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ELEZIONI REGIONALI, IL MIO VIDEO

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Da 5 anni lotto, ogni giorno, per i diritti e le istanze di chi viene considerato di serie B.

Quelli che in questo Veneto imperfetto sono gli ultimi, per me sono i primi.

Mi vorrebbero muta e mansueta, ma io non mollo!

Anche per questo, il 20 e 21 settembre, alle elezioni regionali del Veneto, chiedo il tuo voto.

Nella circoscrizione di Venezia, sulla scheda vai a fianco del simbolo “Movimento 5 Stelle” e scrivi BALDIN.

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AmbienteComunicati stampaSanitàTerritorio

LE ACQUE DEL BRENTA PRESENTANO LIVELLI DI BATTERI FECALI ANCHE TRE VOLTE SUPERIORI AL CONSENTITO. LA REGIONE COORDINI GLI ENTI PREPOSTI AL CONTROLLO DEGLI SCARICHI

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Venezia, 19 maggio 2025 – La capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Erika Baldin, ha depositato un’interrogazione diretta alla Giunta veneta, al fine di conoscere come essa intenda comportarsi per evitare il peggioramento della qualità delle acque del Brenta, le quali hanno manifestato in diversi luoghi del Padovano e del Veneziano concentrazioni di batteri fecali e di Escherichia Coli superiori alla soglia consentita.

«Soprattutto tra Cadoneghe e Piove di Sacco -osserva la consigliera- la loro quantità raggiunge livelli anche tre volte oltre la legge, senza considerare che poi alla foce l’acqua del fiume trascina con sé anche i rifiuti provenienti da tutte le località a monte, che finiscono spiaggiati. Per questo motivo chiedo alla giunta Zaia di coordinare le istituzioni preposte al controllo ambientale degli scarichi nel tratto padovano».

I rilievi critici sono peraltro contemporanei allo svolgersi della manifestazione “Operazione Fiumi 2025” nel parco del Brenta a Fontaniva: «Grazie a Legambiente e all’ARPAV -continua Baldin- oltre alle Autorità di Bacino distrettuale, che hanno dato comunicazione degli esiti relativi a questi monitoraggi, pur preoccupanti. La situazione è nota da anni, grazie alle campagne di Goletta Verde: ma non è mai stato praticato un rimedio definitivo».

Il tema della sicurezza nell’approvigionamento delle risorse idriche è quanto mai stringente in Regione: «Non c’è infatti solo tale specifica contaminazione -aggiunge l’esponente del M5S- ma anche quella da sostanze glifosate e PFAS, in vaste parti del territorio attraversato dai fiumi veneti. Ciò fa sì che ogni anno il peggioramento della qualità delle acque superi la già deficitaria situazione dell’anno precedente, e non lo possiamo più permettere».

Sullo sfondo sta anche la riduzione della portata del Brenta, e la discussione attorno alla ventilata diga del Vanoi: «La conservazione quantitativa e qualitativa del corso d’acqua è fondamentale per gli acquedotti e per i Consorzi di bonifica -conclude Erika Baldin- quindi neanche una goccia può andare dispersa per la mancata vigilanza riguardo l’inquinamento, anche di natura zootecnica. Ne parlerò anche il prossimo 23 maggio a Cittadella, durante il convegno “Acqua, bene comune”».

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Comunicati stampa

DOPO LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO CHE RESPINGE IL RICORSO DI SOCOGAS, COSA ASPETTA IL COMUNE DI CHIOGGIA A RIMUOVERE IL DEPOSITO DI GPL DA VAL DA RIO?

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Venezia, 7 maggio 2025 – La recente sentenza del Consiglio di Stato, che rigetta l’ennesimo ricorso di Costa Bioenergie relativo ai risarcimenti dopo la mancata entrata in funzione del deposito di gpl in Val da Rio, fa discutere la politica chioggiotta. «Il pronunciamento della giustizia amministrativa di secondo grado -esordisce Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- non solo nega all’impresa emiliana il diritto a ricevere ulteriore denaro rispetto ai quasi 27 milioni stabiliti, ma promuove testualmente la bontà dell’azione del governo Conte II, che con il decreto “Agosto” del 2019 viene confermato aver perseguito un fine legittimo, ovvero la salvaguardia del territorio circumlagunare dalle gravi compromissioni ambientali che il transito continuo di navi gasiere avrebbe comportato a ridosso dello specchio d’acqua protetto dall’UNESCO».

Tuttavia, sta di fatto che dopo la rinuncia di Socogas all’attivazione dell’impianto, esso continua (seppur inerte) a permanere insediato nell’area portuale: «Mi chiedo -prosegue Baldin- cosa stia aspettando ancora il Comune di Chioggia a iniziare le opere di smantellamento, in modo da restituire in pristino la zona e iniziare il processo di trasformazione urbana del quale da tempo si parla». Le attenzioni della consigliera sono rivolte soprattutto all’amministrazione comunale in carica: «Da quando ha imbarcato nelle proprie file anche Energia Civica, lista nata dalla mobilitazione del comitato No Gpl -aggiunge l’esponente del M5S- in Val da Rio non si è mossa una foglia. Eppure lo scopo della loro attività politica era stato dichiarato fin dall’inizio… a meno che non fosse solo fumo negli occhi e che i fini da perseguire non fossero altri».

Erika Baldin pertanto sollecita il Comune e l’Autorità Portuale a definire celermente e nei dettagli il programma per la rimozione definitiva del deposito: «Se vogliono davvero traslocare al suo posto il mercato ittico all’ingrosso, e dotarlo di un vero polo di sviluppo per le imprese del settore, devono cominciare chiaramente togliendo di mezzo l’esistente. Solo così può prendere avvio una rivoluzione della viabilità che passa dal trasferimento del capolinea degli autobus extraurbani, dalla fine del passaggio dei tir attraverso Chioggia e Sottomarina, dalla realizzazione di parcheggi e navette in grado di condurre residenti e turisti nel centro storico», conclude.

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