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FINE VITA, ORA LA REGIONE APPROVI LA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE PER IL SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO

Venezia, 30 giugno 2023 – «Il Veneto è la prima regione ad aver raggiunto le firme necessarie per presentare la legge di iniziativa popolare “Liberi subito” promossa dall’associazione Coscioni. Ora tocca al Consiglio regionale, che spero faccia la sua parte con altrettanta celerità e arrivi presto ad approvare la legge regionale sul suicidio medicalmente assistito. Le istituzioni devono sostenere chiunque scelga di affrontare il percorso di fine vita, in modo che ognuno possa compiere le sue scelte in assoluta libertà». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, nella giornata del corteo veneziano promosso dall’associazione Coscioni per portare a Palazzo Ferro Fini il testo della proposta di legge sostenuta da 9mila firme di cittadini veneti.

«La richiesta che arriva dai cittadini è molto chiara: garantire la libertà e la dignità delle scelte personali, senza pregiudizi ideologici. “Liberi subito, liberi fino alla fine”: sfido qualcuno a non riconoscersi in queste parole. Ora la politica regionale dovrà dimostrarsi all’altezza delle istanze espresse dai cittadini, approvando la legge di iniziativa popolare. Sono fiduciosa e penso che arriveremo al risultato, nonostante le sparate di alcuni consiglieri regionali della maggioranza. Penso a Joe Formaggio di Fratelli d’Italia e a Stefano Valdegamberi, eletto nella lista Zaia Presidente, che si sono già espressi contro la proposta di legge “Liberi subito”. Ora mi aspetto che il presidente Zaia sappia guidare la sua maggioranza verso una maggiore apertura su questi temi. Ce lo chiede la società che è già più avanti della politica», sottolinea la consigliera regionale.

Baldin ricorda poi «la recente approvazione in Consiglio di una mia mozione volta a garantire un fine vita libero da condizionamenti politici e ideologici. Un primo, importante tassello che ha impegnato la Regione a garantire un percorso oggettivo e rapido a tutte le persone che avanzano la richiesta di procedere alle pratiche per il fine vita, come nel caso di Stefano Gheller e della donna conosciuta come Gloria. L’approvazione della mia mozione è stato un primo, importante risultato. Ora però serve una legge», conclude la consigliera regionale.

erika baldin: