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Chioggia

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IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA UNANIME IL MIO ORDINE DEL GIORNO PER ESTENDERE AL TRATTAMENTO DEL CUNEO SALINO LE MISURE DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE

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Venezia, 18 aprile 2023 – È stato approvato all’unanimità, oggi in Consiglio regionale, l’ordine del giorno che Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, ha presentato in calce al progetto di legge per la disciplina e la gestione delle acque meteoriche. L’iniziativa della consigliera ha trovato d’accordo maggioranza e opposizione nell’allargare la questione anche al cuneo salino, il fenomeno per cui l’acqua del mare penetra all’interno delle foci fluviali, modificando la salinità dei terreni coltivati con grave pregiudizio per l’agricoltura.

«Grazie a questo intervento -spiega Baldin- le disposizioni del progetto di legge regionale verranno estese non solo agli effetti della siccità e delle precipitazioni intense, ma anche al contrasto della risalita del cuneo salino». Continua l’esponente del M5S: «Lo spirito stesso dell’iniziativa legislativa va in questa direzione, poiché il recupero dell’acqua piovana si associa alle necessità idriche evidenti nelle aree contigue alle foci». Tra le zone maggiormente interessate dall’ordine del giorno avanzato da Erika Baldin ci sono le frazioni a sud del Comune di Chioggia e l’intero Basso Polesine.

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FERROVIA CHIOGGIA – PIOVE DI SACCO, LA GIUNTA REGIONALE NON FINANZIA LO STUDIO DI FATTIBILITÀ CHE PURE AVEVA APPROVATO. COSÌ RESTA UNA SCATOLA VUOTA

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Venezia, 7 marzo 2023 – Una scatola vuota. È lo studio di fattibilità per la costruzione della tratta ferroviaria tra Chioggia e Piove di Sacco, che pure il Consiglio regionale del Veneto aveva votato all’unanimità dei presenti lo scorso 15 dicembre: oggi infatti l’assemblea di palazzo Ferro Fini ha respinto, con soli otto voti favorevoli a fronte di 33 contrari, un nuovo ordine del giorno promosso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, il quale intendeva assumere in capo alla Regione l’impegno a sostenere economicamente la realizzazione di questo stesso studio.

«L’ordine del giorno numero 128, infatti -ricorda la consigliera- impegnava l’ente solo a sottoscrivere un protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana per predisporre tale strumento fondamentale. Non prevedeva alcuno stanziamento di fondi a bilancio, necessario per dare gambe a un progetto che la comunità di Chioggia attende da circa 140 anni». Baldin, che aveva sottoscritto l’odg di dicembre assieme al consigliere leghista Marco Dolfin, chiedeva quindi che la Giunta regionale concretizzasse tale mandato consiliare affinché lo studio non rimanesse lettera morta sulla carta.

La neocoordinatrice metropolitana del M5S è rimasta delusa dall’atteggiamento della maggioranza, e in particolare dello stesso Dolfin, promotore dell’ordine del giorno tre mesi fa: «Succede non di rado che, messo alle strette tra le esigenze della città e gli ordini di scuderia, egli scelga di sostenere i secondi. Peccato, perché non è sufficiente attivarsi nero su bianco con RFI, se non viene prevista una copertura finanziaria pubblica».

La Regione -conclude Erika Baldin- «dica chiaramente che non vuole finanziare lo studio di fattibilità per la ferrovia Chioggia-Piove di Sacco, la quale consentirebbe all’area meridionale del Veneziano di congiungersi in tempi più celeri al capoluogo come a Padova, rompendo il monopolio automobilistico con la conseguenza di intasare meno le strade ed inquinare meno».

