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RIVIERA DEL BRENTA, DAL GOVERNO NON ARRIVANO RISTORI DOPO IL MALTEMPO DI LUGLIO. E LA GIUNTA REGIONALE TACE PER COPRIRE L’ESECUTIVO AMICO

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Venezia, 21 settembre 2023 – Sono trascorsi due mesi dal maltempo eccezionale che ha colpito la Riviera del Brenta, e ancora non si vede l’ombra dei necessari ristori da parte delle istituzioni di livello superiore. «Hanno ragione i sindaci a protestare, sono lasciati da soli», esordisce Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, che ha depositato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata alla Giunta veneta e volta a conoscere come intende agire nei confronti del governo centrale per ottenere quanto spetta ai territori. «Urge un monitoraggio costante dell’iter da parte della Regione», chiede la consigliera. «Diversamente, gli annunci di richiesta di rimborso inviati a Roma si palesano come inutili, o (peggio) quali promesse politiche non mantenute».

Baldin fa riferimento soprattutto alle rimostranze espresse dal primo cittadino di Dolo, Gianluigi Naletto, che a sua volta ha annunciato l’invio di una comunicazione urgente al ministro Musumeci e al presidente Zaia, e a quelle della sindaca di Stra, Caterina Cacciavillani, la quale ha riportato la difficoltà di ottenere dalle assicurazioni oltre la metà delle perdite subite dai beni pubblici: con il rischio che molti edifici rimarranno abbandonati a se stessi, senza restauro né manutenzione.

«Non è la prima volta che il governo latita rispetto alle esigenze primarie del Veneto», osserva la coordinatrice metropolitana del M5S. «Ricordo, ad esempio, che dalla Protezione Civile nazionale è già stato risposto picche alla richiesta di fondi per far fronte alla mareggiata che ha colpito Sottomarina nel novembre 2022. E, nel caso in questione, la Conferenza dei Sindaci della Riviera ha già quantificato in 15 milioni di euro l’ammontare dei danni sofferti complessivamente, dopo l’opportuna ricognizione. Si tratta di scuole, impianti di illuminazione, strutture sportive, uffici, presìdi sanitari, strade. Dopo aver proclamato lo stato d’emergenza, Zaia ha informato i Comuni che arriveranno solo otto milioni, ma per tutta la regione. Una cifra del tutto insufficiente, che si unisce ad anni di tagli delle erogazioni statali agli enti locali, postulate e messe in pratica dai governi di destra».

Sullo sfondo, la reiterata richiesta di autonomia differenziata da parte del Veneto: «È ormai chiaro -conclude Erika Baldin- che la “filiera” tanto sbandierata altro non è che silenzio di fronte alle peggiori decisioni del governo centrale. Non so se dietro questa subalternità ci sia il timore, da parte leghista, di vedersi ancora rinviare l’approvazione del disegno di legge relativo all’autonomia, e quindi meglio per loro non disturbare la manovratrice. Sta di fatto che questi silenzi assordanti del presidente Zaia producono un solo risultato, ovvero privazioni ai territori e ai sindaci, lasciati soli dalla Regione e dal governo. E la cittadinanza, alla quale erano stati promessi rimborsi adeguati e immediati per i danni subiti? Vale ancora il vecchio detto: “paga sempre Pantalon!”».

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CASCO OBBLIGATORIO PER LE E-BIKE, NON SOLO PER I MINORI: LA MAGGIORANZA DI ZAIA VOTA NO

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Venezia, 12 settembre 2023 – «Il casco dev’essere obbligatorio per tutti, non solo per i minori di 18 anni. Quando si batte la testa per terra l’asfalto non guarda l’età: qualcuno lo spieghi alla maggioranza di Centrodestra che ha bocciato il mio emendamento». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della seduta odierna che a palazzo Ferro Fini ha visto l’approvazione dell’ennesimo progetto di legge statale promosso dalla maggioranza leghista. «Il “no” al casco obbligatorio per tutti è assurdo sia nel merito, che nel metodo. In questo modo infatti la maggioranza si contraddice, smentendo l’analoga disposizione prevista in una proposta di legge statale sui monopattini: in quel caso l’obbligo è stato previsto per tutti», aggiunge Baldin.

«Concordo sul fatto che le e-bike debbano essere dotate di tutti i mezzi di sicurezza esistenti, inoltre sono favorevole all’estensione dell’obbligo assicurativo anche a questi veicoli. Naturalmente poi vanno effettuati i controlli: che senso ha introdurre nuove norme, se nemmeno vengono fatte rispettare quelle che già esistono? Ricordo che il codice della strada prevede per la bici a pedalata assistita il limite dei 25 km/h», sottolinea Baldin e conclude: «Le e-bike non vanno demonizzate, ma va sanzionato chi le usa in modo irresponsabile».

