Venezia, 19 luglio 2023 – «La maggioranza di Zaia ha bocciato in Consiglio regionale i miei ordini del giorno al Rendiconto 2022, con i quali chiedevo alla Regione di affrontare le problematiche relative agli strumenti finanziari derivati e ai ritardi nei pagamenti alle imprese». Ne dà notizia Erika Baldin, presidente del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, all’indomani della seduta dell’assemblea legislativa veneta che ha visto la bocciatura dei due atti di indirizzo politico.
«La prima questione, quella dei derivati, si trascina da anni. Nel 2022, altri 5 milioni e 954 mila euro sono stati sottratti al bilancio regionale, poiché assorbiti dalla spesa per interesse relativa ai collar sottoscritti dalla Regione tra il 2003 e il 2005: gli anni d’oro della “finanza creativa” dell’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti, che invitava gli enti locali a investire in prodotti finanziari», spiega Baldin. «Con il mio ordine del giorno, avevo proposto alla Regione di attivare un’interlocuzione con il governo per modificare l’attuale disciplina, palesemente sbilanciata in favore del sistema bancario, in modo da permettere alla Regione di rinegoziare i derivati. In questo modo si risparmierebbero somme per incrementare i fondi a favore del welfare regionale», aggiunge la consigliera regionale.
«Il secondo punto riguarda invece l’importo dei pagamenti effettuati dalla Regione dopo la scadenza dei termini contrattuali: un importo che dal 2018 al 2021 era sceso dai 55 milioni e 94 mila euro a 14 milioni e 432 mila euro, per poi schizzare a 21 milioni e 992 mila euro nel 2022: una repentina inversione di tendenza, con un incremento del 52%, assolutamente inaccettabile nell’attuale congiuntura economica. Famiglie e imprese sono travolte dall’inflazione, la Regione dovrebbe sostenere il sistema economico garantendo la puntualità dei pagamenti! Anche questo secondo ordine del giorno, tuttavia, è stato bocciato dalla maggioranza di Zaia. Spiace constatare che la Regione preferisca continuare a regalare milioni di euro alle banche e, al tempo stesso, dimostri poca attenzione verso le imprese del territorio», conclude Baldin.