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PERCHÉ L’ATER DI VENEZIA NON HA SFRUTTATO IL SUPERBONUS 110% AL FINE DI RISTRUTTURARE I 1555 ALLOGGI ORA NON ABITABILI, PER METTERLI A DISPOSIZIONE DI CHI ATTENDE UNA CASA?

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Venezia, 30 maggio 2023 – Come mai l’ATER di Venezia non ha inteso accedere ai fondi previsti per il Superbonus 110%, e utilizzarli nella ristrutturazione del proprio parco alloggi di edilizia residenziale popolare? Lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, attraverso un’interrogazione a risposta scritta, avanzata nei confronti della Giunta di palazzo Balbi.

«Nonostante siano moltissimi gli appartamenti in cattivo stato di manutenzione -argomenta la consigliera-l’ATER veneziana non ha speso un solo euro di quelli messi a disposizione nell’ambito del Superbonus. Eppure numerosi inquilini, in specie gli assegnatari degli immobili in via Camporese a Mestre, avevano inoltrato la richiesta di accesso.

Con ogni evidenza, si tratta di un’occasione perduta per risolvere la crisi abitativa nell’area metropolitana, frenando allo stesso tempo le occupazioni indebite. Ricordo che a Venezia e nella terraferma sono stati stimati 2249 appartamenti pubblici sfitti, di cui 1555 da ristrutturare in quanto carenti dei requisiti minimi di abitabilità. Il tutto a fronte di circa 1200 domande rimaste inevase in graduatoria: tanto che, ad esempio, i rimanenti alloggi potrebbero essere messi a disposizione delle studentesse e degli studenti universitari, data l’ingente domanda».

Baldin chiede pertanto di conoscere le ragioni di questo apparente disinteresse: «La Regione dica quali azioni intende realizzare, in via autonoma oppure tramite la stessa ATER, per ristrutturare gli alloggi già esistenti (in primis appunto quelli di via Camporese) e per porre fine alla crisi residenziale nel centro storico di Venezia, nella terraferma e nell’intera area metropolitana, tutte zone a diverso titolo segnate dallo spopolamento».

Stride soprattutto il confronto con quanto realizzato dalle ATER delle altre province: «I dati -sottolinea l’esponente del M5S- parlano chiaro, e dicono che ad esempio l’ATER padovana ha investito 191 milioni coperti dal Superbonus per risanare 57 abitazioni. Lo stesso è accaduto a Verona per 24 alloggi, a Rovigo per 13, a Treviso per 12 e a Vicenza per cinque. Solo Venezia e Belluno si sono chiamate fuori, e il fatto è del tutto inspiegabile».

La discrasia dei dati veneziani con quelli del resto della Regione non è l’unico aspetto nel focus di Erika Baldin: «Lo scorso novembre avevo presentato un progetto di legge regionale, in riforma dell’attuale legge 39/2017, il quale prevede l’ingresso nei consigli di amministrazioni delle ATER anche dei rappresentanti dei Comuni e degli inquilini. Ho intenzione anche di presentare un ordine del giorno al primo provvedimento in materia di bilancio, per chiedere di finanziare appunto la manutenzione ordinaria e straordinari di questi appartamenti: solo a Mira servirebbero risorse per un milione e mezzo…

Senza contare che c’è la possibilità da parte della Regione di acquistare gli immobili messi in vendita dall’INPS (26 a Padova, 14 a Vicenza, 5 a Treviso), a proposito della quale giace pure una mia interrogazione a risposta scritta. Sono tutti fattori concordi nel ritenere che la politica della Giunta regionale del Veneto riguardo il diritto alla casa sia ampiamente insoddisfacente».

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CARO AFFITTI A VENEZIA, IL SINDACO BRUGNARO È IMBARAZZANTE: DIMOSTRA DI NON CONOSCERE LA CITTÀ CHE AMMINISTRA

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Venezia, 19 maggio 2023 – «Poche cose sono più imbarazzanti di un sindaco che dimostra di non conoscere la propria città. Nella lingua inglese esiste una parola, “cringe”, che è perfetta per descrivere la sensazione evocata dalle dichiarazioni di Brugnaro sul caro affitti: secondo il leader di Coraggio Italia, se uno studente paga 700 euro di affitto vuol dire che si è fatto fregare e non merita la laurea. Ebbene, se Brugnaro crede che 700 euro per una stanza siano una truffa, dovrebbe essere lui a denunciare i gestori degli studentati che applicano tariffe anche superiori a quella cifra. A Venezia ce ne sono, il sindaco dovrebbe saperlo. Per non parlare del mercato privato, dove i prezzi sono schizzati alle stelle: Brugnaro evidentemente non conosce Venezia».

Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, che nella giornata di ieri ha depositato una mozione per chiedere alla Regione di intervenire contro il caro affitti, a sostegno degli studenti fuori sede, delle giovani coppie e delle famiglie venete. «Il Veneto guidato da Zaia è tra le regioni che finanziano di meno il diritto allo studio e le politiche per la casa. Poi non possiamo stupirci se i giovani veneti scelgono di andare a studiare o lavorare all’estero», osserva Baldin.

«Con le sue esternazioni Brugnaro manca di rispetto agli studenti sopraffatti dal caro affitti, che da giorni stanno vivendo in tenda davanti alle sedi universitarie di tutta Italia. “Si rimbocchino le maniche”? Da che pulpito! Brugnaro è sindaco di Venezia e capo di un partito nazionale, che fa parte della compagine di governo. Invece di fare la ramanzina ai giovani che chiedono solo di poter studiare, dovrebbe spiegarci quali soluzioni intende mettere in campo contro il caro affitti. Che non riguarda soltanto gli studenti fuori sede, ma anche le famiglie, le giovani coppie e i residenti della città storica, dove gli affitti sono sempre più alti a causa delle locazioni turistiche fuori controllo», conclude Baldin.

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CENTRI ESTIVI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ NEL MIRANESE E IN RIVIERA DEL BRENTA, L’ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF AVREBBE AIUTATO A TENERLI APERTI 6 SETTIMANE E NON 2

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Venezia, 16 maggio 2023 – «Se la Giunta regionale avesse istituito l’addizionale IRPEF per i redditi più alti, da destinare alle politiche sociali, non ci troveremmo in questa situazione». È categorica Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini, commentando la riduzione da sei settimane a quindici giorni dei centri estivi per le persone con disabilità, che la Conferenza dei sindaci del Distretto sanitario Dolo-Mirano ha deliberato negli scorsi giorni.

Continua la consigliera: «Comprendo le difficoltà dei Comuni, chiamati a pagare ogni anno il servizio, coordinato dall’ULSS 3 Serenissima. Ma non possono farne le spese i genitori, dal momento che la riduzione forzata dei centri estivi impatta contro i loro tempi di vita. Inoltre li costringe a rivolgersi a operatori privati, che naturalmente chiedono cifre ben diverse. Con tanti saluti all’universalità dei diritti, in specie per chi già versa in condizioni più difficili».

Baldin attacca quindi la giunta Zaia: «Lo scorso dicembre, in sede di approvazione del bilancio regionale, avevo presentato alcuni emendamenti atti a introdurre l’addizionale IRPEF, la quale avrebbe gravato sopra i redditi che oltrepassano i 50mila euro annui. Con questo gettito extra, sarebbe stato possibile ad esempio ridurre le rette per gli asili nido, finanziare le borse di studio e le residenze universitarie, e appunto mantenere i centri estivi disponibili per sei settimane anziché due».

L’esponente del M5S condivide anche le critiche della CGIL: «È infatti a rischio l’occupazione di cento operatrici e operatori, con contratto part time. Sono gli effetti di anni di tagli, di politiche restrittive peculiari della destra, la quale sia in Regione che al governo toglie servizi alle fasce più deboli e non intacca mai i patrimoni di quelle più abbienti. Una cosa è certa, torneremo alla carica nella prossima sessione di bilancio -conclude Erika Baldin- per chiedere e ottenere l’introduzione dell’addizionale IRPEF e la fine di queste politiche che mettono in ginocchio la solidarietà sociale pubblica».