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INCIDENTE MORTALE A TREVISO, LA PULIZIA DELLA STRADA A CARICO DEI GENITORI: DISUMANO, LA REGIONE RIMBORSI LA SPESA

Screenshot 2023-09-11 at 12-48-05 Sfogliatore Il Gazzettino

Venezia, 11 settembre 2023 – «Come si può pensare di far pagare a due genitori le spese per lavare via dalla strada il sangue del figlio ucciso in un incidente? Lo trovo assolutamente disumano». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle Veneto, che esprime piena vicinanza alla famiglia e si rivolge al Presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, chiedendo che «la Regione si attivi di propria iniziativa e paghi il conto delle spese di pulizia, come gesto di concreta solidarietà alla famiglia travolta dal lutto».

La notizia arriva da Treviso, dove due genitori si sono visti recapitare una fattura da 183 euro per la bonifica del luogo dell’incidente dalle chiazze di sangue e dall’olio motore sversato dallo scooter del figlio, travolto la sera dell’8 maggio 2022 da un poliziotto che guidava in stato d’ebbrezza. «Non c’è spiegazione che tenga per una mostruosità del genere», commenta Baldin. «Siamo di fronte a una burocrazia cieca e spietata, credo sia giusto intervenire a sostegno dei due genitori. Ma non solo: la Regione potrebbe fare di più per la sicurezza stradale», aggiunge Baldin.

«I dati Istat-Aci mostrano un nuovo aumento degli incidenti stradali, dopo il calo durante la pandemia. Nel 2021 sono stati 12.403 gli incidenti stradali in Veneto, dei quali 276 mortali con 285 vittime e 16.512 feriti: quasi ogni giorno, una persona muore sulle strade venete. A fronte di questa vera e propria strage, la Regione dovrebbe rendere operativa la Consulta per la sicurezza stradale prevista da una legge del 2012: lo chiedo da tempo, ma la Giunta non si è mai attivata. Anzi, il 7 marzo di quest’anno l’assessora De Berti, rispondendo ad una mia interrogazione, ha ammesso che negli anni si è verificato un differimento delle attività inizialmente previste dalla legge regionale sulla sicurezza stradale. Ecco, credo che questi rinvii non siano più accettabili», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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LA MAGGIORANZA NON CONDANNA LE TRIVELLAZIONI DI GAS NELL’ADRIATICO, E BOCCIA IL MIO ORDINE DEL GIORNO PER AUMENTARE I FONDI CONTRO SUBSIDENZA E CUNEO SALINO

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Venezia, 1° agosto 2023 – Trivellare il mare Adriatico in cerca di gas, sì. Aumentare i finanziamenti regionali contro la subsidenza e il cuneo salino, no. È la conclusione cui è giunta oggi la seduta del Consiglio regionale del Veneto, chiamata ad approvare l’assestamento del bilancio di previsione 2023-2025: un ordine del giorno avanzato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, a margine dell’assestamento stesso intendeva infatti impegnare la Giunta di palazzo Balbi a individuare le misure finanziarie (aumentandole quando necessario) atte a contrastare i fenomeni idrogeologici consequenziali alle future trivellazioni, che giocoforza renderanno più fragile l’equilibrio lungo il litorale veneto.

A votare a favore sono state solo le opposizioni, che contano dieci rappresentanti in aula; monolitica invece la maggioranza di centrodestra nel respingere l’atto presentato dalla consigliera chioggiotta, valido anche con riferimento ai prossimi cicli di bilancio. «La destra non sorprende nemmeno più -esordisce Baldin- e per l’ennesima volta preferisce difendere gli interessi di bottega, nello specifico quelli del governo Meloni, anziché la popolazione litoranea e l’ambiente marino. Già il 18 aprile aveva votato contro la mozione che avevo presentato, assieme ad altri esponenti della minoranza, la quale chiedeva alla Giunta regionale di esprimere una forte presa di posizione nei confronti dell’esecutivo centrale, volta a risolvere la crisi energetica attraverso azioni mirate a sfruttare fonti di energia rinnovabile anziché fossile».

Anzi, solo una settimana fa il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto (Forza Italia) aveva annunciato che ai primi giorni di settembre avrebbe illustrato il decreto che autorizza la trivellazione dei giacimenti di gas nel mare tra Italia e Croazia: «Sarebbe la sentenza definitiva -argomenta la coordinatrice metropolitana del M5S- per l’aggravamento di un quadro già preoccupante, dove la subsidenza in atto si unisce al pericoloso fenomeno della risalita del cuneo salino dai fiumi, che distrugge i terreni immediatamente vicini alle foci, con grave pregiudizio per l’ambiente e per l’economia agricola».

