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Comunicati stampa

DUE PSICHIATRI INTEGRATI NEI SER.D DI MESTRE E MIRANO: SODDISFATTA PER AVER ACCELERATO QUESTO PROCESSO, MA LA RISPOSTA ALLE DIPENDENZE NON PUÒ ESSERE SOLO MEDICA

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Venezia, 12 aprile 2023 – Due medici psichiatri ai Ser.D di Mestre e Mirano, al posto di uno. È soddisfatta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, dalla risposta letta oggi in aula dall’assessora alla Sanità, Manuela Lanzarin: «L’8 febbraio scorso infatti -spiega la consigliera- avevo presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta, chiedendo di non sguarnire i servizi sociali relativi alle dipendenze nella terraferma veneziana. Aver sollevato questo problema ha accelerato la sua soluzione».

Davanti a tale atto, la Regione ha chiesto una memoria al direttore generale dell’ULSS 3 Serenissima, Edgardo Contato, il quale ha comunicato che il trasferimento di un medico dal Ser.D di Mestre -circostanza che ha causato l’interrogazione di Baldin- è stato nel frattempo compensato dall’arrivo di un medico dal Dipartimento di Salute Mentale. Analogo percorso compirà nei prossimi mesi un suo collega dal DSM al Ser.D di Mirano, a copertura di tutti i posti vacanti nella stessa disciplina.

«Rimane scoperto solo un ruolo da medico ambulatoriale interno, specialista in tossicologia», riferisce l’assessora Lanzarin: «L’ULSS 3 lo sta cercando, dal momento che la figura non è presente nella graduatoria in corso. La sanità veneziana sta operando affinché il numero dei medici nei Ser.D sia al livello previsto dalla dotazione organica». Gli effetti dannosi delle dipendenze da sostanze stupefacenti a Mestre e Marghera rimangono tuttavia ingenti: la cittadinanza sta reagendo, prova ne sono la grande manifestazione dello scorso 24 febbraio e il nuovo incontro, in programma giovedì 20 aprile, proprio dedicato agli abusi da eroina.

La risposta tuttavia non può essere solo medica, indipendentemente dal ripristino degli organici in forza ai Ser.D: «Al centro della mia iniziativa politica -spiega la coordinatrice metropolitana del M5S- c’è il concetto di rigenerazione urbana, in specie nella zona della stazione. Lo scorso dicembre avevo presentato un emendamento alla Legge di Stabilità regionale, attraverso il quale chiedevo alla Giunta veneta di erogare un milione di euro per finanziare progetti di inclusione sociale e culturale e di sensibilizzazione agli effetti delle dipendenze, anche attraverso eventi a ingresso gratuito».

Il modello poteva ispirarsi a quello padovano di Greenline, elaborato e attuato dalle associazioni di volontariato, e finalizzato ad affiancare sotto l’aspetto sociale la necessaria repressione dei fenomeni criminosi: «Purtroppo -conclude Erika Baldin- la maggioranza ha risposto picche a questa richiesta di contributo in sede di bilancio. Eppure è evidente che solo rigenerando l’area sarà possibile far appartenere nuovamente quei luoghi alle cittadine e ai cittadini che li abitano senza delinquere.

Colgo comunque con soddisfazione l’esito alla mia interrogazione, poiché significa che la Regione del Veneto e l’ULSS 3 Serenissima stanno comprendendo come sia diventato cruciale evitare che i comportamenti alterati dalle tossicodipendenze e dalle ludopatie producano ulteriori problemi di ordine pubblico e alla serenità familiare. Gli arresti degli spacciatori di strada non bastano ad arrestare le organizzazioni criminali, che possono contare sopra una disponibilità pressoché illimitata di “manovalanza” illegale, pescata tra coloro che vivono ai margini della società».

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Comunicati stampa

IN PRESIDIO ALL’EX OSPEDALE GIUSTINIAN DI VENEZIA: GARANTIRE IN LOCO LA PERMANENZA DEGLI ESISTENTI SERVIZI DI PROSSIMITÀ, IMPLEMENTARLI CON LA CASA DI COMUNITÀ

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Venezia, 31 marzo 2023 – Questa mattina anche Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, assieme alle colleghe consigliere e consiglieri di opposizione nella V Commissione che si occupa di sanità e politiche sociali, ha partecipato alla manifestazione che il Movimento per la Sanità Pubblica veneziana ha convocato davanti all’ex ospedale Giustinian di Venezia. Dove, secondo la candidatura avanzata dal presidente della Giunta regionale Luca Zaia, potrebbe insediarsi l’Agenzia europea contro il riciclaggio di denaro.



«Poco più che una boutade propagandistica -l’ha definita la consigliera- con poche possibilità di realizzarsi, ma che contribuisce seriamente a minacciare il mantenimento in loco di importanti servizi sociosanitari di prossimità, attraverso nuovi e ulteriori tagli». All’ex Giustinian infatti oggi hanno sede il Distretto sociosanitario per la città d’acqua, con le unità di continuità assistenziale, il centro prelievi, l’anagrafe canina, il centro per le vaccinazioni, il centro unico di prenotazione, il Ser.D. e molti ambulatori dove lavorano i medici di base.

«L’opposizione consiliare al Comune di Venezia -prosegue Baldin- con in testa Sara Visman e il M5S, le associazioni di cittadinanza attiva e le confederazioni sindacali stanno facendo muro, e hanno raccolto oltre 9mila firme contro il trasferimento di questi servizi all’ospedale Civile, che si trova dall’altra parte della città storica. Dev’essere chiaro che quest servizi non dovranno essere dispersi, bensì rimanere dove sono, ed essere implementati dalla futura Casa di Comunità. Per la quale al momento -nonostante i proclami- non risultano stanziati i fondi».



La coordinatrice metropolitana del MoVimento si era battuta affinché il sestiere di Castello tornasse ad avere il proprio medico di medicina generale, e attraverso un’interrogazione aveva chiesto che la Regione tornasse a occuparsi della programmazione medico-sanitaria per non arrivare sempre all’ultimo momento «Ora in Consiglio regionale le minoranze sono orgogliose di sostenere la battaglia dei comitati, per mezzo di atti ispettivi concreti come la mozione n.412 presentata il 23 febbraio scorso, atta a garantire il presidio dell’ex Giustinian anche nel caso in cui il Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea attribuisse all’Italia e a Venezia la sede dell’Agenzia antiriciclaggio. Fermo restando che in città altri luoghi meglio si presterebbero allo scopo, in primis l’attuale sede del Tribunale all’Erbaria di Rialto, la quale presto sarà sgomberata per traslocare all’ex Manifattura Tabacchi».

Il sestiere di Dorsoduro, dov’è ubicato il presidio, è una zona abitata da molte persone anziane oltre che dalle studentesse e dagli studenti fuorisede, che non possono servirsi del medico di base nella propria città e che sono parimenti mobilitati per difendere la specificità di Venezia: «Una città complessa -conclude Erika Baldin- non paragonabile ad alcuna altra realtà nel mondo, che ha bisogno di servizi capillari e in grado di servire comodamente anche l’isola della Giudecca. Purtroppo le istituzioni amministrate dal centrodestra rispondono spesso con opacità e con poca trasparenza, preferendo dare la propria benedizione ai nuovi hub della sanità privata, destinati a soppiantare i necessari servizi pubblici di prossimità a vantaggio delle fasce più fragili della popolazione. Non ci stancheremo mai di dirlo, né di essere al fianco della cittadinanza organizzata, fino a quando non riusciremo a cambiare aria alla politica di Venezia e del Veneto».

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