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VENEZIA/BONUS 600 EURO. BALDIN (M5S): BENE GOVERNO, COINVOLGERE PARTITE IVA NELLA RICOSTRUZIONE

Venezia/Bonus 600 euro. Baldin (M5S): bene Governo, coinvolgere partite Iva nella ricostruzione

«Venezia con le sue quasi 60mila domande è stata, dopo Verona e alla pari con Padova, la provincia veneta con più richieste di bonus da parte delle partite Iva. Indice di una situazione gravissima, probabilmente mai toccata prima, che tocca trasversalmente i settori più disparati, dai liberi professionisti “classici” ai lavoratori atipici del turismo, l’agricoltura, i servizi.». Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.

«Un dato positivo – prosegue Baldin – è stata la risposta dello Stato e dell’Inps che, nel giro di pochi giorni, hanno versato sui conti correnti degli autonomi i 600 euro promessi. Nell’Italia ammalata di “annuncite” anche al tempo del Coronavirus è confortante vedere un provvedimento che funziona e che lo fa velocemente. Infatti sui social sono numerose le reazioni soddisfatte, soprattutto per la rapidità del provvedimento. Auspico che il governo riesca davvero a trovare il modo di aumentare il bonus a 800 euro ed estenderlo per aprile, come si sta vagliando in queste ore. Per i lavoratori autonomi del veneziano sarebbe una boccata d’ossigeno in più. Non certo risolutiva, ma importante per superare questo primo impatto con la crisi».

«Sottolineo inoltre che la visione del futuro, la ricostruzione del tessuto socio-economico veneziano dopo la pandemia, non dovrà prescindere dalle partite Iva. Devono essere coinvolte – conclude la politica veneziana – per disegnare un piano di rinascita che sgomberi le macerie che il Covid-19 ci lascerà nel settore turistico, nel commercio, nella ristorazione, nella pesca e nell’agricoltura».

Giovedì 16 aprile 2020

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CORONAVIRUS. BALDIN (M5S): REDDITO DI EMERGENZA INDISPENSABILE ANCHE IN VENETO, LO DICONO I DATI DELL’ECONOMIA

Coronavirus. Baldin (M5S): Reddito di Emergenza indispensabile anche in Veneto, lo dicono i dati dell’economia

«Ancora di più dopo la lettera di Papa Francesco all’Avvenire, in cui il pontefice afferma che è giunto il momento di pensare a una forma di retribuzione universale di base, il Reddito di Emergenza entra tra le misure economiche necessarie per gestire la crisi in Veneto». Così Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, sul REM per le fasce più deboli della popolazione che il Governo inserirà nel decreto Aprile in via di preparazione in queste ore, quello con i nuovi aiuti economici per fronteggiare l’emergenza legata al Coronavirus,

«Purtroppo anche in Veneto le conseguenze economiche del contagio sono e saranno pesantissime. Le persone senza lavoro e senza altri paracadute sociali saranno migliaia. A loro dobbiamo dare un segnale chiaro e veloce. Per questo, anche nella nostra regione, il Reddito di Emergenza è indispensabile, e rappresenta la risposta adeguata alle necessità di tante famiglie. Per capirlo – osserva la consigliera M5S – bastano i dati». Secondo Veneto Lavoro, a un mese e mezzo dall’inizio dell’emergenza Covid-19, in Veneto si sono persi circa 35-40 mila posti di lavoro dipendente, tra mancate assunzioni e diminuzione effettiva delle posizioni lavorative, pari a circa il 2% dell’occupazione dipendente complessiva. Per la Cgia di Mestre l’artigianato rischia di estinguersi e in Veneto, in un solo mese, ha perso 777 milioni di euro di fatturato (il 3,8% del totale annuo) con il 60% delle imprese artigiane chiuse causa virus.

«Quanti saranno i veneti che dopo la fine della pandemia, restando esclusi dalla Cig e da altri sussidi, avranno bisogno di aiuto concreto? Un’idea può darcela la platea veneta di quanti usufruiscono del Reddito di Cittadinanza: attualmente è di oltre 65mila persone (precisamente un totale di 65.658 persone coinvolte, nei 31.382 nuclei familiari percettori, compresa anche la pensione di cittadinanza: QUI SOTTO I DATI PER PROVINCIA). A cui si possono aggiungere – prosegue Baldin – gli stagionali, i dipendenti del turismo e della ristorazione, la marea di precari di cui non si occupa nessuno, il piccolo artigiano che già prima era con l’acqua alla gola, adesso non sa come pagare le bollette e chiede aiuto al parroco o al sindaco. Dobbiamo proteggerli, perché ci aspetta un cambiamento epocale delle abitudini e della struttura socio-economica».

«Che sia di emergenza o di ricostruzione, chiamiamolo come volete – conclude Baldin – ma i soldi alla gente normale, che dopo la pandemia non arriverà a fine mese, servono anche qui da noi in Veneto perché, purtroppo, non siamo un’isola felice. Senza bandiere, senza polemiche strumentali, ora pensiamo solo a risollevarci.».

Dati RdC + PdC per provincia (al gennaio 2020)

Provincianuclei familiaripersone totali coinvolte
Belluno8631574
Padova636913438
Rovigo22504816
Treviso45559873
Venezia603911870
Verona656114147
Vicenza47459940
Tot. Veneto3138265658

martedì 14 aprile 2020

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