Per questi motivi, l’ordine del giorno bocciato in aula si sarebbe agganciato ai fondi previsti per interventi di prevenzione e soccorso, a contrasto delle calamità naturali e in riparazione e ricostruzione di opere idrauliche: «A parole questa maggioranza combatte il rischio idrogeologico, conseguenza anche dei cambiamenti climatici -conclude Erika Baldin- ma nei fatti, quando si tratta di votare provvedimenti stringenti, non scongiura affatto l’evenienza di nuove catastrofi che dipendono dalla subsidenza e dalla risalita del cuneo. Prima di opporsi alle trivelle devono chiedere permesso a Roma: è questa l’autonomia che la Lega reclama ogni giorno?».

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HO VISITATO IL CARCERE DI VENEZIA. IN VENETO SUICIDI, SOVRAFFOLLAMENTO E CARENZE DI PERSONALE: IL MINISTRO NORDIO VUOLE OCCUPARSENE?

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Venezia, 4 luglio 2023 – «Trentadue detenuti suicidi in Italia dall’inizio dell’anno rappresentano il fallimento dello Stato, incapace di garantire la vita di chi è recluso. A Venezia, due suicidi nel giro di due settimane nella casa circondariale sono un campanello d’allarme. Chiedo alla Regione di attivarsi sia per le questioni sanitarie, di diretta competenza, che presso il governo per affrontare le criticità legate a sovraffollamento e carenza di personale. Le carceri venete stanno scoppiando, il ministro Nordio intende occuparsene?». Così Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, che nella giornata di oggi ha visitato la struttura di Santa Maria Maggiore.

«La visita era in programma da tempo», spiega la consigliera regionale. «In aprile ho presentato in Consiglio regionale una Risoluzione relativa alla situazione delle carceri venete, che già allora definivo tragica per sovraffollamento e carenze croniche di personale». Nell’atto, depositato il 19 aprile a Palazzo Ferro Fini e non ancora discusso dall’Assemblea, la consigliera Baldin cita i dati della relazione del Garante regionale dei diritti della persona riferita al 2022. «In questi mesi la situazione non è certo migliorata: a Venezia, i detenuti sono circa 200 a fronte di 160 posti assegnati. Il Veneto è la terza regione per sovraffollamento carcerario: il tasso di occupazione è pari a 127,54%, inferiore solo a Lombardia e Puglia, con picchi che raggiungono il 150%. Per quanto riguarda la carenza di personale della polizia penitenziaria, l’organico previsto è di 1.787 unità, ma gli agenti effettivi sono 1.551, cioè 236 in meno. A mancare sono anche gli educatori, con una media di 70 detenuti per professionista», aggiunge Baldin.

«Il sovraffollamento, combinato con le gravi carenze d’organico, rischia di pregiudicare quella funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione. Con la mia risoluzione, che chiedo urgentemente di votare, sollecito una risposta da parte del governo a un’altra questione: quella dell’Istituto Penale Minorile di Treviso, chiuso da aprile 2022 e ad oggi non ancora entrato in funzione», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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POLIZIA LOCALE, IL CONSIGLIO ACCOGLIE I MIEI ORDINI DEL GIORNO PER LA FORMAZIONE CONTINUA E LE POLIZZE ASSICURATIVE DESTINATE A OPERATRICI E OPERATORI

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Venezia, 6 giugno 2023 – «Accolgo con soddisfazione il voto favorevole ai due ordini del giorno che ho presentato assieme a Cristina Guarda di Europa Verde durante la discussione sul progetto di legge regionale in materia di polizia locale. Si tratta di due proposte volte a tutelare maggiormente gli operatori, continuamente esposti a un carico psicologico importante, e garantire così più sicurezza per tutte e tutti». Così la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Erika Baldin.

«Il primo ordine del giorno invita la Giunta regionale ad attivare al più presto un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento della polizia locale. La scuola per gli operatori potrà avere carattere regionale o interregionale, come previsto dalla normativa veneta in materia di polizia locale e politiche di sicurezza. La formazione permanente è essenziale per abbattere i fattori di rischio per i lavoratori», spiega Baldin.