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DISSERVIZI LUNGO LA LINEA 80 DEGLI AUTOBUS TRA SOTTOMARINA E VENEZIA, LA CITTÀ METROPOLITANA DI BRUGNARO NON RISPONDE NEMMENO ALLA REGIONE

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Venezia, 7 marzo 2023 – La linea 80 degli autobus tra Sottomarina e Venezia torna all’attenzione del Consiglio regionale del Veneto. Nella seduta di stamane, l’assessora ai Trasporti, Elisa de Berti, ha informato di aver sollecitato formalmente la Città Metropolitana di Venezia -titolare del contratto di servizio con Arriva Veneto- affinché relazioni in ordine alle misure organizzative da attuare per evitare le criticità e i disservizi in atto. L’iniziativa della Regione ha avuto luogo lo scorso 2 dicembre 2022, ma ad oggi nessun riscontro dalla Città Metropolitana è stato comunicato all’ente sovraordinato: «La Città Metropolitana di Luigi Brugnaro non risponde nemmeno alla richiesta della Regione -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini- e questo non depone certo a suo favore. Ringrazio tuttavia la Giunta per essersi attivata». 



La stessa consigliera, il 7 febbraio, aveva inviato una mail alla compagnia di trasporti, per sollecitare la soluzione al sovraffollamento della corsa diretta in partenza alle 7 del mattino da Sottomarina verso Venezia: «La società ha risposto nei fatti -conferma Baldin- tornando ad utilizzare autobus a due piani, in modo che nessun utente sia più costretto a rimanere in piedi per un’ora già dopo poche fermate. Ma gli altri temi sottoposti nell’interrogazione all’assessora De Berti, il 16 novembre 2022, rimangono tuttora irrisolti».



La coordinatrice del M5S si riferisce alla «mancanza di corse bis, specie di notte e per il rientro delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari. Molte persone per questo motivo continuano a essere lasciate a terra lungo la strada 309 Romea, costrette ad attendere ulteriori trenta minuti entro stalli a volte sprovvisti di pensilina». Inoltre, l’assenza di tendine parasole e di braccioli dal lato corridoio in alcune vetture, oltre alla carenza di segnalazioni digitali della fermata successiva, particolarmente utili per chi non viaggia spesso. «Pagare biglietti e abbonamenti costosi senza poter fruire di un servizio efficace -conclude Erika Baldin- è ingiusto e fastidioso: la Regione deve provvedere, per quanto possibile, a eliminare anche queste diseguaglianze tra le differenti parti del suo territorio».

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ILLUSTRATO A CHIOGGIA IL MIO BILANCIO DI METÀ MANDATO DA CONSIGLIERA REGIONALE

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Chioggia, 5 marzo 2023 – A distanza di due anni e mezzo dalla sua rielezione al Consiglio regionale del Veneto, Erika Baldin traccia il proprio bilancio di metà mandato. Per farlo ha scelto di organizzare una conferenza con i media alla sala dei Lampadari del Comune di Chioggia: «Non solo perché si tratta del territorio dove sono nata e ho vissuto -spiega la capogruppo del MoVimento 5 Stelle- ma anche perché qui, il 20 settembre 2020, ho conquistato 1228 dei quasi duemila voti con cui sono stata eletta in tutta l’area metropolitana. Avverto quindi la responsabilità di rendere conto a questa comunità delle tante iniziative intraprese e dei risultati raggiunti nell’attività istituzionale. È compito di ogni rappresentante della cittadinanza essere accountable, ovvero fornire documentazione e ragguagli del proprio mandato alle elettrici e agli elettori, per trasparenza e continuo contatto con il territorio».