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SOLIDARIETÀ ALLE STUDENTESSE E AGLI STUDENTI UNIVERSITARI ACCAMPATI IN TENDA PER PROTESTARE CONTRO IL CARO AFFITTI

Screenshot 2023-05-11 at 16-37-03 Caro affitti inizia la mobilitazione studenti accampati davanti al Bo

Venezia, 11 maggio 2023 – «Il MoVimento 5 Stelle è dalla parte delle studentesse e degli studenti che in questi giorni sono accampati in tenda davanti al Bo, a Padova, come in tante città universitarie d’Italia. La protesta dei giovani contro il caro affitti e la carenza di alloggi è sacrosanta, specie in Veneto dove le politiche per la casa sono del tutto inadeguate e i finanziamenti per il diritto allo studio sono ridotti al lumicino». Così Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo la prima notte del presidio permanente organizzato dall’Unione degli Universitari sotto il portico della sede dell’ateneo patavino.

«La casa in Veneto è diventata un lusso: i dati raccolti dall’Udu raccontano una situazione drammatica, con aumenti del +49% in un solo anno. A Padova, un posto in doppia costa 450 euro, mentre la stanza singola può arrivare fino agli 800 euro. Dei 14 mila studenti che cercano casa, solo il 5% trova risposta negli alloggi messi a disposizione dagli enti come l’Esu, l’azienda regionale per il diritto allo studio: sono anni che chiedo di aumentare i finanziamenti per l’edilizia studentesca, ma la Regione è sorda e si limita a stanziare il minimo previsto dalla normativa nazionale», dichiara Baldin.

«La migliore risposta al ministro Valditara la stanno dando questi ragazzi, con la loro protesta pacifica appoggiata anche dal sindacato e dal Sunia. Gli studenti sanno benissimo che la colpa del caro affitti non è dei Comuni, bensì dell’assenza di politiche per la casa e per il diritto allo studio a livello regionale e statale. Lo dimostrano i cartelli esposti attorno alle tende, che recitano “Donazzan ancora non rispondi?”. Del resto il Veneto guidato dalla Giunta Zaia è tra le regioni che finanziano di meno il diritto allo studio e le politiche per la casa. Sarà un caso, ma la nostra regione è anche tra quelle con i maggiori tassi di emigrazione giovanile verso l’estero».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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MUTUI E CARO AFFITTI, LE FAMIGLIE VENETE INDIFESE DOPO I TAGLI DI GOVERNO E REGIONE

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Venezia, 10 maggio 2022 – «La casa diventa sempre di più un lusso, tra il caro affitti e le rate dei mutui che sono schizzate alle stelle ormai sono migliaia le famiglie in difficoltà. Di fronte a questa emergenza, il governo e la Regione guidati dalla destra mostrano tutta la loro inadeguatezza: le politiche sulla casa sono totalmente inadeguate». Così Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, commentando i dati sull’aumento dei mutui, diffusi dall’associazione dei consumatori Adico di Mestre proprio nei giorni della polemica sul caro affitti nelle città universitarie.

Baldin annuncia il deposito a stretto giro di una mozione necessaria a «sollecitare la Regione e il governo a intervenire al più presto a sostegno delle famiglie colpite dal caro mutuo e dal caro affitti, che rischiano di mettere in ginocchio soprattutto le giovani coppie». «L’aumento del costo dei mutui, fotografato da Adico, vale 364 euro al mese a Venezia e 460 euro a Padova. Parliamo del +70% nell’arco di un anno. Preoccupano la stima secondo cui una famiglia su tre nel Veneziano fatichi a pagare dopo i rincari e 4.400 coppie under 35 sono a rischio pignoramenti. Il tasso del mutuo cresce ma lo stipendio resta lo stesso, ecco perché i consumi restano al palo», dichiara Baldin.

