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IL GOVERNO AVVIA LE TRIVELLE IN ADRIATICO, MA IL CONSIGLIO REGIONALE UNANIME APPROVA IL MIO EMENDAMENTO PER OPPORSI: LA DESTRA SCELGA TRA BANDIERA POLITICA E TERRITORIO

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Venezia, 30 novembre 2023 – Tra Consiglio regionale e governo Meloni ora è braccio di ferro per le trivellazioni nell’alto Adriatico. L’assemblea di palazzo Ferro Fini ha infatti approvato all’unanimità un emendamento della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, al Documento di Economia e Finanza Regionale, il quale impegna l’ente ad esprimere la propria contrarietà alle estrazioni di idrocarburi, anche a fronte di modifiche del quadro normativo.

«Modifiche puntualmente avvenute -spiega la consigliera- con la recentissima approvazione, da parte dell’esecutivo nazionale, del decreto legge Energia che contiene anche il via libera alle nuove concessioni per estrarre gas a sud del 45° parallelo, a nove miglia dalla costa polesana. Il DEFR già riportava la contrarietà della Regione alla ripresa delle trivellazioni, “ove siano acquisite evidenze scientifiche in ordine a ricadute ambientali pregiudizievoli per il territorio e l’ecosistema”. Bene, ora queste evidenze ci sono e c’è pure il decreto del governo che le snobba».

Baldin fa riferimento al parere espresso dal Comitato scientifico regionale, che aveva bocciato le estrazioni in quanto pericolose per la subsidenza nel Delta del Po, fino alla parte meridionale della laguna di Venezia: «I dati raccolti confermano quanto fossero fondate le reiterate proteste degli amministratori rodigini e i convegni organizzati dalle Diocesi. Con il voto unanime a favore del mio emendamento, per il quale ringrazio la compattezza del Consiglio -puntualizza l’esponente del M5S- ora è un’intera regione (compresa la maggioranza di centrodestra) a dire no alla sbagliata politica energetica fossile del governo Meloni. Non siamo più in una situazione ipotetica, ma ci sono rischi concreti: il duplice terremoto di ottobre è un elemento di ulteriore preoccupazione».

Adesso la palla passerà al Parlamento, che ha poco meno di 60 giorni di tempo per trasformare in legge il decreto Energia: «Se il governo Meloni tira diritto -conclude Erika Baldin- i parlamentari veneti non possono non tener conto del pronunciamento del Consiglio regionale. A Roma cosa sceglieranno, tra la bandiera politica e il proprio territorio? Staremo a vedere se anche il presidente Zaia terrà fede ai suoi propositi e si opporrà ufficialmente nelle sedi competenti, come aveva dichiarato lo scorso 31 ottobre nei media. Mi aspetto che dimostri la sua coerenza anche nei confronti di un governo dove la Lega partecipa in forze, così come ha fatto ieri il Consiglio regionale».

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PER GIULIA, PER TUTTE: AFFINCHÉ IL 25 NOVEMBRE NON SIA SOLO UNA DATA, MA CAMBI COMPORTAMENTI E POLITICHE VERSO LE DONNE

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Il premeditato femminicidio di Giulia Cecchettin e le ultime, atroci settimane trascorse con angoscia dalle due famiglie e da tutta Italia hanno forse segnato un non plus ultra nella maniera di affrontare la questione femminile da parte della politica.
Si leggono buoni propositi bipartisan, relativi all’educazione sentimentale degli adolescenti nelle scuole: ma occorre considerare che -seppur apprezzabili, per quanto in ritardo- essi non esaurirebbero la missione in capo a chi governa e amministra.

Il messaggio più forte, come spesso succede, arriva dalla società civile: le decine di manifestazioni affollate e rumorose lasciano sperare che questa volta si faccia sul serio. E proprio il lucido attivismo di Elena, la sorella di Giulia, potrebbe diventare il simbolo stesso di una svolta culturale: perché il suo messaggio fortissimo arriva da una giovane che sta dimostrando il coraggio delle proprie idee, tanto più credibile in quanto vittima laterale, assieme alla sua famiglia.

Le cronache segnalano come i femminicidi in Italia dall’inizio dell’anno abbiano superato “quota cento”, e non di rado la folle gelosia si abbatte sopra ragazze già deboli nella bilancia della coppia: non occorre volgere lo sguardo all’oscurantismo iraniano per trovare anche da queste parti storie che pensavamo di aver lasciato alle spalle.
Non poche sono state le donne che, messe di fronte al bivio tra lavoro e maternità, hanno rinunciato forzatamente all’impiego, con gravi ripercussioni nelle legittime aspirazioni di crescita professionale: una donna che non è libera e indipendente è una donna ricattabile, più sola, potenzialmente sotto minaccia.

Certo le politiche pubbliche non stanno aiutando: la sostenibilità economica di una maternità non è un tema secondario. È notorio come, a parità di mansioni, in tutta Italia le donne lavoratrici percepiscono stipendi inferiori ai colleghi maschi. È altrettanto evidente che, nonostante la retorica del cambiamento, nemmeno ai livelli apicali il numero delle donne dirigenti d’impresa lontanamente si avvicina a quello maschile: in Veneto, ad esempio, sono sedici su cento.

Soprattutto, la carenza di asili nido pubblici (27 posti ogni 100 bambini in Veneto, 26 nel Veneziano a fronte di una media europea attestata a 33) offre poche alternative alle coppie che decidono di procreare: per questo motivo, ho sollevato una mozione in seno al Consiglio regionale, la cui approvazione impegnerebbe la Giunta a rivedere la propria programmazione e aumentare le risorse a bilancio da destinare a questo aspetto decisivo.

Ma anche coloro le quali, per inalienabile scelta personale, non desiderano portare avanti una gravidanza, in Veneto trovano più difficoltà che non altrove: l’obiezione di coscienza, infatti, da diritto sancito per legge è diventato espediente per rendere impraticabile l’aborto in tutte le strutture ospedaliere, dove non di rado alcune associazioni “pro vita” agiscono sulla psiche delle giovani donne intenzionate ad abortire, riducendo l’intera questione a mero riflesso economico.

Tuttavia lo scorso 30 maggio, la V commissione Sanità del Consiglio regionale ha introdotto, fra i criteri di valutazione dei direttori generali nelle singole ULSS venete, anche l’adeguamento alla media nazionale del numero di strutture dove l’interruzione volontaria di gravidanza può essere materialmente eseguita.

Ero stata la prima, oltre un anno fa, a suggerire che la tutela del diritto della donna ad abortire rientrasse tra i compiti di ogni direttore: non può essere considerata efficiente una gestione dove i reparti di Ostetricia e Ginecologia sono in mano al personale obiettore.
Eppure ci è voluto un anno affinché la maggioranza di centrodestra prendesse coscienza del problema e decidesse di cambiare rotta, dapprima trincerandosi dietro presunte «motivazioni tecniche» e poi riconoscendo che l’introduzione di questo parametro si poteva fare.

Si doveva fare, nella regione che cinquanta anni fa processava Gigliola Pierobon, giovane padovana accusata di essere ricorsa all’aborto clandestino, quando della pratica si poteva anche morire, prima dell’approvazione della legge 194/78 (mai peraltro applicata interamente): i fatti di questi giorni sono lì a dimostrare che molto dev’essere ancora fatto per abbattere in senso femminista tutti questi gender gap, e che l’evoluzione deve avvenire -come sta finalmente accadendo ora- a partire dalla società.

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LA LEGGE SPECIALE PER VENEZIA VA MASSICCIAMENTE RIFINANZIATA: IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL MIO ORDINE DEL GIORNO

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Venezia, 24 ottobre 2023 – Proseguire l’interlocuzione in corso con il governo Meloni, al fine di garantire lo sblocco di fondi adeguati a rifinanziare la Legge speciale per Venezia. Lo sollecita il Consiglio regionale, che oggi ha approvato all’unanimità dei presenti (43 voti favorevoli) l’ordine del giorno promosso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, e rivolto alla Giunta veneta: l’obiettivo è far affluire di nuovo, dopo oltre dodici anni, le necessarie risorse alla città capoluogo, alla gronda lagunare e all’intero bacino scolante, che versano in condizioni di gravi difficoltà sotto molti aspetti.

«Sono assai soddisfatta per l’esito di questo voto in aula -esordisce la consigliera- dal momento che anche la maggioranza di centrodestra ha compreso come non sia più rinviabile un’azione incisiva verso l’esecutivo centrale. Se in questi anni non si è raggiunto alcun risultato in tal senso, la responsabilità è trasversale e nessuno può dirsi esente da colpe. Ma oggi, da Venezia, vogliamo mandare un messaggio a Roma, a nome di un territorio fragile che va salvaguardato».

Molte le minacce che incombono: dallo spopolamento dei centri storici al fenomeno dell’overtourism, dalle maree eccezionali al moto ondoso. «Penso soprattutto al problema della casa -continua Baldin- perché è vero che mancano politiche abitative efficaci, ma l’ATER veneziana avrebbe a disposizione un numero di alloggi atto a soddisfare il fabbisogno dell’intera Città Metropolitana, se solo la funzionalità di tali immobili venisse ripristinata dagli opportuni stanziamenti».

L’ordine del giorno Baldin verrà inviato a tutte e tutti i parlamentari eletti in Veneto: «La Legge Speciale del 1973 -aggiunge la coordinatrice metropolitana del M5S- era infatti stata scritta in modo da rispettare le esigenze non solo della città d’acqua, ma delle intere realtà che si affacciano sulla gronda, come Chioggia e Mira, oltre che di un bacino scolante che coinvolge anche i territori del Padovano e del Trevigiano. Lo stesso presidente Zaia aveva chiesto al governo di rifinanziare la Legge nello scorso mese di febbraio, ma ad oggi le risorse riallocate dalla Regione ammontano solo a poco più di 28 milioni, del tutto insufficienti per mettere Venezia in sicurezza, come imposto anche dall’UNESCO».

Torna quindi necessario agire con forza comune, a nome dell’intera Regione: «Ringrazio le forze politiche presenti in Consiglio -conclude Erika Baldin- perché hanno compreso come Venezia e la sua laguna sono luoghi la cui importanza trascende ogni confine geografico, tanto da suscitare preoccupazione su scala planetaria quando avvengono fenomeni come l’alta marea straordinaria del 12 novembre 2019. La Città Storica rappresenta un patrimonio artistico e architettonico eccezionale,  mentre la laguna (con il suo complesso sistema di canali e barene) è un capitale ambientale inestimabile, e non solo per la biodiversità che custodisce. È ora che anche al governo si rendano conto di questa assoluta specificità, e che di conseguenza dispongano risorse altrettanto speciali».

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TRAGEDIA DI MESTRE, ORA LA REGIONE INVESTA PER LA SICUREZZA DELLA RETE VIARIA: SUBITO UN PIANO STRAORDINARIO

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Venezia, 18 ottobre 2023 – «Serve un piano straordinario per la messa in sicurezza della rete viaria regionale, con investimenti adeguati, a partire dal cavalcavia ex Vempa». A chiederlo con un’interpellanza rivolta alla Giunta regionale sono i consiglieri dell’opposizione Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), Vanessa Camani (Partito Democratico), Cristina Guarda (Europa Verde), Arturo Lorenzoni, Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo), Anna Maria Bigon (Partito Democratico), Chiara Luisetto (Partito Democratico), Jonatan Montanariello (Partito Democratico), Andrea Zanoni (Partito Democratico) e Francesca Zottis (Partito Democratico). L’atto di sindacato ispettivo è stato depositato ieri a Palazzo Ferro Fini.

«Esprimiamo nuovamente il nostro profondo cordoglio per le vittime dell’incidente stradale avvenuto a Mestre la sera del 3 ottobre scorso», dichiarano i consiglieri regionali. «Il nostro auspicio è che gli accertamenti in corso possano chiarire la dinamica dell’incidente, perché chi ha visto scomparire i propri cari ha il diritto di conoscere tutta la verità», aggiungono.

«Ora bisogna attivare tutti gli interventi necessari, anche di carattere straordinario. Non basterà sostituire un guardrail: occorre intervenire su tutte le infrastrutture vetuste o malandate, non più in grado di garantire i massimi standard di sicurezza. La Regione può essere attore principale di una strategia che assicuri le condizioni di sicurezza stradale su tutta la rete viaria regionale, a prescindere dalla competenza sui singoli tratti di strada: per questo chiediamo alla Giunta regionale di attivare al più presto un piano d’interventi straordinario, con risorse ad hoc. Vanno individuati e finanziati tutti gli interventi necessari, in accordo con le amministrazioni locali e gli altri enti competenti, come RFI», concludono i consiglieri regionali.

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RIVIERA DEL BRENTA, DAL GOVERNO NON ARRIVANO RISTORI DOPO IL MALTEMPO DI LUGLIO. E LA GIUNTA REGIONALE TACE PER COPRIRE L’ESECUTIVO AMICO

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Venezia, 21 settembre 2023 – Sono trascorsi due mesi dal maltempo eccezionale che ha colpito la Riviera del Brenta, e ancora non si vede l’ombra dei necessari ristori da parte delle istituzioni di livello superiore. «Hanno ragione i sindaci a protestare, sono lasciati da soli», esordisce Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, che ha depositato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata alla Giunta veneta e volta a conoscere come intende agire nei confronti del governo centrale per ottenere quanto spetta ai territori. «Urge un monitoraggio costante dell’iter da parte della Regione», chiede la consigliera. «Diversamente, gli annunci di richiesta di rimborso inviati a Roma si palesano come inutili, o (peggio) quali promesse politiche non mantenute».

