Venezia, 3 luglio 2025 – Non si è ancora spenta l’eco della recente sentenza vicentina che ha condannato i responsabili di Miteni per l’inquinamento da PFAS, che le stesse sostanze inquinanti tornano nelle cronache. La denuncia questa volta riguarda i Vigili del Fuoco: durante una conferenza stampa alla Camera per divulgare i dati di un monitoraggio reso noto dal sindacato di base USB e da Greenpeace, è emerso come la presenza di composti poli e perfluoroalchilici sia stata riscontrata nei dispositivi di protezione individuale e nel sangue di sedici pompieri in servizio a Padova e a Verona, oltre che in altre quattro località italiane.
«A tale proposito -annuncia Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- ho depositato un’interrogazione alla Giunta veneta, con lo scopo di chiedere se intenda adoperarsi affinché venga previsto un biomonitoraggio di esami specifici, a base volontaria». La rilevazione dei livelli di PFAS nell’organismo dei Vigili del Fuoco coinvolgerebbe professionisti e volontari, anche in quiescenza: «I valori sierologici resi noti -continua la consigliera- si riferiscono alle analisi effettuate nell’ospedale universitario di Aachen, in Germania, e superano la prima soglia di rischio individuata dalla National Academy of Sciences».
Nella sua interrogazione, Baldin chiede alla giunta Zaia anche se essa intenda provvedere alla mappatura dei siti contaminati da PFAS all’interno del territorio regionale, e di comunicarla ai Comandi dei Vigili del Fuoco dislocati lungo tutta la regione: «Inoltre, vorrei sapere se i biomonitoraggi in questione verranno inclusi nel perimetro delle visite periodiche previste dalla medicina del lavoro, procedendo magari a un piano di transizione PFAS-free nelle divise, nei dispositivi in dotazione e nelle schiume antincendio».
Lo scorso 25 giugno un analogo ordine del giorno presentato dal gruppo del M5S al Consiglio regionale ligure ìè stato approvato all’unanimità: «Ormai la consapevolezza nel tema è massima -conclude Erika Baldin- specie dopo la sentenza contro Miteni, la quale peraltro inspiegabilmente non riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori dell’azienda il diritto ad essere risarciti per i danni incorsi alla loro salute. Ecco, non vorrei che i Vigili del Fuoco, assieme a tutte e tutti coloro che operano a contatto con i PFAS, ricevessero lo stesso trattamento. Anche per questo chiedo alla Regione del Veneto se intenda attivarsi con il Ministero dell’Interno affinché esso metta al bando i PFAS da tutti i dispositivi di protezione individuale per i Vigili del Fuoco».