 

Al suo fianco Baldin ha voluto Daniele Stecco, già assessore e ora capogruppo del M5S al Consiglio comunale clodiense: «Molte azioni, comprese quelle per il prossimo futuro, le compiamo assieme in sinergia -continua la consigliera regionale- ed è importante per me avere accanto il MoVimento, del quale sono stata nominata coordinatrice metropolitana, che da oltre dieci anni condivide le stesse battaglie per la politica pulita e dalla parte giusta». Erika Baldin ha messo a disposizione il riepilogo numerico e l’enunciazione degli atti prodotti dall’ottobre 2020 a oggi, comprensivi degli emendamenti all’ultima sessione del bilancio regionale: spiccano gli undici progetti di legge sottoscritti, di cui sei da prima firmataria, nei settori della casa, dell’ambiente, della sanità e delle politiche sociali. Questi ultimi vedono partecipe l’esponente dell’opposizione anche ai lavori della V Commissione consiliare permanente dedicata.

I progetti di legge regionale firmati Baldin riguardano il registro degli operatori sociosanitari a vantaggio dei pazienti, l’istituzione della figura dello psicologo scolastico, l’edilizia residenziale pubblica (con i rappresentanti di Comuni e inquilini nei consigli di amministrazione di ATER), la gestione dei rifiuti spiaggiati, le liste di attesa nella sanità. Mercoledì 8 marzo approderà in seno alla competente Commissione a palazzo Ferro Fini il suo progetto di legge regionale, relativo ai prodotti sfusi e alla spina, come ad esempio i detersivi, al fine di rendere plastic free la Regione come aveva fatto la giunta di Alessandro Ferro nella precedente legislatura.

Martedì 7 invece sarà discussa nella seduta plenaria del Consiglio regionale la mozione di Erika Baldin che chiede alla Regione di manifestare la propria contrarietà alle nuove trivellazioni di idrocarburi nell’Adriatico settentrionale: «Un tema sentitissimo -prosegue la capogruppo stellata- sia dagli ecologisti che dalle categorie economiche del territorio, che ha trovato fin qui l’opposizione delle amministrazioni del Polesine ma non quella della giunta comunale in carica». Coronano il quadro diciotto risoluzioni (tre da prima firmataria), 54 mozioni (16 a prima firma), 76 interrogazioni a risposta immediata (43), 39 a risposta scritta (delle quali 15 “in proprio”).

L’impegno della Baldin nei palazzi veneziani ha avuto spesso al centro le necessità di Chioggia: tra i tanti atti presentati, quelli relativi alla residenza per anziani, i fondi ottenuti a sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico, le difficoltà organiche dei Ser.D per combattere le dipendenze, il rischio che una centrale nucleare venga installata ai margini della laguna, il dissesto idrogeologico a Punta Gorzone, le condizioni di viaggio dei passeggeri lungo la linea 80 e il cambio di passo per la ferrovia Chioggia-Rovigo, il ritorno dei servizi igienici nei vaporetti, il secondo ponte che attraverserà il Brenta e frenerà la risalita del cuneo salino, la soluzione delle crisi aziendali e la salvaguardia dei posti di lavoro, il caporalato e il “lavoro povero”, la difesa del superbonus 110% e delle ludoteche comunali clodiensi dalle decisioni della maggioranza.

La conferenza di sabato è stata anche l’occasione per illustrare i nuovi provvedimenti allo studio del MoVimento 5 Stelle in Regione e in Comune: in primis, una mozione mirata a finanziare lo studio di fattibilità per l’ipotetica tratta ferroviaria tra Chioggia e Piove di Sacco, della quale si parla da circa 140 anni. Ma soprattutto quello che il M5S ha definito “pacchetto cultura”, e che comprende l’istituzione di una Chioggia Film Commission in seno al Comune lagunare, con personale formato ad hoc e la fornitura di elenchi di professionisti, artigiani, compagnie locali di supporto alle produzioni cinematografiche nazionali che stanno scegliendo la città per i loro set: in tal senso, un ordine del giorno sarà avanzato da Daniele Stecco al Consiglio comunale e contemporaneamente un’altra mozione verrà presentata dalla Baldin in Consiglio regionale.

