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QUALITÀ DELL’ARIA, LA REGIONE PARLA DI “CONTINUO MIGLIORAMENTO”: MA POI LO PEGGIORA PROROGANDO DI UN ANNO LA CIRCOLAZIONE DEI DIESEL EURO 5 INQUINANTI

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Venezia, 7 ottobre 2025 – «È strano vedere come un Regione che afferma il “continuo miglioramento” dei trend relativi alla qualità dell’aria poi faccia le barricate, d’intesa con lo stesso governo, per prorogare di un anno la circolazione dei veicoli commerciali e dei diesel categoria Euro 5, che notoriamente inquinano». Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, commenta la risposta che la Giunta di palazzo Balbi ha dato alla sua interrogazione dello scorso febbraio, successiva alla pubblicazione del rapporto annuale “Mal’Aria” da parte di Legambiente.

«Esso -ricorda la consigliera- vedeva quattro siti veneti tra i primi cinque in Italia per sforamenti del limite di respirabilità dell’aria a seguito delle polveri sottili. Anzi, Verona e Padova si collocano rispettivamente al primo e al secondo posto nella graduatoria delle città con la concentrazione media annuale di PM10, e conseguente obbligo di diminuzione necessaria per rispettare i limiti previsti dalla direttiva UE dell’ottobre 2024, pari a 20 μg/mc dal 2030. Mentre a Venezia l’impatto dei motori nautici aveva portato a un mio emendamento, accolto nel Piano Energetico, finalizzato a inserire anche la flotta lagunare nel parco dei mezzi che abbisognano di aggiornarsi».

Baldin chiedeva appunto all’esecutivo guidato da Luca Zaia quali programmi avesse intenzione di realizzare, allo scopo di ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera: «La Presidenza, infatti, aveva dichiarato ai media di conoscere il rapporto di Legambiente e di ragionare in merito agli indicatori e ai progetti praticabili, ma di “non disporre della bacchetta magica”. Anche in assenza di artifici, però, sarebbe già qualcosa aver aderito agli inviti europei e mettere fuorilegge i mezzi Euro 5 già una settimana fa, ovvero alla scadenza naturale del blocco. Invece non solo lo rinvia di 365 giorni, ma lo limiterà ai Comuni superiori a centomila abitanti, con misure di compensazione».

L’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, aveva infatti definito “trascurabile” l’impatto dei diesel Euro 5 nelle emissioni in atmosfera: «Certo, gli automobilisti sono una lobby potente a livello elettorale -nota l’esponente del M5S- ma anche la Regione ci mette del suo, visto che direttamente o attraverso società controllate dirige infrastrutture come la Pedemontana, alle quali è ascritta parte della responsabilità della “mal’aria”». L’ente intanto si trincera dietro l’approvazione, lo scorso aprile, dell’aggiornamento al Piano di tutela e risanamento dell’atmosfera.

In esso è contenuto un pacchetto di misure, sia di nuova introduzione che potenziate, articolate in un centinaio di azioni operative esercitate da Comuni, Province e Città Metropolitana di Venezia: «La riserva della competenza primaria in ordine alla qualità dell’aria spetta comunque espressamente alla Regione del Veneto -conclude Erika Baldin- che se anche rileva tendenze in miglioramento, di certo non fa tutto ciò che è possibile per consentire alle cittadine e ai cittadini di respirare meglio. E la prova sta proprio nell’accondiscendere a un modello di mobilità sorpassato e nocivo: procrastinare la soluzione del problema non lo toglierà di mezzo, anzi significa farlo ricadere addosso alla prossima amministrazione». 
 
erika baldin

The author erika baldin

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