Venezia, 2 settembre 2025 – Un mese intero senza medici di continuità assistenziale nei giorni festivi e durante la notte. È la situazione che per tutto settembre si troveranno a vivere la popolazione residente a Cavallino-Treporti, dopo che l’ULSS 4 del Veneto orientale ha informato il Comune relativamente alla carenza di personale medico in loco, tale da rendere impossibile il servizio nella sede dell’ex Regina Mundi in via Fausta: «Per trenta lunghi giorni, se non oltre -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- la cittadinanza dovrà rivolgersi alla guardia medica di Jesolo, distante oltre dieci km da Cavallino e Treporti. Senza considerare il permanente afflusso di turiste e turisti, nonché il traffico stradale che potrebbe rallentare l’assistenza».
La consigliera ha depositato un’interrogazione alla Giunta veneta, che in parte recepisce la mozione avanzata dalle minoranze a fine luglio, riguardo la penuria di medici di medicina generale lungo il litorale in questione: «Chiedo all’assessora Lanzarin se intanto, tramite l’ULSS 4, intenda potenziare il centro di primo intervento in via Concordia a Ca’ Savio, raddoppiando l’attuale operatività di personale sanitario al fine di garantire l’emissione di ricette e certificati». Inoltre, Baldin interroga l’esecutivo guidato da Luca Zaia al fine di prevedere maggiori investimenti nella telemedicina destinata alle persone residenti a Cavallino-Treporti, e la sottoscrizione di una convenzione con l’ULSS 3 Serenissima per facilitare l’accesso della popolazione ai servizi sanitari del Lido di Venezia e di Burano.
«Leggo le parole della sindaca Nesto -prosegue l’esponente del M5S- e sono d’accordo con lei riguardo le difficoltà che hanno le dottoresse e dottori che vincono i rispettivi concorsi nell’accettare un impiego là dove è difficile trovare casa a prezzi sostenibili. Anche per questo, chiedo alla Giunta regionale se intenda agire per far dichiarare il Comune di Cavallino-Treporti “zona sanitaria disagiatissima”, e predisporre quindi un piano di welfare che preveda alloggi, ambulatori, posti auto, indennità, sostegni e collaborazioni necessarie a chi vi si trasferisce per lavoro, non solo nell’ambito sanitario ma anche scolastico, amministrativo e dei servizi».
Già durante lo scorso mese di agosto, tale situazione si era presentata in forma saltuaria, costringendo l’ULSS 4 a tenere aperti solo gli ambulatori di continuità assistenziale ubicati a San Donà di Piave, ovvero a 27 km di distanza da Cavallino-Treporti, con forti disagi per le esigenze primarie dei pazienti e della folta popolazione turistica fluttuante: «Ecco perché, assieme a tutte e tutti i consiglieri di minoranza, pochi giorni prima avevamo inoltrato una mozione che impegna la Giunta ad attivare immediatamente un tavolo di condivisione tra le ULSS e il Comune per ovviare alla carenza di medici. Spero l’aula ne dia corso presto», conclude Erika Baldin.
La crisi si innesta nella più generale protesta del personale medico di continuità assistenziale che, specie nel Sandonatese, ha manifestato il proprio disappunto per la recente introduzione del numero unico europeo 116117, finalizzato a raccogliere le richieste di assistenza notturna e nei giorni festivi. Detti medici, a fine agosto 2025, hanno presentato in massa (15 dei 17 attivi) le proprie dimissioni, motivandole con i maggiori carichi di lavoro e le conseguenti difficoltà nel garantire la miglior gestione dei pazienti, lasciando sguarnite le postazioni e pregiudicati i diritti alla salute.