Baldin fa riferimento soprattutto alle rimostranze espresse dal primo cittadino di Dolo, Gianluigi Naletto, che a sua volta ha annunciato l’invio di una comunicazione urgente al ministro Musumeci e al presidente Zaia, e a quelle della sindaca di Stra, Caterina Cacciavillani, la quale ha riportato la difficoltà di ottenere dalle assicurazioni oltre la metà delle perdite subite dai beni pubblici: con il rischio che molti edifici rimarranno abbandonati a se stessi, senza restauro né manutenzione.

«Non è la prima volta che il governo latita rispetto alle esigenze primarie del Veneto», osserva la coordinatrice metropolitana del M5S. «Ricordo, ad esempio, che dalla Protezione Civile nazionale è già stato risposto picche alla richiesta di fondi per far fronte alla mareggiata che ha colpito Sottomarina nel novembre 2022. E, nel caso in questione, la Conferenza dei Sindaci della Riviera ha già quantificato in 15 milioni di euro l’ammontare dei danni sofferti complessivamente, dopo l’opportuna ricognizione. Si tratta di scuole, impianti di illuminazione, strutture sportive, uffici, presìdi sanitari, strade. Dopo aver proclamato lo stato d’emergenza, Zaia ha informato i Comuni che arriveranno solo otto milioni, ma per tutta la regione. Una cifra del tutto insufficiente, che si unisce ad anni di tagli delle erogazioni statali agli enti locali, postulate e messe in pratica dai governi di destra».

Sullo sfondo, la reiterata richiesta di autonomia differenziata da parte del Veneto: «È ormai chiaro -conclude Erika Baldin- che la “filiera” tanto sbandierata altro non è che silenzio di fronte alle peggiori decisioni del governo centrale. Non so se dietro questa subalternità ci sia il timore, da parte leghista, di vedersi ancora rinviare l’approvazione del disegno di legge relativo all’autonomia, e quindi meglio per loro non disturbare la manovratrice. Sta di fatto che questi silenzi assordanti del presidente Zaia producono un solo risultato, ovvero privazioni ai territori e ai sindaci, lasciati soli dalla Regione e dal governo. E la cittadinanza, alla quale erano stati promessi rimborsi adeguati e immediati per i danni subiti? Vale ancora il vecchio detto: “paga sempre Pantalon!”».

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CASCO OBBLIGATORIO PER LE E-BIKE, NON SOLO PER I MINORI: LA MAGGIORANZA DI ZAIA VOTA NO

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Venezia, 12 settembre 2023 – «Il casco dev’essere obbligatorio per tutti, non solo per i minori di 18 anni. Quando si batte la testa per terra l’asfalto non guarda l’età: qualcuno lo spieghi alla maggioranza di Centrodestra che ha bocciato il mio emendamento». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della seduta odierna che a palazzo Ferro Fini ha visto l’approvazione dell’ennesimo progetto di legge statale promosso dalla maggioranza leghista. «Il “no” al casco obbligatorio per tutti è assurdo sia nel merito, che nel metodo. In questo modo infatti la maggioranza si contraddice, smentendo l’analoga disposizione prevista in una proposta di legge statale sui monopattini: in quel caso l’obbligo è stato previsto per tutti», aggiunge Baldin.

«Concordo sul fatto che le e-bike debbano essere dotate di tutti i mezzi di sicurezza esistenti, inoltre sono favorevole all’estensione dell’obbligo assicurativo anche a questi veicoli. Naturalmente poi vanno effettuati i controlli: che senso ha introdurre nuove norme, se nemmeno vengono fatte rispettare quelle che già esistono? Ricordo che il codice della strada prevede per la bici a pedalata assistita il limite dei 25 km/h», sottolinea Baldin e conclude: «Le e-bike non vanno demonizzate, ma va sanzionato chi le usa in modo irresponsabile».

