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MANCATO TRASFERIMENTO DEI SERBATOI DI SAN MARCO PETROLI DALL’ABITATO DI MALCONTENTA, LA MAGGIORANZA DI BRUGNARO È FOSSILE E NON DIFENDE L’INTERESSE PUBBLICO

Venezia, 2 febbraio 2024 – Ventiquattro serbatoi di combustibile e idrocarburi, a 150 metri di distanza dalle abitazioni residenziali. Il Consiglio comunale di Venezia, con i voti della sola maggioranza di centrodestra, ha ratificato la delibera di variante urbanistica che legittima l’attuale ubicazione degli impianti di San Marco Petroli a Malcontenta: «Ancora una volta -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- sono stati traditi gli accordi di programma del 2008 e del 2020, i quali ne prevedevano lo spostamento verso la zona adiacente alla DECAL di Porto Marghera».

C’è chi lo definisce uno dei depositi più pericolosi dell’area industriale contermine alla laguna, e non solo: «Eppure non si vede traccia delle opere di compensazione -osserva la consigliera- né del promesso parco urbano. A chi obietta questioni finanziarie, è facile ricordare come i fondi del PNRR erano a disposizione, anziché vederseli rifiutare per il “bosco dello sport”». Non sono sufficienti, secondo Baldin, le rassicurazioni della maggioranza consiliare veneziana: «L’impresa non è vincolata dal Comune a investire nella sicurezza, c’è stata troppa disinvoltura. E, come spesso succede, gli interessi privati ed economici battono quello pubblico alla salute e all’ambiente».

Da tempo, la coordinatrice metropolitana del M5S solleva le questioni legate all’abitato di Malcontenta, così pericolosamente vicino agli stabilimenti chimici: «Ho chiesto più volte ad ARPAV di rilevare la qualità delle acque di scolo irriguo che solcano il Vallone Moranzani, e che ricevono liquami di colore rosso. Così come ho sollecitato spesso l’Agenzia regionale per l’ambiente a monitorare l’aria nei pressi della scuola primaria Fratelli Bandiera, dove le rilevazioni del benzene hanno oltrepassato i limiti consentiti dalla legge. Non mi fermo certo qui -conclude Erika Baldin- ma noto amaramente che mentre l’Unione Europea chiede la transizione verde, la maggioranza politica nel Consiglio veneziano è ancora… fossile».

erika baldin: