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INDAGINE SPISAL: UN INCIDENTE SU 2 POTEVA ESSERE EVITATO. ORA LA REGIONE RAFFORZI I CONTROLLI

Venezia, 1° febbraio 2024 – «Il 52% dei casi analizzati dallo Spisal di Padova è riconducibile a una violazione delle norme sulla sicurezza: detta in altri termini, un infortunio su due, tra quelli gravi o addirittura mortali, poteva essere evitato. L’altro aspetto che emerge dai dati dello Spisal dell’Ulss 6 Euganea è che un’azienda su tre è fuorilegge, cioè non rispetta le normative. Incrociando i due dati, ben si comprende l’importanza dei controlli e delle misure di prevenzione adottate dagli Spisal, che vanno necessariamente rafforzati». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, da sempre attenta ai temi della sicurezza sul lavoro.

«Dove sono i 60 nuovi tecnici della prevenzione promessi dalla Regione ancora nel 2018, in occasione della stipula del Patto regionale per la sicurezza sul lavoro? La Giunta si era impegnata con le organizzazioni sindacali e le parti datoriali a colmare le lacune negli organici degli Spisal delle Ulss venete, ma ancora oggi le carenze d’organico restano gravissime. Lo scorso dicembre, la maggioranza di Zaia ha bocciato il mio emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale che chiedeva il “rafforzamento dell’organico relativo agli ispettori SPISAL”. Una vergogna, a fronte dei dati sugli infortuni in costante aumento», chiosa Baldin.

«Con 91 infortuni mortali, il Veneto si conferma anche nel 2023 la seconda regione d’Italia per numero di morti sul luogo di lavoro, superata solo dalla Lombardia. L’Inail, inoltre, evidenzia una crescita degli infortuni (mortali e non) in Veneto, +19,88% tra il 2021 e il 2022, quando complessivamente si sono registrati 84.547 infortuni. Venezia, la mia provincia, è maglia nera per numero totale di infortuni, con 15.347 casi e un incremento del +33,57%, ben al di sopra della media nazionale (+24,63%)», dichiara la consigliera regionale, richiamando i dati presentati nel mese di dicembre dalla Cgil di Venezia. «Non da ultimo, c’è il fenomeno allarmante dello sfruttamento del lavoro minorile e degli infortuni ad esso connessi: non dimentichiamo che Unicef Italia ha collocato il Veneto al primo posto nella triste classifica dei minori morti sul lavoro», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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