«La seconda proposta, anch’essa approvata, riguarda i fattori di rischio a cui sono esposti gli operatori. Il Consiglio regionale ha quindi dato mandato alla Giunta di promuovere e favorire la stipula di convenzioni assicurative integrative, su base volontaria, che permettano ai componenti della polizia locale una maggiore e concreta copertura economica rispetto a possibili conseguenze fisiche dovuta all’esercizio dell’attività lavorativa».

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TRAGEDIA DEL VAJONT, LE CARTE PROCESSUALI SONO PATRIMONIO DELL’UNESCO E DEVONO RIMANERE ARCHIVIATE A BELLUNO

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Venezia, 24 maggio 2023 – «Le carte processuali del disastro della diga del Vajont devono rimanere custodite all’Archivio di Stato di Belluno. Mantenere lì quei documenti, recentemente inseriti nel Registro della Memoria Unesco, rappresenta una sorta di riconoscimento etico: la Regione si impegni quindi a scongiurare il ritorno dell’archivio processuale del Vajont a L’Aquila». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Veneto, che oggi ha depositato un’interrogazione a risposta immediata chiedendo alla Giunta «quali azioni intenda porre in essere per dar corso alla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel 2019, con la quale si impegnava la Giunta ad adoperarsi per garantire il mantenimento dei documenti presso l’Archivio di Stato di Belluno».

«Ho ritenuto doveroso sollecitare la Giunta, specie dopo l’inserimento delle carte processuali del Vajont nel registro del programma Unesco “Memory of the World”», sottolinea la consigliera regionale. E aggiunge: «venerdì il Giro d’Italia partirà proprio da Longarone con la tappa dolomitica più attesa, la numero 19. Un bel modo per omaggiare la memoria del Vajont nel sessantesimo anniversario della tragedia».

«Credo sia giusto che l’archivio rimanga qui, a Belluno, dove ogni anno ricordiamo le 1910 persone scomparse il 9 ottobre 1963 in quel disastro causato dall’uomo, non certo dalla natura. Una memoria quanto mai attuale, purtroppo, nel Veneto e nell’Italia funestati dal dissesto idrogeologico e dal cambiamento climatico: si direbbe che non abbiamo imparato dagli errori del passato», conclude Baldin.

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UN MORTO SUL LAVORO OGNI TRE GIORNI: IN VENETO MANCANO CONTROLLI E PREVENZIONE

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Venezia, 5 maggio 2023 – «Lo scorso anno in Veneto 113 persone sono morte sul lavoro. Sono i numeri di una strage, la statistica agghiacciante del Veneto maglia nera per la sicurezza sul lavoro nonostante le promesse della Giunta Zaia contenute nel “Piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro”. In quel documento, sottoscritto nel 2018 e rinnovato lo scorso anno, la Regione si era impegnata a rimpinguare gli organici degli Spisal: le poche assunzioni effettuate, tuttavia, non sono nemmeno sufficienti a pareggiare il turnover». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, commentando i dati presentati giovedì a Venezia dalla direzione regionale Inail. «Il 28 aprile, in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil del Veneto hanno ricordato che finora il Piano non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, in particolare per quanto riguarda il potenziamento degli organismi di controllo», aggiunge Baldin.

«Gli Spisal continuano a soffrire gravi carenze di organico, nonostante le promesse della Regione contenute nel Piano, con criticità che riguardano in particolare i tecnici della prevenzione. Il personale in servizio al 30 novembre 2022 era pari a 261 unità, contro una richiesta ad assumere personale per 447 unità da parte delle Ulss venete. Ulss che avevano ottenuto l’autorizzazione ad assumere fino a 359 unità: a livello regionale, quindi, si registra una carenza di quasi duecento professionisti stando alle richieste delle Ulss, e comunque di un centinaio di unità rispetto all’organico previsto dalla Regione», prosegue la consigliera regionale, citando i dati dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto ottenuti tramite un accesso agli atti.

«I dati Inail relativi al 2022 sono allarmanti in quanto fotografano l’impennata degli infortuni sul lavoro in Veneto, + 20,8% per un totale di 83.885 rispetto ai 69.427 dell’anno precedente. Tradotto: 230 infortuni al giorno, 365 giorni l’anno. La nostra regione è tra le poche in cui anche il numero dei morti è in aumento (+7,6%), rispetto al dato nazionale che vede un calo del -10,7%. Cosa aspetta la Regione a mantenere le promesse contenute nel Piano strategico e aumentare i controlli?», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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LE RICHIESTE DI CONDANNA PER I MAFIOSI INFILTRATISI AD ERACLEA E LE SENTENZE GIÀ EMESSE SIANO UN DETERRENTE PER EVITARE ULTERIORI INFESTAZIONI CRIMINALI

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Venezia, 28 aprile 2023 – La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, commenta le richieste di condanna che la Procura della Repubblica di Venezia ha formulato per 44 imputati al processo contro le infiltrazioni mafiose ad Eraclea: «Come sempre esprimo fiducia nei confronti del lavoro della magistratura -esordisce la consigliera- ma anche preoccupazione, sapendo che il territorio specifico è stato per anni interessato dalla presenza dei clan, capaci di alterare anche il libero gioco dell’economia immobiliare e addirittura di condizionare le elezioni, candidando loro referenti».

