l’esponente del M5S- togliendo la soglia di esenzione per applicare l’addizionale comunale IRPEF. Il caro bollette ha colpito anche le associazioni che trasportano le persone in ospedale,ma dal Comune non si è visto niente. Così come per la TARI, che aumenterà ancora con l’approvazione del piano tariffario 2023-2025, in programma ad aprile. Lancio anzi un’appello alla giunta: preveda almeno contributi per i redditi più bassi». Il Comune, osserva Stecco, non ha colto il bando per munirsi di nuovi compattatori della plastica: «E le isole ecologiche interrate, previste da una delibera della giunta Ferro, che fine hanno fatto?». Il consigliere non vede passi in avanti nemmeno verso lo smantellamento del deposito di gpl in Val da Rio, dopo le richieste dell’UNESCO (era stato il governo Conte II a fermare i lavori), mentre anche a livello comunale è in arrivo da parte del MoVimento 5 Stelle un’interrogazione al sindaco per dire no alle trivelle petrolifere in Adriatico.

erika baldin

The author erika baldin

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