Venezia, 8 settembre 2025 – A cinque mesi dall’avvio dei Giochi Olimpici di Cortina, la situazione geologica tra Cadore e Ampezzo (destinate a ospitare le gare) è quanto mai precaria. Durante l’estate le crode dolomitiche hanno subìto più di una frana con distacco di rocce, mettendo in difficoltà la circolazione lungo la strada Alemagna che collega le Dolomiti alla pianura; oltre a questo, il cantiere per la cabinovia di Socrepes è oggetto di attenta osservazione, prevedendo analoghi rischi.
La questione approderà anche ai banchi del Consiglio regionale del Veneto, dove la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha depositato un’interrogazione alla giunta Zaia: «Non solo molte delle opere olimpiche non sono ancora state completate, e chissà se lo saranno in tempo per i Giochi -esordisce la consigliera- ma c’è anche il pericolo che sorgano sopra terreni non adatti a ospitarle. Quindi, parafrasando il presidente del CONI Malagò, che di recente ha parlato della sindrome tutta italiana di ridursi all’ultimo momento utile, non vorrei che i lavori oltre che tardivi fossero anche pericolosi per il territorio montano».
Baldin fa riferimento all’ultima frana, quella del 2 settembre scorso, che ha interessato la zona del cantiere per circa 15 metri quadri di superficie, con squarci e fessure della profondità media di 40 cm in prossimità di un futuro pilone della cabinovia: «Dal momento che la Valutazione Ambientale Strategica aveva dato parere negativo alla realizzazione della cabinovia, e che il presidente dell’Ordine regionale dei Geologi aveva espresso serie riserve in ordine alla disomogeneità di un terreno costituito in buona parte da ghiaia e argilla, chiedo all’esecutivo veneto se esso intenda, chiedere spiegazioni all’amministratore delegato della società SIMiCo, nonché commissario per l’esecuzione della cabinovia Apollonio-Socrepes».
La Regione infatti è parte in causa poiché detiene il 10% delle quote di SIMiCo, quale socia fondatrice della stessa società di infrastrutture, a intero capitale pubblico: «Inoltre -aggiunge l’esponente del M5S- l’amministratore delegato può sfruttare anche le risorse tecniche della Regione, oltre che del Ministero per le Infrastrutture, al fine di concludere presto e bene i lavori della cabinovia, destinata a collegare il centro di Cortina con gli impianti delle Tofane, trasportando circa 2400 persone ogni ora. Quindi l’ente non può fare finta di nulla, in presenza di allarmi tanto fondati per la popolazione, l’ambiente, le selezioni sportive, le stesse turiste e turisti olimpici».
La cabinovia Apollonio-Socrepes è stata collocata in un’area nella quale esistono già due cantieri attivi: uno per la realizzazione della via di collegamento a uno chalet, l’altro per la manutenzione straordinaria all’impianto sostitutivo di Ra Freza. «Ricordo infine -conclude Erika Baldin- che l’opera ha generato vasta contrarietà fin dalla sua progettazione, proprio per le esposte ragioni geologiche. Si è mossa la minoranza consiliare del Comune di Cortina, assieme al comitato delle persone residenti, che paventano la lesione di interessi legittimi, per difendere i quali hanno presentato anche ricorso al TAR del Lazio».