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OGGI IN VISITA AL CARCERE MINORILE DI TREVISO: SOVRAFFOLLAMENTO CAUSATO DAL DECRETO CAIVANO

Treviso, 13 marzo 2024 – «Il ministro della Giustizia Carlo Nordio venga a vedere gli effetti del decreto Caivano qui, nel carcere minorile della sua Treviso. Parliamo di 19 giovani contenuti in una struttura che sarebbe autorizzata ad ospitarne al massimo dodici». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che oggi si è recata in visita all’Istituto Penitenziario Minorile (IPM) e al Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Treviso, secondo quanto previsto dall’articolo 67 dell’ordinamento penitenziario. Il minorile di Treviso è uno dei quattro IPM a livello nazionale e accoglie i minori delle tre regioni del Nordest. «La visita di oggi rientra tra le prerogative dei consiglieri regionali, oltre che dei parlamentari», spiega Baldin, «e si inserisce nell’ambito di una serie di visite che sto effettuando negli istituti penitenziari del Veneto a partire dal luglio scorso, quando mi sono recata al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, e che proseguirà con una visita al carcere femminile di Venezia».

«Oggi durante la visita ho incontrato anche il Garante dei detenuti del Comune di Treviso, Lorenzo Gazzola. Ringrazio il direttore dell’IPM di Treviso Girolamo Monaco, che mi ha accompagnato nella visita assieme al personale di polizia penitenziaria. In loro mi hanno colpito la passione e la cura con cui svolgono l’importantissimo servizio a cui sono chiamati, la funzione rieducativa che in un carcere minorile assume evidentemente un’ulteriore rilevanza», sottolinea Baldin. «Questi agenti si trovano ad operare in un contesto di gravi carenze d’organico: nell’IPM di Treviso sono presenti soltanto 28 unità a fronte delle 36 previste sulla carta, una pianta organica che pure rischia di essere ridimensionata. Anche il personale amministrativo è ridotto all’osso, tanto che manca la ragioneria. Gli educatori, che al momento sono due, dovrebbero aumentare a sette nelle prossime settimane».

«Oltre al sovraffollamento, l’altro problema che salta subito agli occhi è la mancanza di spazi: sia per la scuola, tanto che le lezioni si devono alternare tra mattina e pomeriggio, che per le altre attività, comprese quelle ludico-ricreative. La chiusura temporanea del campo da calcio impedisce ai giovani detenuti di svolgere attività sportive all’aria aperta, che pure sarebbero importantissime dal punto di vista educativo e della salute. Ci sono state poi delle segnalazioni relative ad alcune parti della struttura che non sarebbero a norma. Problematiche, queste, alle quali va trovata rapidamente una soluzione: è un appello che lancio al ministro Nordio, trevigiano. Senza dimenticare che il carcere minorile di Treviso, che sconta la vicinanza agli adulti della casa circondariale e una struttura con caratteristiche ormai obsolete, dovrebbe essere chiuso quando sarà pronto il nuovo carcere minorile di Rovigo. Al ministro chiedo anche: quanti anni dovremo ancora aspettare per la nuova struttura?», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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