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INCIDENTE MORTALE A TREVISO, LA PULIZIA DELLA STRADA A CARICO DEI GENITORI: DISUMANO, LA REGIONE RIMBORSI LA SPESA

Screenshot 2023-09-11 at 12-48-05 Sfogliatore Il Gazzettino

Venezia, 11 settembre 2023 – «Come si può pensare di far pagare a due genitori le spese per lavare via dalla strada il sangue del figlio ucciso in un incidente? Lo trovo assolutamente disumano». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle Veneto, che esprime piena vicinanza alla famiglia e si rivolge al Presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, chiedendo che «la Regione si attivi di propria iniziativa e paghi il conto delle spese di pulizia, come gesto di concreta solidarietà alla famiglia travolta dal lutto».

La notizia arriva da Treviso, dove due genitori si sono visti recapitare una fattura da 183 euro per la bonifica del luogo dell’incidente dalle chiazze di sangue e dall’olio motore sversato dallo scooter del figlio, travolto la sera dell’8 maggio 2022 da un poliziotto che guidava in stato d’ebbrezza. «Non c’è spiegazione che tenga per una mostruosità del genere», commenta Baldin. «Siamo di fronte a una burocrazia cieca e spietata, credo sia giusto intervenire a sostegno dei due genitori. Ma non solo: la Regione potrebbe fare di più per la sicurezza stradale», aggiunge Baldin.

«I dati Istat-Aci mostrano un nuovo aumento degli incidenti stradali, dopo il calo durante la pandemia. Nel 2021 sono stati 12.403 gli incidenti stradali in Veneto, dei quali 276 mortali con 285 vittime e 16.512 feriti: quasi ogni giorno, una persona muore sulle strade venete. A fronte di questa vera e propria strage, la Regione dovrebbe rendere operativa la Consulta per la sicurezza stradale prevista da una legge del 2012: lo chiedo da tempo, ma la Giunta non si è mai attivata. Anzi, il 7 marzo di quest’anno l’assessora De Berti, rispondendo ad una mia interrogazione, ha ammesso che negli anni si è verificato un differimento delle attività inizialmente previste dalla legge regionale sulla sicurezza stradale. Ecco, credo che questi rinvii non siano più accettabili», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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LA MAGGIORANZA NON CONDANNA LE TRIVELLAZIONI DI GAS NELL’ADRIATICO, E BOCCIA IL MIO ORDINE DEL GIORNO PER AUMENTARE I FONDI CONTRO SUBSIDENZA E CUNEO SALINO

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Venezia, 1° agosto 2023 – Trivellare il mare Adriatico in cerca di gas, sì. Aumentare i finanziamenti regionali contro la subsidenza e il cuneo salino, no. È la conclusione cui è giunta oggi la seduta del Consiglio regionale del Veneto, chiamata ad approvare l’assestamento del bilancio di previsione 2023-2025: un ordine del giorno avanzato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, a margine dell’assestamento stesso intendeva infatti impegnare la Giunta di palazzo Balbi a individuare le misure finanziarie (aumentandole quando necessario) atte a contrastare i fenomeni idrogeologici consequenziali alle future trivellazioni, che giocoforza renderanno più fragile l’equilibrio lungo il litorale veneto.

A votare a favore sono state solo le opposizioni, che contano dieci rappresentanti in aula; monolitica invece la maggioranza di centrodestra nel respingere l’atto presentato dalla consigliera chioggiotta, valido anche con riferimento ai prossimi cicli di bilancio. «La destra non sorprende nemmeno più -esordisce Baldin- e per l’ennesima volta preferisce difendere gli interessi di bottega, nello specifico quelli del governo Meloni, anziché la popolazione litoranea e l’ambiente marino. Già il 18 aprile aveva votato contro la mozione che avevo presentato, assieme ad altri esponenti della minoranza, la quale chiedeva alla Giunta regionale di esprimere una forte presa di posizione nei confronti dell’esecutivo centrale, volta a risolvere la crisi energetica attraverso azioni mirate a sfruttare fonti di energia rinnovabile anziché fossile».

Anzi, solo una settimana fa il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto (Forza Italia) aveva annunciato che ai primi giorni di settembre avrebbe illustrato il decreto che autorizza la trivellazione dei giacimenti di gas nel mare tra Italia e Croazia: «Sarebbe la sentenza definitiva -argomenta la coordinatrice metropolitana del M5S- per l’aggravamento di un quadro già preoccupante, dove la subsidenza in atto si unisce al pericoloso fenomeno della risalita del cuneo salino dai fiumi, che distrugge i terreni immediatamente vicini alle foci, con grave pregiudizio per l’ambiente e per l’economia agricola».

