X

EFFETTI DEL DECRETO “SICUREZZA”: ALL’ULSS DI VERONA LA CANAPA MEDICA PER LENIRE IL DOLORE È SOSTITUITA DA ANALGESICI CON MINOR PRINCIPIO ATTIVO. ZAIA INTERVENGA

SONY DSC

Venezia, 20 giugno 2025 – La recente conversione in legge del decreto “Sicurezza”, tra gli altri provvedimenti, ha imposto una stretta decisiva alla vendita di canapa light, ovvero il cui contenuto di THC rientra nei valori prima consentiti. Oltre a smantellare una rete diffusa in piena regola in tutto il territorio nazionale, con le logiche conseguenze per l’economia e la sussistenza delle persone coinvolte, la norma sta avendo anche effetti collaterali per quanto riguarda l’uso medico del vegetale.

«Mi hanno scritto infatti molte persone, pazienti o familiari di pazienti -spiega Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto- poiché, ad esempio nell’ULSS 9 Scaligera i prodotti analgesici in questione vengono automaticamente sostituiti con farmaci a minor contenuto di principio attivo, che rischiano di non lenire il dolore di chi soffre. Questo è inaccettabile».

La consigliera pertanto ha indirizzato un’interrogazione alla giunta Zaia, al fine di conoscere se la Regione ha riscontrato negli ultimi mesi un abuso nella prescrizione o nell’assunzione di farmaci cannabinoidi, tale da determinare una conseguente scelta politica di restrizione: «A palazzo Balbi -prosegue Baldin- chiedo anche se e come intenda dare applicazione alla legge regionale 38 del 2012, riguardante la ricerca e i progetti innovativi del personale chimico farmaceutico, e se intenda promuovere la formazione e l’aggiornamento del personale medico in materia quanto al corretto utilizzo dei piani terapeutici, anche coinvolgendo strutturalmente i pazienti».

L’esponente del M5S ricorda che «due sentenze della Consulta hanno stabilito la costituzionalità della legge 38, la quale disciplina l’approvvigionamento e la distribuzione alle strutture sanitarie di Cannabis FM-1 e FM-2, prodotta a Firenze sotto l’egida dello Stato. Inoltre, la stessa legge consente alla Regione di avviare progetti pilota con un’altra struttura statale, quale il Centro di ricerca per le colture industriali sito a Rovigo, al fine di rendere il sistema curativo efficiente anche sotto il profilo economico».

Dati i precedenti, tra cui una serie di provvedimenti regionali che concretizzano la prescrivibilità e la rimborsabilità dei preparati galenici a base di canapa (il che amplia la possibilità di cura per un ampio spettro di patologie, dalla sclerosi multipla al dolore di matrice oncologica), Erika Baldin chiede alla Regione Veneto «di essere conseguente con la ricca produzione legislativa e giurisprudenza in materia, evitando ulteriori sofferenze alle persone malate e ai caregiver, senza rispondere al richiamo ideologico di una disciplina che sta già inferendo troppi danni al Paese, stigmatizzando una coltura presente in Italia da secoli, e che nel caso medico necessita di essere bilanciata terapeuticamente addosso al singolo paziente. Spero se ne rendano conto nella risposta». 

erika baldin: