Venezia, 2 settembre 2025 – Delusione in Consiglio regionale dopo la risposta che la Giunta, per bocca dell’assessora al Lavoro, Valeria Mantovan, ha fornito alle minoranze in merito alla vertenza SuperJet, l’azienda aeronautica di eccellenza con sede a Tessèra, destinata a chiudere presto i battenti se non verranno prodotte azioni di risanamento immediate ed efficaci.
«Sì, le parole della Giunta non mi hanno trovato soddisfatta -esordisce la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, che aveva avanzato l’interrogazione- perché paiono non dare speranze a lungo termine al personale qualificato, ma anzi leggono la sola realtà attuale». Ovvero che il 31 luglio l’Agenzia del Demanio, custode delle quote societarie congelate dopo l’invasione russa dell’Ucraina, non è stata autorizzata a concedere un prestito-ponte di 6 milioni di euro, necessario a coprire gli stipendi e a mantenere in piedi l’attività industriale per altri otto mesi.
Aggiunge la consigliera: «I provvedimenti presi hanno avuto il solo scopo di tamponare l’immediato, ovvero le spettanze arretrate e qualche saldo in scadenza, ma non offrono alcun futuro visibile per un settore strategico e di alta specializzazione. Secondo l’esecutivo veneto, non resta che attendere la fine di questo mese per assistere alla presentazione di una nuova istanza di finanziamento, e valutare eventuali offerte di nuovi investitori. Mi pare un po’ poco da dire a chi sta cercando di salvare il proprio posto di lavoro».
Sullo sfondo, il lentissimo evolversi delle condizioni internazionali che hanno dato il via alla crisi di SuperJet International: «Un esempio emblematico -continua Baldin- di come i conflitti bellici in atto, e segnatamente l’aggressione russa dell’Ucraina con relative sanzioni decise dalla comunità internazionale, coinvolgono anche le lavoratrici e i lavoratori italiani. Qui più che mai serve lo sforzo diplomatico del governo italiano e dell’Unione Europea. Perciò alla giunta Zaia chiedo di intensificare l’impegno politico con la propria maggioranza nazionale “di filiera”, verso la cessazione dei conflitti. Perché tutto ci rimbalza addosso a livello di prezzi e posti di lavoro».
Secondo l’esponente del M5S, occorre quindi scongiurare che l’ennesima produzione di eccellenza possa essere messa nelle condizioni di abbandonare il territorio regionale: «Già 35mila giovani altamente specializzati hanno lasciato il Veneto negli ultimi anni, e se dovesse andare via anche SuperJet sarà l’ennesima conferma che le politiche perseguite negli ultimi quindici anni non attraggono capitali né sviluppo. Penso al caso di Intel, che ha scelto di non investire a Vigasio per carenze di connessioni e viabilità. Se nel 2025 si perde in tecnologia, ci pèrdono tutti. Senza contare l’indotto capace di generare ulteriore reddito e stabilità», conclude Erika Baldin.