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FINE VITA, NO A ULTERIORI RINVII: LA LEGGE IN AULA AL PIÙ PRESTO

Venezia, 14 novembre 2023 – «Dopo la prima tornata di audizioni, rinnovo il mio auspicio di un iter rapido nella Quinta commissione consiliare. L’obiettivo resta quello previsto dalla Legge regionale n.1 del 1973 e dal nostro Statuto e Regolamento, cioè dell’approvazione da parte del Consiglio regionale entro fine anno: ogni giorno in più sarebbe una sconfitta per la politica veneta e per Zaia, sostenitore del progetto di legge». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare in materia di suicidio medicalmente assistito. «Riguardo alle cure palliative, condivido al 100% la richiesta di potenziarle perché c’è un’oggettiva assenza da parte della Regione e proprio per questo proporrò degli emendamenti nella legge di Bilancio. È sbagliato, tuttavia, mettere questo tema in contrapposizione con la proposta di legge d’iniziativa popolare Liberi Subito. Forse qualcuno dovrebbe rileggersi la sentenza della Consulta che sul punto è molto chiara».

«Non so se le divisioni della maggioranza siano tali da poter mettere a rischio l’approvazione del progetto di legge, ma è chiaro che l’opposizione deve mostrarsi granitica ed evitare ulteriori rinvii. Da questo punto di vista accolgo molto positivamente la scelta del Partito democratico di schierarsi in modo chiaro per il fine vita e auspico che questa presa di posizione sia utile a ricompattare tutte le forze di opposizione», dichiara Baldin, ricordando anche che il voto unitario e unanime, da parte delle opposizioni, a favore «della mozione sul fine vita, con la quale chiedevo alla Regione di impegnarsi “a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici”».

«La mia mozione è stata approvata il 2 maggio scorso, anche con i voti della maggioranza. Sarebbe ragionevole aspettarsi che l’orientamento emerso in Aula in quella occasione si riproponga al momento del voto del progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito. Invece finora abbiamo assistito a continui rinvii, da parte della maggioranza. Non vorrei che l’obiettivo fosse rimandare la discussione alle calende greche e ricordo che il regolamento del Consiglio regionale prevede che il progetto di legge, essendo di iniziativa popolare, debba essere in ogni caso iscritto all’ordine del giorno del Consiglio sei mesi dopo il deposito. Andare oltre fine anno, quindi, significherebbe aver rimandato la decisione più a lungo possibile: a chi evidentemente spera di non arrivare mai al momento del voto, ricordo che i malati non hanno tempo da perdere», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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