Baldin spiega che «le eventuali sentenze di condanna, pronunciate dalla magistratura giudicante, costituirebbero anche un deterrente per evitare ulteriori infestazioni criminali nella zona e nel Veneto. Perché dev’essere chiaro a tutte e a tutti che non la si può fare franca per sempre». La coordinatrice metropolitana del M5S ricorda anche le recenti parole del presidente della Giunta veneta, Luca Zaia, chiamato a testimoniare al processo come parte lesa: «Finalmente anche i vertici della Regione si sono accorti della presenza delle cosche a nordest. Bene che Zaia abbia riconosciuto il dubbio di non essere indenni da tali fenomeni, che chiaramente non sono circoscritti ad Eraclea e al Veneto orientale».

Amare invece le considerazioni riguardo la sindaca del paese, Nadia Zanchin di Forza Italia, che più volte ha cercato di sfuggire l’argomento: «Preoccuparsi solo dell’immagine turistica -conclude Erika Baldin- è miope, quando vi sono riscontri stringenti (come le sentenze già emesse per chi ha chiesto il rito abbreviato) relativi a circostanze che nessun amministratore o amministratrice locale vorrebbe nel proprio Comune. Peraltro Zanchin non ha ancora aderito, nel suo ruolo di sindaca pro tempore, ad Avviso Pubblico che promuove le attività antimafia nelle amministrazioni locali: penso sia arrivato il momento di farlo. E ribadisco di aver chiesto, e di continuare a chiedere, che Eraclea ospiti le Giornate nazionali antimafia».

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INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO IN PROVINCIA DI VENEZIA: LO SPISAL DEVE CONTROLLARE PRIMA, NON ARRIVARE DOPO. MA LA REGIONE NON NE STA POTENZIANDO IL PERSONALE

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Venezia, 13 aprile 2023 – Ancora un incidente mortale sul lavoro nel Veneziano, ancora una vita spezzata. La tragica fine di Arben Salliu, operaio albanese di 57 anni che ha perso la vita in uno stabilimento di Cona, non lascia indifferente Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale: «Assieme alla naturale solidarietà verso la famiglia di questo lavoratore -esordisce la consigliera- purtroppo non posso non ricordare che il Veneto è la terza regione per numero di vittime nei luoghi di lavoro durante i mesi di gennaio e febbraio, con nove decessi che aumentano del 29% rispetto ai dati dello stesso periodo nel 2022, rilevati dall’osservatorio Vega Engineering. Nell’area metropolitana di Venezia sono state 22 le scomparse di lavoratrici e lavoratori lungo lo scorso anno, e le denunce d’infortunio all’INAIL sono schizzate da oltre undicimila nel 2021 a oltre 15mila nel 2022, con un aumento del 34%».

Baldin si augura che le indagini in corso facciano piena luce e in tempi celeri: «Si parla di uno scoppio, o di un corto circuito, quale fonte dell’incidente. Ma lo SPISAL è intervenuto solo dopo i fatti: è evidente che la prevenzione è necessaria, ma la Regione del Veneto (pur essendosi impegnata a rafforzare gli organici) è ancora carente di almeno un centinaio di professionisti del settore». Un recente accesso agli atti da parte della coordinatrice metropolitana del M5S ha portato alla conoscenza delle cifre aggiornate al 30 novembre scorso: il personale in servizio allo SPISAL di Venezia è fermo a 41 unità, a fronte di un fabbisogno di 69 medici; quello autorizzato dalla Regione ammonta comunque a 55 professionisti.

È di ieri la denuncia, da parte della CISL veneta, che il Piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro -approvato dalla Giunta regionale nel febbraio 2022 e firmato tre mesi più tardi dalle confederazioni sindacali- non ha raggiunto gli obiettivi prefissati: «Il Piano -conclude Erika Baldin- prevede tavoli di settore per fissare standard di sicurezza in ogni impresa, che pure sono stati avviati. Ma evidentemente la carenza di personale addetto ai controlli preventivi, non successivi, si ripercuote nei comportamenti aziendali e, di conseguenza, purtroppo anche nel numero delle vittime».

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