Quindi, la futura governance del teatro Astra e di palazzo Granaio: i Cinque Stelle pensano a una Fondazione, con golden share del Comune almeno al 51% e il coinvolgimento di istituzioni quali la Biennale di Venezia, per la parte artistica. In questa Fondazione potrebbero trovare posto anche la Biblioteca Sabbadino, il Museo civico e l’Archivio storico, da far conoscere e da promuovere per i quasi mille anni di storia documentale che conserva al suo interno: «Una ricognizione del patrimonio culturale della città è doverosa», spiega Baldin. «A partire dai depositi del Museo civico, che sono ingenti e nascosti alla vista: un museo da ripensare in chiave novecentesca per inglobare le memorie che si stanno perdendo, orali, tattili, fotografiche. Ad esempio, in una casa di Chioggia c’è ancora il torchio originale del 1872 (tipografia Bullo) con cui sono stati stampati i libri, i giornali e i manifesti della città, che sta cercando una sistemazione».

Erika Baldin e Daniele Stecco ipotizzano anche «un piano di residenze artistiche con luoghi, tempi e risorse per attrarre giovani makers da ogni dove, producendo qui qualcosa che resta alla città, in tutti i campi dello scibile e dello spettacolo», senza dimenticare che la giunta del M5S era riuscita a far sdemanializzare Forte San Felice dopo circa 650 anni: «I restauri devono proseguire -commentano i due consiglieri- e la stessa Batteria deve essere resa visitabile per più ore ai chioggiotti e ai turisti». Stecco ricorda che «quando ero in giunta -ricorda Stecco- avevamo pianificato una programmazione pluriennale di grandi mostre artistiche, come Warhol e Banksy, e avevamo approvato fin da subito la candidatura di Chioggia a capitale italiana della cultura».

I temi che investono l’attività amministrativa del Comune di Chioggia sono stati al centro della relazione del capogruppo stellato in Consiglio comunale: «Che fare con il contratto di servizio di ACTV? Sarà in house o andrà a gare? Dico no all’incertezza per lavoratori e utenti. Mi spaventa la scadenza della proroga il 31 marzo: manca meno di un mese, poi ACTV sarà obbligata a far pagare al Comune un milione e mezzo fuori bilancio. Il che significa ulteriori aumenti, oppure ulteriori tagli. È chiaro a tutti, invece, che incentivare l’utilizzo degli autobus riduce il traffico privato, con le conseguenze positive in termini di inquinamento e non solo».

Daniele Stecco è stato in prima linea anche nella richiesta di aiuti alle famiglie: «L’amministrazione ha aumentato le tasse -evidenzia l’esponente del M5S- togliendo la soglia di esenzione per applicare l’addizionale comunale IRPEF. Il caro bollette ha colpito anche le associazioni che trasportano le persone in ospedale,ma dal Comune non si è visto niente. Così come per la TARI, che aumenterà ancora con l’approvazione del piano tariffario 2023-2025, in programma ad aprile. Lancio anzi un’appello alla giunta: preveda almeno contributi per i redditi più bassi». Il Comune, osserva Stecco, non ha colto il bando per munirsi di nuovi compattatori della plastica: «E le isole ecologiche interrate, previste da una delibera della giunta Ferro, che fine hanno fatto?». Il consigliere non vede passi in avanti nemmeno verso lo smantellamento del deposito di gpl in Val da Rio, dopo le richieste dell’UNESCO (era stato il governo Conte II a fermare i lavori), mentre anche a livello comunale è in arrivo da parte del MoVimento 5 Stelle un’interrogazione al sindaco per dire no alle trivelle petrolifere in Adriatico.