«Sul caro affitti, che colpisce in particolare gli studenti universitari, gli esponenti del governo stanno dimostrando la loro totale incompetenza: da un lato Valditara che cerca di scaricare la responsabilità sui Comuni dimenticando che la casa e il diritto allo studio sono competenze statali e regionali, dall’altro Salvini che annuncia di voler creare all’interno del suo ministero un dipartimento ad hoc, che però esiste già!», sottolinea Baldin e conclude: «Due gaffe belle e buone, con le quali la destra prova a camuffare le sue responsabilità politiche. È stato il governo Meloni a non rifinanziare né il fondo affitti né quello per le morosità incolpevoli! Fondo affitti che in Veneto non è mai stato incrementato, a differenza di altre regioni. Senza dimenticare che la Giunta Zaia è responsabile di una disastrosa riforma dell’edilizia residenziale pubblica, che ha comportato l’aumento dei canoni e non è stata in grado di risolvere il problema della carenza di alloggi pubblici. Il Veneto inoltre è tra le regioni che finanziano di meno il diritto allo studio, come ha ricordato proprio oggi l’Unione degli Universitari di Venezia».

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PREOCCUPANO I DATI DELL’ALCOOLISMO GIOVANILE, OCCORRE POTENZIARE I SER.D E LA PREVENZIONE A LIVELLO SCOLASTICO

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Venezia, 5 maggio 2023 – I dati emersi dall’Alcohol Prevention Day, organizzato dal dipartimento Dipendenze dell’ULSS 3 allarmano Erika Baldin. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale si concentra soprattutto sulla tendenza delle e degli adolescenti fra i 13 e 15 anni ad abusare di bevande alcooliche: «Dei 992 pazienti seguiti per questi disturbi nei cinque Ser.D della Serenissima nel 2021 -spiega la consigliera- sono 350 coloro che hanno meno di 25 anni. Il che significa che quando arrivano al Servizio sono già cronici».

Baldin osserva che molti di questi giorni «assumono comportamenti normali nei giorni lavorativi, mentre si danno agli eccessi durante i fine settimana. Il report relativo al 2020 segnalava già la tendenza ad associare l’alcool alle droghe sintetiche e pesanti, non tenendo comunque in considerazione le persone con problemi di dipendenza che ancora non si sono rivolte al Servizio».

Per far fronte a questa emergenza, l’ULSS 4 ha approntato progetti di promozione per i corretti stili di vita: secondo la coordinatrice metropolitana del M5S, potrebbero non essere sufficienti. «Così come -conclude Erika Baldin- potrebbe non bastare il potenziamento degli organici nei Ser.D, da me chiesto tramite un’interrogazione e che già sta vedendo i primi effetti nel territorio. La prevenzione è la chiave di tutto, a maggior ragione tramite interventi qualificati nelle scuole. Pare quasi che la società stia sottovalutando il fenomeno, il quale invece è grave e svela riflessi drammatici sia dal punto di vista della salute fisica (cirrosi epatiche, malattie cardiovascolari e non solo), sia delle esternalità negative. Penso ad esempio agli incidenti stradali provocati da persone in stato di ebbrezza».

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PER ALLEVIARE L’EMERGENZA ABITATIVA, LA REGIONE ACQUISTI I 45 APPARTAMENTI VENDUTI DALL’INPS A PADOVA, VICENZA E TREVISO: PRESENTATA UNA MIA INTERROGAZIONE

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Venezia, 2 maggio 2023 – La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, sposa la richiesta avanzata a mezzo stampa dal segretario veneto del sindacato inquilini SUNIA, Emilio Viafora, che nei giorni scorsi aveva suggerito alla Regione e ai Comuni di acquistare gli immobili recentemente messi nel mercato dall’INPS. «Trovo opportuna questa ipotesi -spiega Baldin- dal momento che occorre evitare la speculazione edilizia da parte di grandi società private, che acquisterebbero le case a prezzi molto bassi per rivenderle a cifre non accessibili alla maggioranza dei possibili compratori».

Nella circostanza, si tratta di 45 appartamenti già dell’INPDAP (l’istituto, ormai soppresso, che curava la previdenza dei dipendenti della pubblica amministrazione): «Sono 26 alloggi a Padova -specifica Baldin- più 14 a Vicenza e cinque a Treviso. La soluzione del loro acquisto da parte degli enti locali contribuirebbe a calmierare i prezzi di vendita, vista la perdurante emergenza abitativa in tutta la regione».

A tal proposito, l’esponente del M5S ha protocollato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata alla Giunta di palazzo Balbi: «Da tempo seguo la drammatica questione della residenza, in particolar modo a Venezia e nella laguna -conclude Erika Baldin- ed è tempo di conoscere quali azioni la giunta Zaia intenda porre in essere, per quanto di propria competenza, al fine di uscire dall’emergenza e fornire una casa a tutte e tutti coloro che ne hanno bisogno».

