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Comunicati stampa

MERCATO ITTICO DI CHIOGGIA, LA SEDE IN VAL DA RIO SARÀ PRONTA A FINE ANNO O NEL 2030? MAGGIORANZA E GIUNTA SI METTANO D’ACCORDO TRA LORO, E RIMUOVANO IL DEPOSITO DI GPL

Sistemato il mercato ittico di Chioggia

Chioggia, 15 aprile 2025 – «Allora, il nuovo mercato ittico in Val da Rio sarà pronto entro l’anno corrente, come ha detto l’assessora Maria Rosa Boscolo Chio di Energia Civica, o ci vorranno cinque anni, come sostiene il leghista Marco Dolfin? Si mettessero d’accordo tra loro, prima di scivolare e correggere, arrampicandosi sugli specchi e facendo sempre brutta figura». Il MoVimento 5 Stelle non le manda a dire alla maggioranza che regge le sorti della giunta Armelao: il motivo sono le recenti dichiarazioni del consigliere comunale e regionale, che postula in almeno sessanta mesi il tempo necessario per spostare la struttura nella futura ubicazione.

«Eppure -notano Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale e Daniele Stecco, capogruppo al Consiglio comunale- l’alleata che il sindaco della Lega ha fortemente voluto nella sua amministrazione si era lasciata scappare che entro l’anno in corso il mercato ittico sarebbe stato inaugurato nella nuova sede… era il 13 settembre 2024, quando ne ha parlato davanti alla città e ai media, durante un incontro all’auditorium San Nicolò, avente a tema la zona a traffico limitato e l’andirivieni di mezzi pesanti che continuano a transitare per il centro della città. Tutte e tutti l’hanno ascoltata, dal vivo o nelle videoregistrazioni».

Peraltro, un mese esatto prima, la Giunta aveva approvato una delibera di indirizzo per fissare in Val da Rio proprio il polo ittico: «A questo atto non è stato dato seguito né gambe -proseguono gli esponenti del M5S di Chioggia- e anzi lo stesso Dolfin ammette che non c’è ancora un progetto, né sono stati avviati i necessari passaggi del complesso iter, il quale coinvolgerà naturalmente anche l’Autorità Portuale di Sistema. Insomma, dichiarazioni allo sbaraglio che creano attesa e affidamento per niente». Per questo motivo viene richiesta anche la convocazione di una seduta della competente Commissione consiliare del Comune, al fine di dirimere le incongruenze e ottenere informazioni ufficiali riguardo ai tempi dell’intervento.

L’ex assessore alle Società partecipate e ai Mercati enumera inoltre la nutrita serie di realizzazioni che la giunta Ferro aveva compiuto nel plesso: «Avevamo ottenuto fondi comunitari e regionali -ricorda Daniele Stecco- per rinnovare l’impianto di illuminazione della sala aste e per informatizzarla, oltre a quelli per completare la pavimentazione del piazzale esterno, realizzando anche le colonnine utili alla fornitura di acqua potabile e di energia elettrica alle banchine. Affinché non si dimentichi che l’amministrazione non è stata affatto ferma, e anzi aveva a cuore le sorti del mercato, tanto da immaginare il suo trasferimento tra gli aspetti salienti del programma elettorale del 2021, assieme all’insediamento di industrie conserviere».

Conclude Erika Baldin: «Sono quindi trascorsi tre anni e mezzo dalla vittoria elettorale delle destre, e niente di concreto è stato ancora fatto per spostare il mercato e liberare Chioggia e Sottomarina dall’insostenibile traffico dei camion frigo. Assistiamo invece al continuo infrangere le dichiarazioni elettorali di Armelao, della Lega e della stessa Energia Civica, una coalizione tenuta assieme solo dalla voglia di rimanere al potere, senza nemmeno dialogare al suo interno. A proposito di Val da Rio: la giunta Armelao e la maggioranza che la sostiene sanno dire quando verrà smantellato il deposito di gpl, che il decreto Agosto del governo Conte II aveva dichiarato incompatibile con la tutela della laguna da parte dell’UNESCO?».

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Comunicati stampa

I DAZI DI TRUMP SI AVVICINANO: ZAIA HA MANIFESTATO AL GOVERNO LA CONTRARIETÀ DEL VENETO, DANDO CORSO AL MIO ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO UNANIME?

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Venezia, 2 aprile 2025 – Era poco più di un mese fa, il 26 febbraio, quando il Consiglio regionale del Veneto con voto unanime approvò un ordine del giorno, depositato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin, che impegnava la giunta Zaia a esprimere netto dissenso alla nuova politica americana dei dazi, voluta dall’amministrazione Trump. Nelle prossime ore tali pesanti penalizzazioni dell’economia europea diventeranno effettive, a partire dal settore automobilistico.

«Mi chiedo -commenta la consigliera Baldin- se l’esecutivo regionale e il suo presidente abbiano poi dato corso a quanto approvato dal Consiglio, manifestando la propria contrarietà nelle sedi opportune ovvero al governo nazionale. Ricordo che tutti i gruppi consiliari, compresi quelli della maggioranza di centrodestra, hanno dato questo indirizzo alla Giunta, consapevoli dei gravissimi danni che i dazi di Trump stanno per sferrare al sistema produttivo del Veneto, e in particolare alle eccellenze enogastronomiche già sotto attacco delle contraffazioni. Le ricerche di Unioncamere Veneto dicono infatti che sono circa 7500 le aziende venete a fondare principalmente il proprio benessere nell’esportazione dei beni verso gli Stati Uniti, e con i dazi esse contrarrebbero le loro vendite almeno del 25%».

L’ordine del giorno avanzato dall’esponente del M5S afferiva alla legge allora in discussione, relativa all’attrazione di capitali dall’esterno: «Sarà veramente difficile che questa legge ottenga il suo scopo -conclude Erika Baldin- se poi esportare oltreoceano diventerà improbo. Oltre a cercare di aprirsi a mercati differenti, occorre che le istituzioni venete facciano sentire oggi stesso la propria voce al governo Meloni, dal momento che il volume d’affari che rischia di andare in fumo per le imprese venete ammonta addirittura a sette miliardi di euro. Chissà se se ne rende conto chi, inneggiando alla libertà d’impresa, aveva applaudito e ancora gioisce della vittoria di Trump e delle destre internazionali, pur facendo il male di quelle stesse aziende in pericolo di chiusura, nonché delle lavoratrici e dei lavoratori che nelle prossime settimane potrebbero concretamente perdere il posto di lavoro».

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