Venezia, 4 agosto 2025 – Un polo logistico con centinaia di camion che attraversano le strette strade di un centro abitato, nei pressi di un’oasi naturalistica piena di biodiversità. È il pericolo che corrono Salzano e Martellago, da quando (era il dicembre 2023) è stata diffusa l’ipotesi della costruzione di un magazzino frigorifero in via Villetta, nel terreno che il Consorzio Scarpa Trasporti aveva rilevato e sopra il quale insisteva una cava. Ora la questione arriva al Consiglio regionale del Veneto, dove la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha depositato un’interrogazione in materia, rivolta alla giunta Zaia: «Si tratta di un progetto che non poteva passare inosservato -esordisce la consigliera- e che infatti ha destato preoccupazioni nel contesto ambientalista e tra la cittadinanza».
Risale infatti ai primi mesi del 2024 la costituzione del comitato Fronte dell’Oasi, il quale continua a tenere sotto osservazione il progetto, sia per le conseguenze al traffico e alla vivibilità dei paesi attraversati dagli autocarri in entrata e in uscita, sia a nome di chi non può parlare, come gli animali e le piante dell’oasi Lycaena: «Da un lato i capannoni per stoccare prodotti surgelati da destinare alla grande distribuzione -commenta Baldin- dall’altro il diritto alla salute, all’habitat delle zone umide, all’arricchimento dato dalla libera frequentazione del sito. Chiedo alla Regione se intenda imporre i vincoli e le restrizioni previste, per di più in un territorio già provato dalla speculazione edilizia, che priva le frazioni di impianti sportivi a vantaggio di nuove costruzioni».
Peraltro la minoranza consiliare nel Comune di Salzano era riuscita a bloccare l’iter del progetto di CST, nonostante il parere favorevole del sindaco di centrodestra Luciano Betteto, ma al momento niente può escludere la sua concretizzazione in un prossimo futuro: «La stessa oasi Lycaena -riporta l’esponente del M5S- rimarrà chiusa almeno fino a fine anno, dal momento che la convenzione della Città Metropolitana con il consorzio NAPEA (che comprende anche Legambiente) è scaduta nel dicembre 2023 e poi prorogata fino al termine del 2024, ma ha incontrato l’impasse di presunti mancati rimborsi alle associazioni per l’attività svolta». Legambiente si è di nuovo offerta di gestire l’area, per il momento invano.
Va considerato anche che il decreto ministeriale del 5 settembre 1994, che afferisce all’art.216 del Testo Unico delle leggi sanitarie, elenca svariate attività “insalubri”, connesse ai rischi per il territorio: «In ragione di questa norma, chiedo alla Giunta regionale se l’idea di un siffatto polo logistico rientri o meno nelle iniziative imprenditoriali da limitare per ragioni ambientali e sanitarie, e se le vie di accesso all’eventuale compendio di via Villetta abbiano caratteristiche strutturali in grado di sostenere il traffico di camion, autocarri e autoarticolati. Davanti a tale contesto, potrebbero certo non essere sufficienti le opere di mitigazione che la stessa azienda ha offerto», conclude Erika Baldin.