«In questa crisi della maggioranza, scatenata da questioni personali più che politiche, nessuno si salva. L’unica soluzione è restituire la parola alla cittadinanza, portando rapidamente la città al voto. Solo così Chioggia potrà uscire dalla palude in cui è sprofondata a causa del fallimento della maggioranza, che si è dimostrata incapace di mettere l’interesse della città davanti a tutto», dichiara Baldin.
«Non possiamo aspettare, non possiamo più perdere tempo. Le questioni irrisolte e mai affrontate dall’amministrazione sono davanti agli occhi di tutti: a partire dal deposito di GPL, che era stato bloccato dal decreto Agosto del governo Conte II, ma questa amministrazione non ha fatto niente per rimuoverlo. E l’UNESCO ha chiesto al sindaco appunto quando sarà abbattuto: se i “bomboloni” rimangono dove sono, Chioggia rischia di perdere la protezione della stessa UNESCO», aggiunge la consigliera regionale. «E, a proposito di energia, nulla ha detto la Giunta di Chioggia sulla ripresa delle trivellazioni nell’alto Adriatico, voluta dal governo Meloni e Salvini».