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ZAIA ASSENTE ALLA SEDUTA DI ASSESTAMENTO DI BILANCIO. LA SUA EREDITÀ? CARENZE NELLE POLITICHE SOCIALI, LAVORO MENO SICURO E GIOVANI SEMPRE PIÙ IN FUGA DAL VENETO

luca-zaia

Venezia, 29 luglio 2025 – Forti carenze nelle politiche sociali, criticità ambientali in aumento, economia in sofferenza e lavoro meno sicuro, giovani sempre più in fuga dal Veneto. È impietoso il ritratto che Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, tratteggia dell’eredità che Luca Zaia sta per lasciare al Veneto: «Ancora una volta -nota la consigliera- il presidente della Giunta spicca per la sua assenza in aula, durante questa sessione di assestamento al bilancio, confermando un trend che lo ha visto partecipare solo a 12 delle 183 sedute, con una percentuale di voto dello 0.24%, mentre i suoi colleghi delle altre Regioni viaggiano sopra il 50%. Dov’è Zaia oggi? A tagliare nastri, e non ad ascoltare ciò che ha da dirgli il Consiglio regionale».

La legislatura del suo terzo mandato volge al termine, ma ancora non è nota la data del voto: «Eppure non è una questione personale del presidente uscente -commenta Baldin- e va anzi discussa assieme alle minoranze. Che già hanno il loro candidato, Giovanni Manildo, alla guida di una larga coalizione, mentre a destra il panorama è nero fosco». L’esponente del M5S è preoccupata del fatto che, in concomitanza con le elezioni d’autunno, non è chiaro se entro fine anno verrà approvato il bilancio regionale per il 2026, o non incomberà l’esercizio provvisorio: «L’assemblea sta ultimamente legiferando soprattutto in tema di caccia, cioè a vantaggio di una singola lobby, e non vengono portati alla sua attenzione i disegni di legge promossi dalle opposizioni. Oltre a 120 interrogazioni a risposta scritta ancora inevase dalla Giunta. E il tempo è sempre meno».

Tornando ai temi caldi, la capogruppo del MoVimento cita la mancata riforma delle IPAB, tra personale sottopagato e aumenti delle rette, ricordando il suo disegno di legge per allargare e favorire i controlli (anche a sorpresa) da parte dei familiari delle persone ospitate nelle case di riposo: «Ma è tutto il settore sociale -osserva Baldin- a meritare molto di più di quanto ricevuto dall’esecutivo Zaia. Penso ai mancati finanziamenti alle case di ATER, al fine di restaurarle e assegnarle, alleviando l’emergenza abitativa; e a tutti i progetti per la disabilità, sollecitati dai maggiori attori del privato sociale, e posticipati quando per finanziarli sarebbe bastato introdurre l’addizionale IRPEF sopra i redditi più ricchi».

La consigliera, come lo stesso Manildo, mette al centro le politiche giovanili: «Dal Veneto in dodici anni sono partite quasi 35mila persone under 35, con un saldo negativo in capitale umano di oltre un miliardo l’anno. E purtroppo comprendo le loro scelte: in questa Regione, a differenza di altre, mancano alloggi e borse di studio per studentesse e studenti, non è possibile per loro viaggiare gratis nei mezzi del trasporto pubblico locale, non c’è il promesso biglietto unico. Forse perché a latitare è proprio la cultura del mezzo pubblico, anche a protezione dell’ambiente, là dove viene difeso e facilitato il traffico di auto private. Scelte davvero insostenibili e con un orizzonte molto limitato. Del resto il Veneto è la seconda Regione in Italia per consumo di suolo, la qualità dell’aria peggiora anche in laguna, le crisi climatiche sono evidenti e rilanciate dalle recentissime frane in montagna». 

Il carnet delle delusioni è lungo: «Dove sono i collegamenti tra gli aeroporti e le ferrovie? Altrove, ma non qui», risponde Baldin, che prende ad esempio la situazione deficitaria nell’area metropolitana a sud di Venezia: «Che ne è dello studio di fattibilità per la ferrovia Chioggia-Padova, pure votato dal Consiglio? E quali iniziative dalla Regione per una soluzione definitiva alle tragedie della Romea, vera e propria strada di morte?». L’esponente del M5S prosegue il suo intervento annunciando il deposito di 14 emendamenti tematici e menzionando il triste primato degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro (anche in questo caso il Veneto è secondo in Italia): «Troppe volte da questi banchi abbiamo chiesto risorse aggiuntive per gli SPISAL, di modo che facciano prevenzione e non solo constatazione degli incidenti, ma la maggioranza è sorda».

Infine uno sguardo alla stretta attualità, ovvero i dazi americani del 15%: «Anche la Confindustria di Vicenza boccia l’intesa sottoscritta da Ursula von der Leyen. Ma come la mettiamo con l’ondata di giubilo delle destre venete per la vittoria dell’amico Trump, lo stesso che ora sta per acuire le crisi aziendali e la perdita di posti di lavoro in questa Regione? A Zaia e a chi lo sostiene dico che le cittadine venete e i cittadini veneti vengono prima delle vostre amicizie con la destra internazionale, e che magari dovreste sollecitare la liberazione di Alberto Trentini dalle carceri venezuelane», conclude Erika Baldin. 

erika baldin

The author erika baldin

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