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L’IPAB DI CHIOGGIA RIMANGA NEL CONSORZIO GERAS, NO A FUGHE IN AVANTI VERSO VENEZIA

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Chioggia, 15 febbraio 2023 – Le indiscrezioni di stampa, che vorrebbero Giancarlo Ruscitti nominato al vertice della residenza per anziani di Sottomarina, incontrano la forte perplessità del MoVimento 5 Stelle. L’attuale presidente del consiglio di amministrazione -in scadenza a marzo- Andrea Giovanni Zennaro, nonostante alcune considerazioni positive riguardo la figura del possibile successore («si tratterebbe di una figura importante, che potrebbe aiutare l’istituto anche tramite una solida rete istituzionale, specie in seno alla Regione»), paventa il rischio che la manovra sia finalizzata a spacchettare fin da subito il costituendo consorzio Geras, nel quale l’IPAB clodiense sarebbe inserito assieme alle analoghe strutture di Mirano e Dolo.

«Non sfugge ad alcuno -specifica Zennaro- che il possibile incarico all’attuale dirigente della sanità trentina farebbe gravitare la casa di riposo clodiense nell’orbita della Fondazione Venezia Servizi alla Persona, la quale aveva già manifestato le proprie “mire” verso le residenze Arcobaleno e Boschetto». Secondo il presidente in carica, Chioggia diventerebbe una mera succursale di Venezia: «E non sarebbe la scelta migliore né per l’ente locale, che perderebbe autonomia, né per le spese, indubbiamente e progressivamente inferiori all’interno di Geras. Ma soprattutto per i lavoratori, che solo entro il consorzio avrebbero la certezza di continuare a operare nella città dove abitano. Questo anche perché nelle RSA del capoluogo lavorano molte chioggiotte e chioggiotti, che verrebbero facilitati a tornare una volta che l’intero complesso sarà gestito dalla stessa fondazione. Con il rischio che chi oggi lavora a Chioggia venga invece trasferito a Venezia».

Fa eco Erika Baldin, capogruppo del M5S al Consiglio regionale del Veneto: «Faccio mie le preoccupazioni espresse anche dalla CGIL -esordisce la consigliera- relative alla situazione d’incertezza in cui versano lavoratrici e lavoratori, a cominciare dai precari in appalto. Leggo che Ruscitti si sarebbe candidato dopo l’irrituale richiesta del sindaco di Chioggia: ma il Comune quali intenzioni ha, riguardo l’IPAB? Non si può eludere il tema, perché le persone anziane e fragili meritano servizi di eccellenza (e, magari, di cambiare anche la prospettiva psicologica che le porta a essere relegate in queste strutture), mentre chi vi opera all’interno ha il diritto di conoscere con sicurezza il proprio futuro. Il consorzio Geras sta nascendo ora, e c’è già chi lo vuole distruggere».

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RIMPASTO DI GIUNTA A CHIOGGIA DOVUTO ALLA CRISI TRA I PARTITI DI MAGGIORANZA. IL SINDACO ESPLICITI LE SUE DICHIARAZIONI UFFICIALI

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Venezia, 10 febbraio 2023 – Al riguardo dell’uscita dalla Giunta dei due ex assessori comunali di Chioggia, Elisabetta Griso e Pierluigi Serafini, la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, ritiene sia «verosimile che il sindaco Armelao abbia subito “pressioni” politiche da due dei partiti della maggioranza. Ed è stato costretto a licenziare gli assessori (sconfessando le sue stesse scelte fiduciarie) per pacificare la Lega, che fino ad ora si ritiene quasi estromessa, quando invece esprime il sindaco e il presidente di SST». 



Secondo la consigliera regionale, le parole utilizzate dal sindaco («Griso influisce negativamente», licenziamento «meramente finalizzato a salvaguardare l’immagine dell’ente e la serena prosecuzione del mandato») nel decreto di revoca «sono gravi, e chiamano in causa prima di tutto la sua stessa capacità di scelta delle persone. Il sindaco -aggiunge Baldin- dovrebbe rendere conto di queste dichiarazioni, esplicitandole e facendo conoscere alla città in cosa l’assessora influiva negativamente e quale sarebbe la lesione dell’immagine dell’ente».