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VENETO E VENEZIA IN DEFICIT DI ASILI NIDO PUBBLICI, PRESENTERÒ UNA MOZIONE AFFINCHÉ LA REGIONE PIANIFICHI DI AUMENTARE GLI STANZIAMENTI A BILANCIO

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Venezia, 29 aprile 2023 – Emergenza asili nido, il Veneto e l’area metropolitana di Venezia in maglia nera. I dati emersi nei giorni scorsi e pubblicati dai media riportano come l’offerta pubblica nella regione sia la più carente d’Italia (27 posti ogni cento bambini) e, in specie, nel Veneziano la cifra scenda a 26. «Questo a fronte di una media UE di 33 posti ogni cento bambini -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- mentre dal 2030 lo standard europeo sarà di 45 posti».

La consigliera annuncia quindi che presenterà una mozione al fine di impegnare la Regione del Veneto a farsi promotrice, avanti il governo, della priorità rappresentata dalla carenza di asili
nido pubblici, soprattutto in Veneto: «Lo scopo principale della mozione -prosegue Baldin- è rivedere la pianificazione regionale, nel senso di prevedere maggiori finanziamenti da stanziare a favore degli asili nido pubblici».

Un vero e proprio progetto, che passa attraverso ulteriori fondi a bilancio, anche per non correre il rischio (oggi concreto) di perdere l’erogazione prevista nel PNRR per i progetti già ammessi, in quanto sussistono ritardi negli adempimenti burocratici e nelle gare: «Ma soprattutto -continua la coordinatrice metropolitana del M5S- potenziare la rete di asili nido pubblici, in linea con gli standard europei, ha notevoli riflessi sotto l’aspetto sociale, come ad esempio rendere sostenibili le spese per le rette a tutte le tasche».

Molti genitori, infatti, si trovano costretti a scegliere tra il lavoro di entrambi e far nascere un figlio: «Quasi sempre a rinunciare all’impiego è la donna -conclude Erika Baldin- con gravi ripercussioni nel bilancio familiare e nel gender gap, non solo salariale. Fa specie che il governo Meloni e le amministrazioni di destra spingano sulla leva demografica, e poi non dotino i genitori degli strumenti necessari per affrontarla, come appunto gli asili nido pubblici che consentono alle donne di lavorare all’esterno anziché stare in casa. È una questione cruciale per il welfare dei prossimi anni, e va risolta ora: altrimenti bisognerà dire addio alle politiche per la natalità e anche al PNRR».

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DUE PSICHIATRI INTEGRATI NEI SER.D DI MESTRE E MIRANO: SODDISFATTA PER AVER ACCELERATO QUESTO PROCESSO, MA LA RISPOSTA ALLE DIPENDENZE NON PUÒ ESSERE SOLO MEDICA

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Venezia, 12 aprile 2023 – Due medici psichiatri ai Ser.D di Mestre e Mirano, al posto di uno. È soddisfatta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, dalla risposta letta oggi in aula dall’assessora alla Sanità, Manuela Lanzarin: «L’8 febbraio scorso infatti -spiega la consigliera- avevo presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta, chiedendo di non sguarnire i servizi sociali relativi alle dipendenze nella terraferma veneziana. Aver sollevato questo problema ha accelerato la sua soluzione».

Davanti a tale atto, la Regione ha chiesto una memoria al direttore generale dell’ULSS 3 Serenissima, Edgardo Contato, il quale ha comunicato che il trasferimento di un medico dal Ser.D di Mestre -circostanza che ha causato l’interrogazione di Baldin- è stato nel frattempo compensato dall’arrivo di un medico dal Dipartimento di Salute Mentale. Analogo percorso compirà nei prossimi mesi un suo collega dal DSM al Ser.D di Mirano, a copertura di tutti i posti vacanti nella stessa disciplina.