Per questi motivi, l’ordine del giorno bocciato in aula si sarebbe agganciato ai fondi previsti per interventi di prevenzione e soccorso, a contrasto delle calamità naturali e in riparazione e ricostruzione di opere idrauliche: «A parole questa maggioranza combatte il rischio idrogeologico, conseguenza anche dei cambiamenti climatici -conclude Erika Baldin- ma nei fatti, quando si tratta di votare provvedimenti stringenti, non scongiura affatto l’evenienza di nuove catastrofi che dipendono dalla subsidenza e dalla risalita del cuneo. Prima di opporsi alle trivelle devono chiedere permesso a Roma: è questa l’autonomia che la Lega reclama ogni giorno?».

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HO VISITATO IL CARCERE DI VENEZIA. IN VENETO SUICIDI, SOVRAFFOLLAMENTO E CARENZE DI PERSONALE: IL MINISTRO NORDIO VUOLE OCCUPARSENE?

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Venezia, 4 luglio 2023 – «Trentadue detenuti suicidi in Italia dall’inizio dell’anno rappresentano il fallimento dello Stato, incapace di garantire la vita di chi è recluso. A Venezia, due suicidi nel giro di due settimane nella casa circondariale sono un campanello d’allarme. Chiedo alla Regione di attivarsi sia per le questioni sanitarie, di diretta competenza, che presso il governo per affrontare le criticità legate a sovraffollamento e carenza di personale. Le carceri venete stanno scoppiando, il ministro Nordio intende occuparsene?». Così Erika Baldin, capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, che nella giornata di oggi ha visitato la struttura di Santa Maria Maggiore.

«La visita era in programma da tempo», spiega la consigliera regionale. «In aprile ho presentato in Consiglio regionale una Risoluzione relativa alla situazione delle carceri venete, che già allora definivo tragica per sovraffollamento e carenze croniche di personale». Nell’atto, depositato il 19 aprile a Palazzo Ferro Fini e non ancora discusso dall’Assemblea, la consigliera Baldin cita i dati della relazione del Garante regionale dei diritti della persona riferita al 2022. «In questi mesi la situazione non è certo migliorata: a Venezia, i detenuti sono circa 200 a fronte di 160 posti assegnati. Il Veneto è la terza regione per sovraffollamento carcerario: il tasso di occupazione è pari a 127,54%, inferiore solo a Lombardia e Puglia, con picchi che raggiungono il 150%. Per quanto riguarda la carenza di personale della polizia penitenziaria, l’organico previsto è di 1.787 unità, ma gli agenti effettivi sono 1.551, cioè 236 in meno. A mancare sono anche gli educatori, con una media di 70 detenuti per professionista», aggiunge Baldin.

«Il sovraffollamento, combinato con le gravi carenze d’organico, rischia di pregiudicare quella funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione. Con la mia risoluzione, che chiedo urgentemente di votare, sollecito una risposta da parte del governo a un’altra questione: quella dell’Istituto Penale Minorile di Treviso, chiuso da aprile 2022 e ad oggi non ancora entrato in funzione», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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POLIZIA LOCALE, IL CONSIGLIO ACCOGLIE I MIEI ORDINI DEL GIORNO PER LA FORMAZIONE CONTINUA E LE POLIZZE ASSICURATIVE DESTINATE A OPERATRICI E OPERATORI

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Venezia, 6 giugno 2023 – «Accolgo con soddisfazione il voto favorevole ai due ordini del giorno che ho presentato assieme a Cristina Guarda di Europa Verde durante la discussione sul progetto di legge regionale in materia di polizia locale. Si tratta di due proposte volte a tutelare maggiormente gli operatori, continuamente esposti a un carico psicologico importante, e garantire così più sicurezza per tutte e tutti». Così la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Erika Baldin.

«Il primo ordine del giorno invita la Giunta regionale ad attivare al più presto un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento della polizia locale. La scuola per gli operatori potrà avere carattere regionale o interregionale, come previsto dalla normativa veneta in materia di polizia locale e politiche di sicurezza. La formazione permanente è essenziale per abbattere i fattori di rischio per i lavoratori», spiega Baldin.

«La seconda proposta, anch’essa approvata, riguarda i fattori di rischio a cui sono esposti gli operatori. Il Consiglio regionale ha quindi dato mandato alla Giunta di promuovere e favorire la stipula di convenzioni assicurative integrative, su base volontaria, che permettano ai componenti della polizia locale una maggiore e concreta copertura economica rispetto a possibili conseguenze fisiche dovuta all’esercizio dell’attività lavorativa».

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