Prosegue l’esponente del M5S: «La giunta è minata dai contrasti, nei temi e per il potere, all’ordine del giorno tra la Lega e Fratelli d’Italia: si veda anche l’andamento del bilancio. Il territorio merita di più e di meglio che non due nuovi assessori premiati solo perché militanti, ma provenienti da altre città e altre esperienze professionali, distanti dalle deleghe loro affidate. Davanti a questa autoreferenzialità -conclude Erika Baldin- le opposizioni sappiano coltivare il filo di un disegno comune e offrirsi fin d’ora quale alternativa credibile quando, presto o un po’ più tardi, si tornerà a votare».

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LINEA 80, PASSEGGERI DELLE CORSE DIRETTE DEL MATTINO COSTRETTI A STARE IN PIEDI FIN DA SOTTOMARINA. ARRIVA VENETO RIPRISTINI AUTOBUS A DUE PIANI E CORSE BIS

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Venezia, 7 febbraio 2023 – Il deterioramento delle condizioni di viaggio per lavoratori e studenti pendolari, che nelle prime ore del mattino si servono della linea 80 tra Sottomarina e Venezia, sono al centro dell’attenzione della capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin. La consigliera infatti ha inviato una richiesta scritta alla società concessionaria Arriva Veneto, affinché provveda a mitigare i disagi che negli ultimi giorni si sono abbattuti sopra l’utenza: «Ricevo segnalazioni -spiega Baldin- di autobus già stracolmi alla terza fermata dopo la partenza dal capolinea di Sottomarina, con i passeggeri costretti a rimanere in piedi per un’ora fino a Venezia».

Il motivo è che, in specie per la corsa diretta delle 7 verso il capoluogo (ma non è l’unica), l’azienda sta utilizzando veicoli a un solo piano, e senza istituire corse bis: «Il vantaggio di evitare il tragitto lungo Borgo San Giovanni e il quartiere Tombola -prosegue l’esponente del M5S- viene perduto quando i posti a sedere sono già tutti occupati. Dal momento che il conducente continua a far salire persone nelle prime fermate di terraferma, è evidente che in caso di frenata il rischio per la loro stabilità e incolumità si aggrava. Senza contare le inevitabili incomprensioni, se non litigi, tra coloro che devono salire o scendere e chi deve spostarsi per consentire, appunto, di portare a termine l’operazione necessaria».

Erika Baldin riferisce anche che lo stesso bus delle 7, diretto da Sottomarina, «spesso e volentieri effettua tutte le fermate quando è già colmo, mentre le corse bis che partono vuote e sono destinate a ricevere l’utenza dal centro di Chioggia arrivano a destinazione addirittura prima. Un controsenso in termini, per molte e molte lavoratrici, lavoratori, studentesse, studenti dell’area meridionale metropolitana, che con i propri abbonamenti sostengono la vostra attività». La soluzione avanzata consiste nel ripristino dei bus a due piani anche per la tratta diretta, almeno nelle ore di trasferta dei pendolari, magari rafforzandola attraverso la reistituzione di corse bis.

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IL GOVERNO NON STA FINANZIANDO LA Z.L.S. DI MARGHERA, CHIOGGIA E POLESINE. LO AVEVAMO PREVISTO, FINORA È SOLO PROPAGANDA. MA SI RISCHIA DI PERDERE IL TRENO

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Venezia, 26 gennaio 2023 – La Zona Logistica Semplificata, istituita per attrarre investimenti nell’area compresa tra Porto Marghera e il Polesine, è tuttora una scatola vuota. Se n’è accorto anche l’assessore regionale Roberto Marcato, che mercoledì ha bollato come «miope e incapace» il governo centrale di centrodestra, colpevole di non aver ancora approvato il decreto attuativo in grado di finanziare il progetto: «È accaduto esattamente ciò che avevamo previsto -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini- quando, nella discussione della legge di stabilità regionale, assieme alla collega Cristina Guarda di Europa Verde avevamo presentato un emendamento che intendeva spostare al gennaio 2024 l’avvio della ZLS, dal momento che le risorse da parte del Governo non erano ancora state stanziate, e quindi tutto ciò che stava accadendo attorno a questa importante prospettiva era ed è solo propaganda».

Ma le imprese investitrici e le amministrazioni locali non possono più attendere oltre: «Si tratta -ricorda la consigliera- di un contesto da due miliardi e mezzo di euro, con circa 180mila nuovi posti di lavoro previsti, l’incremento del 40% per le esportazioni e dell’8.5% per il traffico portuale. Senza l’ultimo miglio, ovvero l’approvazione di un decreto statale che materialmente eroghi le risorse, tutto ciò resterà lettera morta». Dall’avvio operativo della ZLS verrebbero avvantaggiati soprattutto i porti di Venezia e Chioggia, grazie ad agevolazioni amministrative, semplificazioni burocratiche, condizioni creditizie favorevoli e l’istituzione di una zona franca.

«Per ora, però -prosegue Baldin- c’è solo la predisposizione di un sito informativo da parte della Regione del Veneto, con la mappatura delle aree coinvolte e l’ipotesi di uno sportello digitale anche in inglese, per complessivi 300mila euro a bilancio. Una comunicazione che rischia di essere del nulla». L’esponente del M5S attacca la “filiera” politica che da Venezia e Chioggia conduce alla Regione e quindi al governo nazionale: «Come il Veneto dimentica la sua area meridionale, così Roma -nonostante il profluvio di cariche al potere e di voti al centrodestra- “dimentica” di attribuire i fondi necessari a dare corpo e anima ai progetti inseriti nella ZLS. La lotta intestina tra i Fratelli di una sola parte d’Italia e la Lega, tra centralismo e autonomia differenziata, tutto fa tranne il bene delle cittadine e dei cittadini veneti».

Il trattamento diverso che l’esecutivo Meloni sta riservando alle ZES (Zone Economiche Speciali, già finanziate) e alla ZLS veneta si ripercuote anche nello sviluppo di Chioggia: «Se questo è il governo più sordo di sempre alle esigenze del territorio -conclude Erika Baldin- osservo che davanti alle esigenze di bandiera l’amministrazione comunale clodiense non protesta, non si attiva, non reagisce di fronte a ritardi esiziali. Nonostante la possibile perdita di investimenti preventivati da chi a ragione potrebbe scegliere ubicazioni differenti».

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FERROVIE NELL’AREA SUD DEL VENETO: FIDUCIA PER L’AFFIDAMENTO A TRENITALIA, MA VIGILERÒ SUL CONTRATTO DI SERVIZIO

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Venezia, 21 gennaio 2023 – La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, accoglie con fiducia l’assegnazione a Trenitalia delle linee ferroviarie Chioggia-Rovigo, Rovigo-Verona e Adria-Mestre, a seguito di gara europea bandita da Infrastrutture Venete. «Già lo scorso novembre -commenta la consigliere- auspicavo che queste linee (precedentemente affidate alla società Sistemi Territoriali) assumessero standard qualitativi di servizio almeno pari a quelli offerti da Trenitalia. Bene dunque che la Regione abbia capito che così non si poteva andare avanti, e che fare di peggio per indisporre l’utenza era impossibile». Anche negli scorsi giorni, infatti, non sono mancate cancellazioni dell’ultimo minuto e relative autosostituzioni, che hanno accresciuto i disagi dei passeggeri, costringendoli a un percorso stradale più lungo e tortuoso.