«Rimane scoperto solo un ruolo da medico ambulatoriale interno, specialista in tossicologia», riferisce l’assessora Lanzarin: «L’ULSS 3 lo sta cercando, dal momento che la figura non è presente nella graduatoria in corso. La sanità veneziana sta operando affinché il numero dei medici nei Ser.D sia al livello previsto dalla dotazione organica». Gli effetti dannosi delle dipendenze da sostanze stupefacenti a Mestre e Marghera rimangono tuttavia ingenti: la cittadinanza sta reagendo, prova ne sono la grande manifestazione dello scorso 24 febbraio e il nuovo incontro, in programma giovedì 20 aprile, proprio dedicato agli abusi da eroina.

La risposta tuttavia non può essere solo medica, indipendentemente dal ripristino degli organici in forza ai Ser.D: «Al centro della mia iniziativa politica -spiega la coordinatrice metropolitana del M5S- c’è il concetto di rigenerazione urbana, in specie nella zona della stazione. Lo scorso dicembre avevo presentato un emendamento alla Legge di Stabilità regionale, attraverso il quale chiedevo alla Giunta veneta di erogare un milione di euro per finanziare progetti di inclusione sociale e culturale e di sensibilizzazione agli effetti delle dipendenze, anche attraverso eventi a ingresso gratuito».

Il modello poteva ispirarsi a quello padovano di Greenline, elaborato e attuato dalle associazioni di volontariato, e finalizzato ad affiancare sotto l’aspetto sociale la necessaria repressione dei fenomeni criminosi: «Purtroppo -conclude Erika Baldin- la maggioranza ha risposto picche a questa richiesta di contributo in sede di bilancio. Eppure è evidente che solo rigenerando l’area sarà possibile far appartenere nuovamente quei luoghi alle cittadine e ai cittadini che li abitano senza delinquere.

Colgo comunque con soddisfazione l’esito alla mia interrogazione, poiché significa che la Regione del Veneto e l’ULSS 3 Serenissima stanno comprendendo come sia diventato cruciale evitare che i comportamenti alterati dalle tossicodipendenze e dalle ludopatie producano ulteriori problemi di ordine pubblico e alla serenità familiare. Gli arresti degli spacciatori di strada non bastano ad arrestare le organizzazioni criminali, che possono contare sopra una disponibilità pressoché illimitata di “manovalanza” illegale, pescata tra coloro che vivono ai margini della società».

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LA REGIONE FINANZI LE ATER PER LA MANUTENZIONE E RISTRUTTURAZIONE DEGLI ALLOGGI SFITTI E INAGIBILI

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Venezia, 5 aprile 2023 – C’è fame di alloggi popolari in Veneto, eppure tanti sono sfitti perché da ristrutturare o addirittura inagibili. «L’appello lanciato alla Regione dal sindaco di Mira, Marco Dori -interviene la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin- non va lasciato cadere nel vuoto. Sono infatti le amministrazioni locali le prime a risentire di una situazione che vede l’impossibilità di far fronte a tutte le richieste, col rischio che esploda una bomba sociale».

Per questo motivo, la consigliera annuncia la presentazione di un ordine del giorno al primo provvedimento in materia di bilancio: «Chiederò infatti che la Regione finanzi finalmente la manutenzione degli alloggi in capo alle ATER, cosa che non succede da tempo, in modo tale da renderli disponibili per coloro che ne hanno bisogno. Solo nella realtà di Mira servirebbero risorse per un milione e mezzo di euro».

La coordinatrice metropolitana del M5S stigmatizza il fatto che, dal recupero e dall’assegnazione in conto vendita di numerosi appartamenti in tutto il Veneto, i ricavi non vengano reinvestiti nelle cruciali politiche abitative: «Manca infatti un piano per la costruzione di nuove abitazioni in una fase assai difficile per fasce sempre crescenti di popolazione, le quali non vengono sostenute nel pagamento degli affitti né in quello dei mutui, spingendole addirittura agli sfratti per morosità».

Alla riforma delle ATER è peraltro dedicato un progetto di legge regionale, avanzato dalla stessa Erika Baldin, il quale postula la presenza dei sindaci e dei rappresentanti degli inquilini nei consigli di amministrazione delle Agenzie Territoriali di Edilizia Residenziale, affinché la voce degli utenti e i bisogni delle città siano portati nei luoghi dove vengono decise le politiche per la casa.

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