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ELEZIONI REGIONALI, IL MIO VIDEO

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Da 5 anni lotto, ogni giorno, per i diritti e le istanze di chi viene considerato di serie B.

Quelli che in questo Veneto imperfetto sono gli ultimi, per me sono i primi.

Mi vorrebbero muta e mansueta, ma io non mollo!

Anche per questo, il 20 e 21 settembre, alle elezioni regionali del Veneto, chiedo il tuo voto.

Nella circoscrizione di Venezia, sulla scheda vai a fianco del simbolo “Movimento 5 Stelle” e scrivi BALDIN.

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INFORTUNI MORTALI NEI LUOGHI DI LAVORO, LA REGIONE INVESTA DI PIÙ NEGLI SPISAL E CONVOCHI I SINDACATI OGNI TRE MESI, COME PREVISTO DAL NUOVO PIANO DI SICUREZZA

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Venezia, 16 giugno 2025 – Ventisette infortuni mortali nei luoghi di lavoro in Veneto da gennaio a maggio 2025, contro i 21 nello stesso periodo di un anno fa. Cifre doppie nell’area metropolitana di Venezia, da tre a sei. Sono 160 in più le denunce nel territorio regionale, in dodici mesi: i dati periodicamente forniti dall’Osservatorio Vega di Mestre somigliano a un bollettino di guerra. «Altro che diritti fondamentali snobbati nei giorni del referendum, altro che battaglia per il salario minimo -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- in Veneto più ancora che nel resto d’Italia l’impiego non è solo precario nei contratti e mal pagato, quindi povero. Ma è anche molto insicuro, se uscendo per recarsi al lavoro non c’è la certezza di tornare».

Più volte la consigliera ha sollecitato la Giunta di palazzo Balbi a investire di più negli SPISAL, il servizio (in capo alle ULSS) di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro: «Ogni volta la risposta è la stessa, ovvero vaghe promesse e niente di concreto a bilancio -spiega Baldin- ma è evidente che allocando maggiori risorse per l’assunzione di personale qualificato gli SPISAL hanno la possibilità di intervenire in maniera più capillare quando gli incidenti non sono ancora avvenuti, anziché limitarsi alle indagini successive a ogni tragedia, che recentemente ha colpito lavoratrici e lavoratori di età compresa tra 19 e oltre 70 anni. Rinnovo l’invito a ricavare risorse da destinare alle singole ULSS e vincolate proprio a questo specifico aspetto».

In tema di prevenzione, un mese fa è stato approvato un nuovo accordo riguardo la formazione in materia di sicurezza, che vincola i datori di lavoro a dotare le maestranze di ogni informazioni preventiva necessaria: «Il Piano strategico 2025/2027 -continua l’esponente del M5S- prevede monitoraggi trimestrali, quando si riunisce il Comitato regionale di coordinamento. Esso è chiamato a valutare l’impatto delle azioni concluse, e nel caso a rimodularne l’efficacia. Per questo motivo, chiedo che almeno ogni novanta giorni vengano convocate anche le organizzazioni sindacali più rappresentative, al fine di concertare la messa in pratica dei provvedimenti dovuti sulla scorta di tale verifica», conclude Erika Baldin. 

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VIETARE LE SLOT MACHINE NEI LUOGHI STORICI DEL COMMERCIO, IL MIO DISEGNO DI LEGGE REGIONALE: LA CULTURA DEL LAVORO È INCOMPATIBILE CON LA LUDOPATIA DA AZZARDO

fotogramma – alberto giannoni ruzzo – Videopoker e slot-machine in un bar

Venezia, 2 giugno 2025 – Giocare d’azzardo alle slot machine dentro un luogo certificato “storico” del commercio? Potrebbe non essere più possibile, se il Consiglio regionale del Veneto approverà il disegno di legge depositato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, e sottoscritto anche da Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde) nonché dal portavoce delle opposizioni, Arturo Lorenzoni. In Veneto la raccolta da gioco ammonta a 5 miliardi.

«Lo scorso marzo -spiega Baldin- molte aziende venete attive da oltre quarant’anni hanno ricevuto il riconoscimento di “luogo storico del commercio”, un’iniziativa regolata dalla Regione con l’intento di premiare la continuità d’impresa in un contesto sempre più residuale, dove il piccolo negozio radicato lascia il passo alle catene, ai centri commerciali, ai temporary shop».

Di qui l’esigenza di dare un valore sociale a tale iniziativa: «Il mio progetto -continua la consigliera- intende modificare l’articolo 7 dell’attuale legge n.38 del 2019, riservando tale encomio alle realtà che non ospitano attrezzature dedicate al gioco d’azzardo. Ciò per via dell’evidente incompatibilità tra la promozione di locali virtuosi e la dilagante piaga della ludopatia».

Nell’intento della promotrice, la legge novellata prevederebbe sanzioni amministrative da 2mila a 6mila euro per quei luoghi storici del commercio che si avvalessero dell’introduzione di giochi d’azzardo e slot machine, nonché la cancellazione dal relativo elenco, quale sanzione accessoria. L’obiettivo è focalizzato a far entrare in vigore la nuova disciplina prima del bando 2025.

«L’impatto negativo delle slot è noto -argomenta l’esponente del M5S- ovvero dipendenza, isolamento, perdite economiche per la persona e i suoi familiari. Circostanze incompatibili con l’idea di uno spazio che contribuisca alla memoria e all’identità di un territorio, in specie se il provvedimento regionale apre le porte a contributi economici», conclude Erika Baldin. 

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