close
AttualitàComunicati stampaDirittiLavoroPolitiche socialiTerritorio

PERSONALE DELLE COMUNITÀ PER MINORI IN AGITAZIONE IN TERRAFERMA, INTERROGO LA REGIONE: CARENZE E TURNI LUNGHI HANNO EFFETTO NELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO?

margherite-slide_0000
Venezia, 26 settembre 2025 – L’agitazione del personale delle comunità per minori di Zelarino e Campalto approda al tavolo del Consiglio regionale. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha infatti depositato un’interrogazione rivolta alla Giunta veneta nella quale chiede se essa intenda verificare il livello delle prestazioni sociali offerte dall’Opera Santa Maria della Carità, che gestisce appunto tre strutture in terraferma.  

«Mi riferisco soprattutto alle carenze di educatrici ed educatori professionali -esordisce la consigliera- ormai rimasti solo in 16, nonché di altro personale con contratti a chiamata, che hanno contribuito a provocare malcontento tra le lavoratrici e i lavoratori delle residenze Girasoli, Margherite e S.Maria di Fatima». Le criticità sono state sollevate dalla CGIL Funzione Pubblica, alla quale non è stato concesso alcun incontro dalla direzione, nonostante le reiterate richieste.

La vertenza non riguarda solo le ristrettezze in organico, che obbligano il personale rimanente a compiere turni lunghi e stressanti, al servizio di persone con difficoltà: «Negli scorsi mesi di giugno e luglio -continua Baldin- viene segnalato che il personale ha svolto addirittura fino a 56 ore settimanali, escluse le notti, senza il riconoscimento dello straordinario. Il tutto anche attraverso modifiche unilaterali alle timbrature, per far sembrare che le operatrici e gli operatori avessero lavorato di meno. Senza parlare del mancato conteggio del tempo dedicato alle visite mediche».

La rivendicazione sindacale è focalizzata appunto a ottenere la retribuzione di tutte le ore effettivamente lavorate, più le indennità dovute: «Senza un piano straordinario di assunzioni non si va da nessuna parte -ammonisce l’esponente del M5S- e purtroppo si assiste alla stessa scena in molti settori, dalla sanità al trasporto pubblico, dall’istruzione alla sicurezza. Stipendi bassi, costo della vita che aumenta senza che i salari siano agganciati, mancanza di garanzie e welfare in ritirata sono le concause che determinano una situazione del genere. E la risposta da dare è politica, opposta a quella imperante. Tanto che oggi anche gli esponenti del centrodestra si sono resi conto della necessità di stabilire per la prossima consiliatura un’addizionale regionale all’IRPEF».

Auspicando l’apertura di un tavolo di concertazione, Erika Baldin conclude solidarizzando con la fermezza del personale dipendente, pronto anche a scioperare per vedere riconosciuti i propri diritti: «Dal canto suo -conclude- la Regione del Veneto ha il dovere di verificare, nell’interesse dei soggetti beneficiari, che l’insoddisfazione e l’eccessivo affaticamento delle persone addette al servizio non si trasferiscano negativamente nella qualità dello stesso». 
 
erika baldin

The author erika baldin

Leave a Response