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CHIUDE LA FILIALE METRO DI MALCONTENTA: LA REGIONE CONVOCHI IMPRESA E SINDACATI PER PROVARE A GARANTIRE LA CONTINUITÀ COMMERCIALE A DIFESA DEI POSTI DI LAVORO

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Venezia, 17 settembre 2025 – Una lunga storia commerciale che svanisce nel nulla, portando con sé il destino di trentatre lavoratrici e lavoratori. Sta succedendo all’ipermercato METRO di Malcontenta, dove la proprietà ha deciso di chiudere i battenti della filiale dal prossimo 15 ottobre: pronta la mobilitazione, con il presidio sindacale di martedì all’esterno dello stabilimento, e annesso blocco delle attività.

Oggi arriva anche l’interrogazione di Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, volta a chiedere l’intervento della Regione: «Già in precedenza, nel 2015 e nel 2019 -osserva la consigliera- la società METRO Italia aveva preannunciato la chiusura del plesso, poi rinviata a seguito di trattative sindacali, le quali avevano portato alla salvaguardia di una parte dei posti di lavoro. Ora un nuovo attacco all’occupazione, là dove l’età avanzata di una buona parte del personale, superiore a 50 anni e con oltre trenta di servizio, rende più difficile il suo reinserimento nel territorio, nonostante l’expertise maturata».

Alle maestranze la comunicazione del venturo licenziamento è giunta venerdì 12 settembre, appena due giorni dopo che un incontro a Milano con le sigle sindacali aveva sancito la volontà dell’impresa, un tempo leader della grande distribuzione all’ingrosso: «Intendo appunto coinvolgere la Giunta regionale -prosegue Baldin- poiché, tramite l’Assessorato al Lavoro e la relativa Unità di crisi, essa sta già affrontando decine di situazioni di difficoltà, come nell’intricato caso del Laguna Palace hôtel di Mestre. Ovvero uno dei tanti esempi in cui certi dirigenti d’impresa aspirano le energie e le risorse di un territorio ai meri fini del profitto, cannibalizzandolo fino all’osso per poi abbandonarlo a se stesso. E senza nemmeno presentarsi ai tavoli di trattativa».  

Pertanto, l’esponente del M5S attende risposta in aula al quesito che ha sottoposto all’esecutivo guidato da Luca Zaia: «Spero che l’Unità di crisi intenda convocare al più presto le parti sindacali e datoriali che fanno capo alla filiale -conclude Erika Baldin- al fine di esperire qualsiasi tentativo necessario alla continuità dell’esperienza commerciale in loco, e in subordine di raggiungere un accordo che consenta alle dipendenti e ai dipendenti di fruire degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, oltre alla pratica di politiche attive per il loro pronto reinserimento nel mercato del lavoro. Consapevole che le perdite occupazionali potrebbero coinvolgere giocoforza anche i servizi sociali». 

erika baldin

The author erika baldin

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