«Bisogna però sempre ricordare -prosegue Baldin- che le scelte alla base della politica ferroviaria lungo queste tratte competono alla Regione del Veneto. È stata la giunta Zaia, infatti, a decidere che nelle ore di “morbida” circolassero autobus e non treni, è la maggioranza di destra a non credere per prima nello sviluppo della mobilità via rotaia, specie quella di prossimità per lavoratori e studenti pendolari, asserendo che la linea Chioggia-Rovigo è poco frequentata. Semmai è vero il contrario: la scarsa frequentazione dipende dall’altrettanto scarsa attenzione che l’ente ha avuto fino ad ora per il settore, preferendo un modello logistico che incentiva il traffico privato, pure più inquinante».

L’esponente del M5S, nell’esercizio delle sue funzioni, presterà attenzione al nuovo contratto di servizio: «Vigilerò -conclude Erika Baldin- quanto al mantenimento dell’attuale livello occupazionale e al miglioramento delle condizioni di lavoro. Oltre che, ovviamente, al reale rispetto dei diritti di chi viaggia e merita orari certi, vetture aggiornate, un maggior numero di corse giornaliere e collegamenti più ramificati. Ad esempio, riprendendo in mano il progetto della bretella Chioggia-Piove di Sacco che attende dal 1880: l’area meridionale della Regione non è di serie B, anche qui le cittadine e i cittadini pagano le stesse tasse che altrove».

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A RISCHIO IL CENTRO NASCITE DI CHIOGGIA, SOTTO QUOTA 500. IL CONSIGLIO REGIONALE FACCIA FRONTE COMUNE PER SALVARLO

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Venezia, 29 dicembre 2022 – Salvare il centro nascite dell’ospedale di Chioggia. L’appello viene da Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, dopo la presentazione dei dati relativi al 2022 nell’ULSS 3 veneziana: il reparto, infatti, dopo anni di crescita e stabilità negli ultimi dodici mesi ha subìto una flessione, giungendo a soli 449 parti in luogo dei 521 registrati l’anno precedente (-13.8%). La denatalità strisciante, dunque, colpisce anche dove la soglia di galleggiamento veniva costantemente superata: nel territorio dell’ULSS Serenissima solo il centro nascite di Mirano ha incrementato le proprie prestazioni.

«La questione rileva -spiega la consigliera- poiché negli ultimi anni le linee guida del Ministero della Salute hanno già determinato una drastica scure per i centri con meno di 500 nascite l’anno, come è accaduto per esempio a Piove di Sacco, Adria, Trecenta e Valdagno. Tanto che dal 2018 molte madri della Saccisica e del Basso Polesine hanno preferito far nascere le proprie figlie e i propri figli a Chioggia, data la minor distanza dai relativi capoluoghi».

Le cifre del 2022, invece, non lasciano tranquilli: «Se tanto mi dà tanto -continua Baldin- per la prima volta il centro nascite dell’ospedale clodiense è veramente a rischio. Sarebbe un duro colpo per la popolazione locale, considerato che la città dista almeno un’ora dai principali centri limitrofi, e che le comunicazioni stradali e ferrate sono deficitarie: basta un incidente lungo la Romea e anche partorire diventa un’emergenza». All’ospedale Civile di Venezia, peraltro, viene da anni concessa una deroga nonostante i circa 300 parti annui, data la particolare conformazione della città d’acqua.

L’esponente del M5S auspica quindi che «mai come ora in Consiglio regionale tutte le forze politiche e i consiglieri eletti nell’area metropolitana di Venezia, nel Padovano e nel Rodigino facciano fronte comune affinché il reparto chioggiotto, considerato di eccellenza, non venga chiuso. Smantellare il centro nascite, anzi, potrebbe essere la chiave di volta per spostare poi anche altri reparti dallo stesso ospedale “spoke” verso l’hub dell’Angelo e non solo». La prospettiva, conclude Erika Baldin, non sarebbe affatto aleatoria: «La privatizzazione sostanziale che la giunta Zaia ha perseguito fin qui sta producendo effetti devastanti per la sanità di vicinato, in particolare per Chioggia e l’area meridionale della provincia, vicina al Delta e alla Saccisica».

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