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VERTENZA FASHION STAR, DALLA REGIONE UNA RISPOSTA PILATESCA: L’ENTE NON HA CONVOCATO AZIENDA E SINDACATI PER RISOLVERE IL LICENZIAMENTO DI 20 OPERAIE

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Venezia, 22 luglio 2025 – «Parole pilatesche, attendiste, per niente proattive». Commenta così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, la risposta che la Giunta di palazzo Balbi ha dato alla sua interrogazione circa la vertenza Fashion Star, l’azienda tessile di Cavarzere (di proprietà cinese) che ha chiuso i battenti lo scorso 30 giugno, lasciando a casa una ventina di lavoratrici.

A leggerla in aula l’assessore Cristiano Corazzari, in luogo dell’assente Valeria Mantovan: «Non è la prima volta che la titolare delle deleghe al Lavoro si assenta durante le sedute di Consiglio -nota Baldin- e questo fa il paio con l’esorbitante numero di interrogazioni a risposta scritta ancora inevase, oltre cento quando mancano pochi mesi alla fine della legislatura. Si vede che dalle parti della Giunta e della maggioranza si respira proprio un’aria da fine impero».

Entrando nel merito, né alla Direzione Lavoro né all’Unità di crisi di Veneto Lavoro sono pervenute richieste di aiuto da parte dell’azienda o dei sindacati: «Ciò non esime la Regione -prosegue la consigliera- dal poter convocare direttamente le parti, in presenza di licenziamenti collettivi normati dalla legge 223/1991, in nome del superiore interesse al mantenimento dei posti di lavoro. È evidente che chi non riuscisse a ricollocarsi graverebbe sopra i servizi sociali e quindi la mano pubblica».

Nessun intervento diretto per scongiurare una ulteriore disoccupazione, che impoverisce vieppiù il territorio meridionale dell’area metropolitana: «Le stime della FEMCA CISL -ricorda l’esponente del M5S- parlano del 60% di imprese tessili andate perdute nel Cavarzerano negli ultimi dieci anni. Praticamente un intero settore, fino ad allora fiorente. C’è chi ambisce ad amministrare a vita, e poi non sa o non vuole risolvere situazioni endemiche come questa, evitando la fuga delle imprese e tutelando così il personale dipendente».

Non bastano quindi le rassicurazioni lette da Corazzari: «Davanti alla deregulation nel diritto del lavoro -conclude Erika Baldin- che la Regione possa garantire supporto alle lavoratrici solo tramite i centri per l’impiego e le politiche attive di formazione è un po’ poco. Auspico che davanti a crisi aziendali come questa, un po’ sospetta dati i precedenti, l’Unità di crisi si muova anche in autonomia, senza attendere di essere contattata per una soluzione. Ci sono precedenti pur lusinghieri, quanto al ricollocamento, e vanno esperiti dovunque, sempre dalla parte di chi rischia di perdere il proprio sostentamento». 

erika baldin

The author erika baldin

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